Sergio Assisi torna in TV con Rimbocchiamoci le maniche
L’attesissima fiction Rimbocchiamoci le maniche arriva questa sera in TV, su Canale 5. Per la regia di Stefano Reali, Rimbocchiamoci le maniche vanta un cast d’eccezione tra cui Sergio Assisi e Sabrina Ferilli. Otto puntate che racconteranno la storia di una donna, Angela, con un futuro da operaia sempre più incerto, una donna forte e coraggiosa che non vuole arrendersi. L’attore Sergio Assisi, torna così in TV in un ruolo forte e dalle mille sfaccettature, si cala nei panni di padre e marito. Tra consigli, racconti e emozioni, Sergio con la sua semplicità e professionalità, analizza il percorso del suo personaggio e della realtà di oggi.
Torna quindi sulle pagine de La Gazzetta dello Spettacolo prima del debutto televisivo di questa sera…
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Sergio. Nella fiction Rimbocchiamoci le maniche sei Fabio. Parlaci del tuo personaggio…
Fabio è un marito che ha tradito, ne paga tutte le conseguenze del caso con la moglie e i figli. Ma il suo riscatto comincia presto e la voglia di riconquistare Angela e recuperare il rapporto con i figli ne fa un personaggio tenero e simpatico. Un mascalzone a cui tutto si perdona… anche se non sarà facile dato il carattere di Angela.
Fabio ti assomiglia? In cosa credi di essere diverso da lui?
Per prima cosa lui è sposato separato e ha tre figli. Questa è la differenza direi più chiara. La difficoltà per me è stata appunto diventare un credibile padre. Come farfallone ho fatto meno fatica… Considerata ovviamente la passione/ossessione che ho per il genere femminile.
Che avventura é stata per te questa?
Ogni lavoro che si intraprende è per me una nuova sfida. Sono sempre piacevolmente agitato quando lo comincio, concentrato quando lo svolgo e contento quando lo termino, se penso di aver fatto un buon lavoro.
Quale é il messaggio che speri colgano i telespettatori del tuo personaggio e della fiction?
Che si può perdonare quasi tutto quando c’è la buona volontà dall’altra parte di aggiustare le cose. Siamo tutti esseri umani sulla stessa barca e in fondo tutti fallibili. Quindi spero che le donne che hanno in sospeso un perdono, che possano in un certo modo cogliere questo…
Come è stato lavorare accanto a Sabrina Ferilli?
Emozionante considerato l’icona che rappresenta. Certo che baciare o toccare Sabrina è stata una chiara piacevole emozione che ha attirato, sono certo invidie a pacchi!!! Una grande professionista.
E quale é stata la volta in cui ti sei detto: Rimbocchiamoci le maniche?
Non mi fermo mai, la mia testa è una continua fucina di idee buone e meno buone, ma comunque idee. Mi rimbocco le maniche per tutto e in tutto ciò che faccio nella vita. Se devo fare, meglio fare bene e fino in fondo. Certo con la consapevolezza dei miei limiti. Pensa che noia aspettare che le cose avvengano o che ti vengano a suonare alla porta…
Sergio, parliamo di te. Dopo numerosi film e fiction. Ad oggi c’é un ruolo che ti piacerebbe ottenere e che sogni da tempo?
Avrei voluto interpretare un Santo ma non me lo fanno fare. Eppure mi chiamo Assisi di cognome… Ma forse quello che sogno da sempre è un ruolo in una chiara inequivocabile geniale commedia che rappresenti a pieno il mio estro.
Ma Sergio chi é? Quali sono le sue passioni e come é nella vita di tutti i giorni?
Non ho un bel carattere. Nel senso che sono un perfezionista e non mi accontento di niente soprattutto nel lavoro. Anche nella vita privata sono sempre alla ricerca di qualcosa che mi emozioni e coinvolga al tal punto da farmi perdere la testa e quindi la razionalità. Solo se perdi la ragione ti lasci andare veramente. Sono molto riservato non amo la folla. Non sono un mondano e un prezzemolo presente in ogni dove. Preferisco le cene con pochi amici cinema e un libro. Sono anche un grande viaggiatore, camper anziché hotel, spiaggia deserta anziché lido affollato, paesaggio anziché discoteca. Poi ogni tanto esco da me e mi butto in piste mai battute…
Tanta la gavetta che hai fatto. Cosa consiglieresti ad un giovane ragazzo che vuole fare l’attore?
Nessun consiglio vale più della propria volontà e passione. Essere consapevoli però del proprio talento e soprattutto dei propri limiti aiuta a risparmiare tempo da poter dedicare ad altro. Il tempo della vita non è mai abbastanza.
Quale è l’insegnamento più grande che hai ricevuto dal tuo mestiere?
Cercare di resistere all’avvilimento che prima o poi in questo mestiere arriva. C’è un anno che sei sulla cresta dell’onda e due anni sul divano a guardare il soffitto. Le uniche cose che ti terranno in vita sono la tua passione e i tuoi sogni.
Sogni o progetti futuri di cui vuoi parlarci…
Il mio secondo film cinema… Lo sto scrivendo con Filippo Bologna che ha vinto il David con “Perfetti sconosciuti” . Non miro certo al David, ma a fare una commedia spumeggiante che faccia divertire e amare la vita. Puro intrattenimento.