Francesca Ghezzani e il Premio Eccellenza alla Carriera
Un riconoscimento per Francesca Ghezzani, collaboratrice del quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo”, che ci racconta questa esperienza.
Francesca Ghezzani, giornalista, autrice radio-televisiva, addetta stampa, membro attivo del Constructive Network, nonchè collaboratrice attiva del nostro quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo”, è tra i vincitori della seconda edizione del Premio Letterario Internazionale Omaggio a Pasolini che si è tenuta il 12 aprile 2025 a Roma, al ristorante “Il Pommidoro”, l’ultimo posto in cui cenò il poeta e regista prima di essere assassinato.
Tra gli altri premiati, per citarne alcuni, l’attore italo-francese Pierre Santini, il regista Pupi Avati, il giornalista e scrittore Stefano Tamburini, l’attore Pietro de Silva, lo sceneggiatore, regista e scrittore Marco Tullio Barboni e Marco Werba, uno dei compositori e direttori d’orchestra più apprezzati a livello internazionale.
Presidente del Premio la scrittrice, docente e critico letterario Marina Pratici, coadiuvata dal giornalista e scrittore Patrice Avella (Presidente di Giuria). Al loro fianco Gaia Greco (Responsabile Direzione Segreteria), Elisabetta Petrolati (Responsabile Direzione Artistica), Alessandra Casciari e Dargis Cyberio (Responsabili Logistica), in giuria la scrittrice Rosella Lisoni, il filosofo Francesco Sirleto, il cinefilo Gordiano Lupi. Presidenti Onorari sono invece Alessandra Borgia-Bravi e Flavia Leonarduzzi.
Francesca Ghezzani, nelle prime righe della motivazione si legge: Il giornalismo italiano si nobilita grazie a figure come Francesca Ghezzani, capace di coniugare con straordinaria maestria il rigore dell’informazione con la delicatezza dell’empatia. Un talento raro, una professionista che fa la differenza. Francesca Ghezzani incarna una visione del giornalismo che non si limita a raccontare, ma costruisce, ispira e trasforma. Gentilezza e umanità sono le colonne portanti del suo lavoro, elementi che si riflettono in ogni sua iniziativa. Che effetto fa ricevere una tale descrizione?
Sicuramente queste parole rappresentano per me un grande motivo di orgoglio come lo rappresenta il fatto di vedere il mio nome accostato a uno dei più grandi intellettuali del Novecento.
Di tutta la produzione poliedrica di Pier Paolo Pasolini, quale accenno hai desiderato portare all’attenzione del pubblico durante la premiazione?
Ho voluto parlare della sua riflessione, o per meglio dire invettiva, riguardo giornalisti, opinioni e Tv. La potete recuperare, se volete, in Il caos in Tempo n. 53 a. XXX, 28 dicembre 1968.
Se fossi a cena con Pierpaolo Pasolini di cosa gli parleresti?
Gli proporrei un’alternativa al giornalismo che criticava discutendo insieme dei capisaldi su cui si fonda il Solutions Journalism, per contribuire a un’informazione che non si fermi a raccontare i problemi, ma sappia anche ridare contesto, complessità e possibili soluzioni.
Il futuro del giornalismo sarà sempre più ibrido. Sei d’accordo?
L’avvento dei contenuti on demand e l’evoluzione delle piattaforme digitali hanno trasformato sensibilmente il panorama mediatico e il modo di fruizione delle notizie. La sfida per il giornalismo televisivo che mi guarda da vicino e per tutti i mezzi di comunicazione è quella di adattarsi ai cambiamenti senza compromettere la qualità dell’informazione. Il giornalismo non può e non deve morire, perché tutti abbiamo il diritto e il dovere di essere informati.