Elisabetta Pellini

Intervista a Elisabetta Pellini: ” Le Tre rose di Eva merita sempre di più”

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Elisabetta Pellini è la dark lady de Le Tre rose di Eva da ben tre stagioni. Il suo personaggio è uno dei più complessi e intriganti. Laura Sommariva è una donna bella ma allo stesso tempo fragile e dannata. Una grande prova per l’attrice che di ruoli importanti ne ha avuti davvero tanti: dalla fiction ”Incantesimo” a ”Un medico in famiglia”, fino alle recenti fiction ” Provaci ancora Prof” e ”Le Tre Rose di Eva”. Ha avuto il piacere di lavorare nel 2014 nella fiction ” Madre, aiutami” accanto alla meravigliosa Virna Lisi, recentemente scomparsa.  Sono grandi e importanti le sfide che affronta Elisabetta che però, nonostante l’immenso amore per la recitazione, non tradirebbe mai se stessa. A dirlo, è proprio lei in questa lunga intervista che mi ha concesso. Bella, solare, sorridente e sincera, Elisabetta mi parla senza filtri e barriere.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo! 

Buondì! Sono molto felice del vostro benvenuto, vi seguo e leggo la  Gazzetta dello Spettacolo, complimenti ottimo lavoro!
Elisabetta, anche quest’anno Le tre rose di Eva sta ottenendo un grande successo. Te lo aspettavi? 
Sinceramente sono  felice del successo della fiction, ma speravo che il pubblico la apprezzasse maggiormente. Quando si ama un progetto, ci si augura che raggiunga risultati sempre più alti!

La tua Laura è uno dei personaggi femminili più forti ma anche complicati della fiction. Come sei riuscita a renderla così particolare? Ti sei ispirata a qualche personaggio  in particolare? 

Laura Sommariva è un personaggio molto particolare, nelle terza serie è cambiata molto, percorrendo diversi mutamenti  sia psicologici che di vita. Laura è molto diversa da me e nell’interpretarla mi sono ispirata a tutto ciò che non amo nelle donne superficiali e arrampicatrici. Ho invece tratto da me quel velo di malinconia e fragilità che Laura possiede. Laura insegue senza freni l’Amore. Purtroppo per lei, sbagliando uomo diventa carnefice e vittima di se stessa.

Il tuo personaggio ne ha passate davvero tante. Come si evolverà la sua storia nelle prossime puntate? Cosa puoi anticiparci? 

Non posso anticiparvi molto, anche perché rovinerei il lavoro di sceneggiatori e registi. Ma posso dire di esser felice e di aver appreso dal pubblico il grande entusiasmo per Tommaso, il figlio che Laura ha avuto da Matteo e ha cresciuto da sola.
Laura Sommariva e’ una dark lady nella terza serie. Distrutta dall’amore per Matteo, perso a causa del suicidio del padre di quest’ultimo, l’avvocato Alfredo Scilla, Laura  torna da sua madre e comincia a prostituirsi. Ma ben presto scopre di esser incinta di Matteo e decide di tenere il bambino, nascondendolo a tutti, con l’unico grande obiettivo di proteggerlo, amarlo e garantirli quell’infanzia serena che a lei fu negata. Nelle prossime puntate Laura scoperta da Tessa, avrà il coraggio di dire tutto a Matteo che, invece, è distante dalla sua vita e ama Sara? E come reagirà Lorenzo Camerana quando scoprirà del bambino e dei gioielli che lui regalava a Laura e che invece lei ha venduto?

Le tre rose di Eva vanta un grande cast. Raccontaci un aneddoto del set condiviso con il cast. 
E’ un cast molto affiatato, grazie alla produzione e ai vari reparti  (costumi, truccatori, parrucchieri, regia, etc.) che hanno funzionato molto bene. Ricordo che un pomeriggio, finito di girare le scene a borgo Camerana, l’aiuto regista Flavia Carmini, organizzò un aperitivo di saluto per tutti i rimasti. La location  di borgo Camerana, situata in campagna, è magica e, anche se stanchi, ci trattenemmo tutti e si creò un’atmosfera davvero speciale e molto bella, che mi è rimasta nel cuore.

