Sorriso Diverso delle Donne è stato l’evento facente parte del progetto di comunicazione sociale promosso dall’Associazione UCL, organizzato da Tulipani di Seta Nera: l’obiettivo è stato quello di impiegare il cinema corto come canale di riflessione, senza trascurare la potenza del sorriso quale strumento per fronteggiare le difficoltà, per imparare a non perdersi d’animo e diventare più forti, insieme.
Fulcro della manifestazione saranno una rassegna di cinema corto dedicata al tema della violenza sulle donne, proprio nel mese che ospita la Giornata internazionale per l’eliminazione di questa importante e diffusa problematica, e una tavola rotonda.
Cinque i cortometraggi proiettati: “Manicure” di Francesco Natale, “Mia” di David Cinnella, “Donne&libertà” di Jo Squillo, “Apri le labbra” di Eleonora Ivone e “A heart in the drawer” di Roberto Leoni.
A moderare l’evento è stata la conduttrice di Rai 1 Metis Di Meo che, dopo i saluti istituzionali del presidente UCL Ilaria Battistelli e del presidente ANMIL Franco Bettoni, ha coinvolto in un interessante dibattito i prestigiosi ospiti: Giusy Versace, XII commissione affari sociali della Camera dei Deputati; Jo Squillo, presentatrice e regista; Daniela Scarpetta, ispettore della Polizia di Stato, criminologa, pedagogista familiare e psicologa dell’emergenza; Paola Dei, psicologa dell’arte e autrice del saggio “Le forme della violenza. Cinema e dintorni”; Eleonora Ivone, regista e attrice; Gaia De Laurentiis, attrice e conduttrice.
Presenti inoltre: Catello Masullo, giornalista cinematografico e presidente Cinecircolo romano; Franco Mariotti, giornalista, regista e critico cinematografico; Massimo Nardin, professore Università Lumsa in tecniche del linguaggio audiovisivo, sceneggiatura; Roberto Zappetta, istruttore di difesa personale.
Sorriso Diverso delle Donne è a cura della Dott.ssa Paola Tassone che a proposito dell’evento dichiara: “Trovo che uno dei modi migliori per far riflettere, educare i giovani e raggiungere più pubblico si possa fare attraverso un mezzo immediato e d’impatto come il cinema. Attraverso le proiezioni di cortometraggi e documentari saremo catapultati in varie situazioni e racconti che affronteranno la questione della violenza rivolta alle donne e ne discuteremo in un’ottica onnicomprensiva, dettagliata, e non relegata alle solite riflessioni che abbondano sul tema“.
A illustrare il percorso ci sono stati, oltre ai cortometraggi, alcuni leitmotiv proposti durante il dibattito della tavola rotonda: “Libere da ogni forma di violenza – a ferire non sono solo gli schiaffi”: il focus è stato incentrato sul concetto stesso di violenza a trecentosessanta gradi e su tutte quelle forme di brutalità o emarginazione che le donne subiscono, non solo connesse a danni fisici, ma anche di tipo psicologico, sul lavoro, nel pubblico e nel privato.
“Gli uomini hanno paura delle donne?”: il focus ruota intorno a una domanda che vuole essere uno spunto di riflessione: il cambiamento del ruolo della donna ha instaurato paura e competizione nell’uomo, al punto da alimentarne l’aggressività nei confronti della figura femminile? “Donne che odiano le donne”: il focus riguarda la responsabilità delle donne stesse nel creare disparità all’interno del loro genere, spesso perpetrando gli stessi atteggiamenti volti all’emarginazione o alla discriminazione promossi dagli uomini. “Figlie di Eva”: il focus verte sull’analisi degli stereotipi e dell’educazione che hanno condotto, nel tempo, a enfatizzare un certo ruolo della donna e la sua disparità rispetto alla figura maschile, entrambi fardelli da cui ancora, nonostante il progresso, non è facile svincolarsi.