Antonella Fattori
Antonella Fattori

Antonella Fattori e la sua prima regia

Antonella Fattori è un’attrice di spessore, che ha interpretato, negli anni, ruoli importanti, che le hanno regalato notorietà. Il primo ruolo da protagonista le fu affidato da Silvio Soldini per il corto, “L’aria serena dell’ovest”. Ancora oggi, la ricordiamo in “Elisa di Rivombrosa”, nei panni della Contessa Anna Ristori, ne “Le tre rose di Eva“, nei panni della perfida Bettina e in molti altri ruoli. A breve, tra l’altro, avrà modo di realizzare la sua prima regia.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo ad Antonella Fattori. Come procede il tuo vissuto?

Il mio vissuto procede bene. Stiamo uscendo da un periodo difficile, ma sono anche stata una privilegiata, vivendo in una casa in campagna. Il lavoro, come tutto il resto, procede e, attualmente, sono impegnata nella regia di un cortometraggio, una scommessa nuova, per me. Prodotto dalla Michelangelo Film di Massimo Spano, il corto sarà realizzato grazie alla vittoria dei selettivi del MIC (Ministero della Cultura). Nel cast vi saranno attori pluripremiati come Fabrizio Ferracane e Simona Malato. Avrei voluto prendervi parte anche come attrice, ma il produttore mi ha chiesto di scegliere a quale ruolo avrei voluto dedicarmi maggiormente, ed ho così scelto di esserne soltanto regista.

A breve potremo vederti nella nuova fiction di Canale 5, “Fosca Innocenti”. Cosa puoi anticiparci sul tuo personaggio?

Un lavoro bello, vissuto nella mia amata Toscana, a contatto con i sapori di un tempo e i colori della mia regione. Interpreto una donna facoltosa che sarà coinvolta nelle indagini che il personaggio della Incontrada dovrà andare a risolvere. È stato piacevole, per questa serie, avere modo di ritrovare Fabrizio Costa, con cui lavoro sempre con gioia. Non posso anticiparvi altro, purtroppo.

Abbiamo avuto modo di seguirti nei tuoi lavori, nel corso degli anni. C’è un ruolo a cui sei ancora oggi particolarmente legata?

Ho un bellissimo ricordo de “La donna del treno”, per la regia di Carlo Lizzani, di cui ero protagonista, con un giovanissimo Alessio Boni, così come de “L’aria serena dell’ovest” e, chiaramente, è impossibile non menzionare la contessa Ristori, ruolo che, a suo modo, mi ha regalato ancora più popolarità. Il successo di “Elisa di Rivombrosa” era in continuo divenire e si è presentato come qualcosa di inaspettato. Ancora oggi è una serie icona, seguitissima, che continua a piacere, a calamitare attenzione. Ricordo con affetto anche il ruolo interpretato ne “Le tre rose di Eva”, alcuni anni fa. Ogni film rappresenta un viaggio e, allo stesso tempo, ti lascia addosso una storia.

Le tre rose di Eva è disponibile nelle sue prime tre stagioni complete per gli appassionati:

Recentemente il mondo dello spettacolo ha perso un’altra grande attrice, Monica Vitti. Leggevo che hai avuto modo di averla come insegnante in Accademia. Che ricordo hai di lei?

Monica Vitti entrò in aula mentre ero al mio secondo anno di Accademia. Ricordo che era bellissima, non potetti fare a meno di notarlo! Aveva delle gambe lunghe, nervose, e questi occhi spaesati, enormi, proprio come nei suoi film. Ebbi modo di averla come insegnante per diversi mesi, prendendo parte al suo seminario. Riteneva di non doverci insegnare nulla e, invece, aveva molto da dire. Ricordo tanti aneddoti di quel periodo, di quelle ore passate insieme, dei pezzi realizzati, a cui interveniva sempre con accortezza, attenzione.

Cosa rappresenta per te questo mestiere?

Ero una bambina timida, riservata e lo sono ancora oggi, a suo modo. Avevo sedici anni quando presi parte, come comparsa, ad uno spettacolo teatrale di Ronconi. Rimasi affascinata dai tanti attori presenti in strada, giunti nella mia Prato per realizzare questo suo lavoro. Quando decisi, anni dopo, di frequentare l’Accademia, a farmi da maestro, al secondo anno, vi fu proprio Ronconi. Sarà stato un segno del destino, probabilmente. Ad oggi, questo lavoro per me è fondamentale, davvero importante.

Chi è Antonella Fattori nella vita di tutti i giorni?

Sono una persona semplice, come tutte. Ho un figlio, una bellissima famiglia e, da qualche tempo, vivo alle porte di Roma, scelta dettata dalla necessità di vivere una vita serena, tranquilla, meno caotica. Da buona Toscana, vivono in me radici forti, legate alla natura, allo stare bene.

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Quanto sei riuscita a realizzare di quei sogni che avevi da ragazza?

Tanto! Non ho scelto di diventare un’attrice per essere famosa, semplicemente ho scelto questo mestiere per poter veicolare emozioni. Spero di essere riuscita in questo intento. Sono felice di ciò che sono e di ciò che faccio.

Puoi anticiparci qualcosa circa il tuo futuro artistico?

Come vi anticipavo, la regia sta assorbendo le mie energie, ha la mia piena attenzione. Inoltre, spero di poter riportare in scena lo spettacolo teatrale che ha avuto inizio questa estate, “Giro di vite”, di Henry James.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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