Giovanna Sannino

Giovanna Sannino: la sua Carmen in Mare Fuori

Oggi incontriamo Giovanna Sannino, una delle protagoniste di Mare Fuori nel ruolo di Carmen, una giovane in attesa del suo primo figlio da Eduardo (interpretato da Matteo Paolillo), un ragazzo rinchiuso nel carcere minorile protagonista della serie TV, in onda su Rai 2.

Giovanna Sannino

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo a Giovanna Sannino. Cosa ci racconti del tuo personaggio Carmen?

In Mare Fuori, sarò Carmen, una giovane ragazzina di 16 anni: oltre ad essere una ragazza madre ancora incinta, è fidanzata con Eduardo che diventerà ospite dell’Istituto di Pena Minorile. La vita di Carmen ruoterà completamente attorno all’amore che sente per Eduardo, lo aspetterà e lo ricorderà in maniera fiera ed orgogliosa. Carmen è avvolta e coinvolta in un mondo completamente sbagliato.

Un personaggio da cui Giovanna si sente completamente diversa.

Sono diversa da lei, ma in qualche occasione l’ho sentita vicina. Nutre un amore profondo per Eduardo, che non le permette di guardare con attenzione l’intero contesto in cui si svolge la storia. Portare avanti i suoi sentimenti con orgoglio e con amore; questa è una caratteristica che sento anche mia ed è l’unica che mi accomuna a Carmen.

Raccontaci del tuo percorso per arrivare in TV

Prima di ottenere dei ruoli importanti, come quello di Carmen, per me è stato sicuramente essenziale il percorso Cinema Fiction. Penso che, per il 90%, sia merito di questo percorso se sono arrivata a Mare Fuori. Quando ho cominciato avevo soltanto 13 anni; non avevo minimamente idea di cosa fare della mia vita, né conoscevo la grande realtà cinematografica. Anche se ho incominciato a fare teatro a soli 5 anni.

Giovanna ha tenti sogni nel cassetto?

Vorrei sentirmi realizzata, guardare negli occhi il mio papà e vedere l’orgoglio e la fierezza nei miei confronti. Ho altri progetti, uno di questi si chiara Mirea ed è una storia di speranza, di riscatto, di una ragazza che fa parte del sistema, ma che viene interamente divorata dallo stesso. La sua unica salvezza sarà l’arte, ma per il momento non posso davvero dire altro. Non li chiamo sogni, ma obiettivi. Parlare di sogno mi dà la sensazione di essere una giustificazione, qualora non dovesse realizzarsi.

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