Vincenzo Della Corte. Foto di D. Veneri
Vincenzo Della Corte. Foto di D. Veneri

Vincenzo Della Corte vince il Premio Vincenzo Crocitti

Torniamo a parlare dell’attore e sceneggiatore emergente Vincenzo Della Corte, che è stato tra i premiati dell’ottava edizione del Premio Vincenzo Crocitti International. Già intervistato qualche tempo fa, ora lo incontriamo per parlare di questa vittoria.

Vincenzo Della Corte vince il Premio Vincenzo Crocitti
Vincenzo Della Corte vince il Premio Vincenzo Crocitti

Benvenuto Vincenzo Della Corte. Ci vuoi parlare di questa vittoria?

Grazie a voi. Il Vince è il primo premio che vinco. Al di là di tutto, credo che vincere sia sempre stimolante. Tra l’altro, questo premio è dedicato ad un attore, Vincenzo Crocitti, che mi piaceva molto e che porta il mio stesso nome. Ricevere un riconoscimento dedicato ad un artista che si chiamava come me non può che portarmi bene. La notizia della vittoria me l’ha comunicata l’ideatore e il direttore del premio Francesco Fiumarella. Dopo esserci scambiati i convenevoli, lui per il mio recente matrimonio mentre io gli ho dato gli auguri perché è diventato papà, mi ha detto che avrei fatto parte dei premiati del Vince. Fin quando non ho ricevuto l’e-mail ufficiale, non ci credevo. E’ stata un’emozione.

Dopo 16 anni di gavetta arriva questo premio come partenza. Che ci racconti in merito?

E’ un premio che ho deciso di prendere come una partenza, certamente non come un arrivo. Nel mio mestiere penso che si debbano avere sempre dei nuovi stimoli per andare avanti, motivo per cui sono stato contento di gareggiare tra gli attori emergenti, pur avendo 16 anni di esperienza. Se fossi stato tra quelli in carriera, l’avrei vissuta in maniera diversa. Sarei stato senz’altro meno stimolato. L’augurio che mi faccio è quello di sentirmi sempre emergente. Ad ogni modo, spero che il Vince sia soltanto il primo di una lunga serie di premi.

A chi lo vuoi dedicare?

Indipendentemente da quanto il premio possa essere prestigioso, perché indubbiamente lo è, ritengo che la cosa più bella dello stesso sia l’importanza che dà a Vincenzo Crocitti, che forse in vita non ne ha avuto abbastanza. Ha recitato con i più grandi del cinema italiano come Alberto Sordi, era un attore poliedrico, volto di tante fiction seguite e amate dal pubblico. Aveva una recitazione naturale, che ho amato e amo ancora tantissimo

Approfittiamo della tua trasparenza per un’ultima domanda, anzi, due: Oltre a tutto quello che ci hai raccontato, sei mai stato deluso lungo il percorso dei tuoi sogni, ma non parlo di delusioni professionali, quanto di quelle umane e personali e, hai un ulteriore sogno nel cassetto?

Sai, in 16 anni non ho mai smesso di sgomitare, senza però fare le scarpe a nessuno, mi sono fidato spesso delle persone sbagliate, e altrettante le ho aiutate, ho aperto la mia casa a tutti per poi vederli sparire, ho aiutato a distribuire film a una persona disperata perché non ci riusciva e non ho mai ricevuto un grazie, se non una serie di promesse mai mantenute… Ma non mi pento del bene che ho fatto nel mio piccolo… Per quanto riguarda ulteriori sogni… Ne ho solo uno: affermarmi e vivere di questo lavoro! Comincerò col tornare presto a vivere a Roma e intraprendere alcuni progetti con Massimiliano Buzzanca (che stiamo vedendo in “Un posto al sole” nel camice del Dott. Volpicelli). Ma il sogno più grande è quello di tornare a Napoli e recitare in qualche serie o film non solo come figurazione speciale o piccolo ruolo.

Vincenzo Della Corte

Nasce a Napoli, classe ’81. Le sue capacità atletiche e fisiche gli permettono di vincere diverse gare a livello nazionale ed internazionale di kick boxing. Una volta però, raggiunto il professionismo, lascia il mondo agonistico, si dedica all’insegnamento per poi uscire di scena. Per questioni lavorative si trasferisce a Pavia, in quel nord tanto lontano che non conosceva, ma che gli permette di avvicinarsi al mondo dello spettacolo, grazie ad un corso di introduzione alla TV tenuto da Marco Balestri e Marco Predolin, corso nel quale ha avuto il piacere e l’onore di conoscere Ennio Fantastichini, che lo ha fatto innamorare della recitazione! In quindici anni di carriera non si è fatto mancare nulla, ha iniziato a studiare nel 2004 ed esordisce in “Un posto al sole” il 17/01/2005 (suo primo giorno sul set), puntate andate in onda nel marzo dello stesso anno.

Vincenzo Della Corte. Foto di D. Veneri
Vincenzo Della Corte. Foto di D. Veneri

Anno che lo vedrà anche in qualche puntata di “La squadra”. Al contrario di molti artisti, Vincenzo parte dalla tv per poi passare all’animazione nei villaggi, a calcare palcoscenici teatrali e dulcis in fundo il cinema, esordendo nel film di Vincenzo Terracciano, in scena con Sergio Catellitto, Iaia Forte e Francesco Di Leva: “Tris di donne e abiti nuziali”. In tv lo ritroveremo ancora nella soap più longeva italiana e di Raitre, così come sarà in “La nuova squadra” recitando col compianto Pietro Taricone, Rolando Ravello e Flavio Montrucchio, per poi vederlo al fianco di Claudio Amendola, Antonello Fassari e Maurizio Mattioli in “I Cesaroni 5”, partecipazione che gli permette di essere l’anno dopo al fianco di Lino Banfi e Milena Vukotic in “Un medico in famiglia 8”. A tutto questo non può mancare il cinema indipendente, alcune web series e diversi cortometraggi, tra l’altro uno degli ultimi nel quale ha recitato: “Good Food”, lo ha visto diretto da Dario Acocella, prodotto dalla Morol insieme a Gianluca Mech, e che trova nel cast Salvatore Esposito e Giorgio Colangeli.

Della Corte recita al fianco (o di fronte visto che interpretava il suo autista) di Justine Mattera. Corto che gli ha permesso di calcare il red carpet del “Roma Film Fest”. Grazie ad Alberto de Venezia e la sua Ipnotica Produzioni, Vincenzo esordisce come sceneggiatore e regista. Ha avuto carta bianca sul cast, nel quale troviamo bravi attori come Salvatore Mazza e Jano Di Gennaro, i cantanti Jonio (Giuseppe Runza) e l’esordiente Miky Russi, ma rullo di tamburi, la protagonista è la bellissima e bravissima Giovanna Rei. La ciliegina sulla torta è il cameo di Massimo Bonetti.

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