40 Secondi: un film per far tremare le coscienze
La Verità Scomoda Arriva al Cinema con “40 Secondi”: Willy Monteiro Duarte Vive per la regia di Vincenzo Alfieri.
Sono iniziate lo scorso 16 giugno nella capitale le riprese di un film destinato a scuotere l’Italia. Non un blockbuster hollywoodiano, ma un’opera cruda e necessaria intitolata 40 Secondi, che riporterà sullo schermo la tragica vicenda di Willy Monteiro Duarte, il giovane capoverdiano la cui vita fu spezzata in soli quaranta secondi di inaudita violenza a Colleferro il 6 settembre 2020. Un omicidio che ha acceso i riflettori su un disagio sociale giovanile sempre più palpabile e su una violenza gratuita che sembra non conoscere freni. Il film, prodotto e distribuito da Eagle Pictures, la stessa casa di produzione del campione d’incassi Il ragazzo dai pantaloni rosa, promette di essere un pugno nello stomaco, ma anche un faro di speranza e riflessione. L’arrivo nelle sale è previsto per il 20 novembre.
40 secondi: un Racconto Potente Contro la Violenza Giovanile
Il film, diretto e scritto da Vincenzo Alfieri in collaborazione con Giuseppe Stasi, attinge direttamente dalla dolorosa realtà, basandosi sul libro 40 secondi. Willy Monteiro Duarte. La luce del coraggio e il buio della violenza di Federica Angeli. La sinossi è agghiacciante nella sua semplicità: un banale equivoco che sfocia in un pestaggio fatale. Ma 40 Secondi non si limiterà a raccontare gli ultimi istanti di Willy; si immergerà nelle 24 ore precedenti l’omicidio, esplorando l’intreccio di incontri casuali, rivalità e tensioni latenti che hanno portato a quell’epilogo disumano. È un viaggio attraverso la banalità del male, un’indagine sulla natura umana e sui condizionamenti che possono portare all’orrore.
Il Coraggio di Raccontare Willy e l’Impegno del Cast
Il cast, un mix di volti noti e nuove promesse, si è calato in questo progetto con un’evidente dedizione. Tra i nomi di spicco figurano Francesco Gheghi, fresco vincitore del premio Biraghi ai Nastri d’Argento 2025, Enrico Borello, e Francesco Di Leva, reduce dalle vittorie ai David di Donatello e Nastro d’Argento come attore non protagonista. A loro si aggiungono Beatrice Puccilli, Sergio Rubini e Maurizio Lombardi. Un elemento di grande autenticità, come sottolineato dal regista, è lo street casting che ha portato all’inclusione di volti nuovi come Giordano Giansanti e Luca Petrini, scelti per affiancare gli attori professionisti e restituire fedelmente la complessità della storia. Questo approccio testimonia la volontà di non edulcorare la realtà, ma di affrontarla di petto, mostrando il volto più crudo di una violenza che continua a mietere vittime. “Vogliamo che questo film sia un monito, un invito alla riflessione sull’integrazione e il rispetto reciproco,” ha dichiarato una fonte vicina alla produzione. Le sette settimane di riprese, che si svolgeranno tra Roma e dintorni, saranno senza dubbio intense, ma necessarie per portare sul grande schermo una vicenda che ha segnato profondamente la coscienza collettiva italiana.