Resilenza, il docufilm di Paolo Ruffini

Resilenza al Fuoricinema 2018

Arriva al Fuoricinema 2018 il docufilm Resilenza di Paolo Ruffini. Un docufilm che attraverso la morte vuole parlare di vita, di speranza, di positività. Ispirato alla storia vera di Alessandro Cavallini, che se ne è andato a soli 14 anni, vittima di un gravissimo tumore pediatrico (un neuroblastoma al quarto stadio) e alla sua vita da resiliente.

L’evento

La pellicola, prodotta in collaborazione con le associazioni Nido del Cuculo e Sui Passi di Ale e distribuita a livello internazionale da Fenix Entertainment, domenica 16 settembre alle ore 19.45 sarà presentata anche al Fuoricinema di Milano, nella splendida cornice di City Life in piazzale Giulio Cesare, nel cuore della città meneghina.

Una tre-giorni che rappresenta l’evento di apertura della Milano Movie Week 2018 e che sarà una maratona no stop di incontri e proiezioni, totalmente gratuita, che ha l’obiettivo di mettere in contatto diretto il pubblico con gli artisti.

Nell’occasione Paolo Ruffini presenterà alla platea il documentario “Resilienza”, realizzato con l’ambizione di raccontare il talento di Alessandro Cavallini e non la sua malattia. La regia e il montaggio, curati dall’attore e regista livornese insieme ai giovanissimi fratelli del protagonista, Andrea e Antonio, vogliono restituire agli spettatori il significato del messaggio lasciato da Alessandro, la sua straordinaria capacità di trasformare il limite in opportunità.

Resilenza, il docufilm di Paolo Ruffini

La resilienza, infatti, è la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare la propria vita dinanzi alle difficoltà. Partendo da questa definizione Paolo Ruffini utilizza il filtro narrativo di una leggerezza attenta e disincantata per riflettere su temi estremamente complessi, come la malattia oncologica pediatrica o semplicemente la paura. Riesce a descriverli come elementi di realtà che si possono raccontare anche attraverso il coraggio alla felicità. Si interroga su quanto eternamente impreparati ci si ritrovi di fronte alla sofferenza, così come di fronte alla meraviglia. Riflette sulla fatica di lottare contro qualcosa di ineluttabile o sul ritrovarsi schiacciati tra due possibilità: il successo o il fallimento. La vita e la morte.

Paolo Ruffini in questo docufilm intervista operatori sociali, medici, psicologi, fondatori di Make a Wish, responsabili del Dynamo Camp, clown-dottori di Ridolina e amici di Alessandro. Associazioni e singole persone che dedicano il proprio tempo e le proprie risorse alla cura e all’assistenza dei giovani che devono affrontare le difficoltà legata alla malattia. Attraverso la vicenda di Alessandro se ne raccontano tante altre. Storie di piccoli e grandi eroi normali che si ritrovano a viaggiare dentro la malattia, accompagnati dalla stessa domanda: “Perché?”. Un interrogativo che va al di là delle ragioni o delle preghiere e a cui Alessandro risponde con la potenza devastante della felicità.

Ale ha affrontato questo viaggio senza valigie, senza prepararsi. Nonostante questo ha spiazzato la malattia con l’entusiasmo e l’ha ridicolizzata con la fantasia.

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