In questo momento sei sul set del lungometraggio ”Infernet” accanto a Roberto Farnesi. Come è stato ritornare sul set con lui? 
Roberto Farnesi lo conosco da molti anni. Ho lavorato con lui anche sulle serie: Turbo, Questa è la mia terra, Le tre rose di Eva. Ed ora siamo insieme sul set di “Infernet”, lungometraggio per la regia di Giuseppe Ferlito, prodotto dalla A.C Production, a Verona. Per la prima volta, io e Roberto Farnesi, nel film siamo fidanzati e ci dobbiamo sposare. È stato bello lavorare ancora con Roberto, è un attore che ti mette sempre a tuo agio.
Infernet  parla della dipendenza da internet e  di tutti i rischi correlati che comporta questa dipendenza. Quale è il tuo rapporto con la tecnologia? 

Infernet parla di dipendenza e di quanto possa esser pericoloso internet se fuori controllo, con atti di violenza di diverso tipo.
Il mio rapporto con la tecnologia è abbastanza nuovo e piacevole. Non sono mai stata molto tecnologica, ma internet e gli Smart phone sono molto utili anzi direi ormai indispensabili. Come tutte le cose, bisogna usarle senza abusarne o strumentalizzarle per ottenere fini di genere differenti, violando la libertà, la psicologia e la vita altrui.
Lo scorso anno hai recitato nella fiction di successo ”Madre, aiutami” accanto a Virna Lisi, purtroppo recentemente scomparsa. Che ricordo hai di lei?

Ho partecipato alla fiction “Madre aiutami”, con una Virna Lisi professionale, preparata, attenta, molto concentrata, nonostante stesse passando un brutto momento, poiché il marito era ricoverato in ospedale. Sono rimasta molto colpita dalla sua professionalità e bravura, oltre che dalla sua bellezza. Ogni volta che sorrideva,si illuminava. Era un sogno per me poter lavorare con lei . Una grande attrice e una Donna vera. Bellissima anche senza trucco. Portamento eretto.. Io alla mattina mi sento il “Gobbo di Notre-Dame”!!!
Sempre puntuale sul set e al doppiaggio, senza capricci o divismi inutili.
È’ stata una bellissima esperienza lavorare con lei. Quando ho saputo della sua morte, sono rimasta malissimo. Sono andata al suo funerale in Piazza Ungheria a Roma. La chiesa era piena di suo amici, colleghi, famigliari e mi sono commossa a sentire il saluto dei suoi nipoti. Deve esser stata anche una super nonna! Questo il mio ricordo di Virna Lisi.
Un ruolo che vorresti interpretare e un regista con cui vorresti lavorare? 

Mi piace molto la commedia e mi piacerebbe interpretare un ruolo comico divertente. Ora sto girando Provaci ancora Prof 6 con Veronica Pivetti, donna meravigliosa e attrice straordinaria.. E interpreto Anna Ronco, prof di inglese, sbadata,distratta e molto complice con Camilla ( Veronica Pivetti). Mi piace la commedia e più la faccio, più mi sfido come attrice, perché è più difficile e come donna,perché bisogna esser molto ironici.
Ora sto girando con Enrico Oldoini e Francesca Marra, due ottimi registi,maestri nella commedia e sto imparando molto da loro. Ogni volta che sono sul set, per me è una lezione.
Sono tanti i registi italiani bravi e lo dimostra il fatto che al festival di Cannes 2015 ci sono tre registi italiani bravissimi: Matteo Garrone, Nanni Moretti e Paolo Sorrentino. Mi piacerebbe molto aver l’occasione un giorno di lavorare con loro.
L’importante per un attore è abbandonarsi e farsi plasmare dal regista. Ci deve esser stima, comunicazione e intuito.
 Te lo ricordi il momento in cui ti sei detta: ” Ecco, voglio fare l’attrice”? 

Si me lo ricordo bene. Ho iniziato a fare danza classica a 5 anni e ogni anno la scuola ” le Fleur de la dance” faceva il saggio al teatro Impero di Varese. Lo scricchiolio degli assi del palco,la curiosità di spiare dal sipario e veder il teatro riempirsi, il cuore che esplode dall’emozione.. In quel momento mi sono detta: “voglio fare l’attrice, quindi devo ballare bene,superare l’emozione, fingerò di esser Carla Fracci!”. Poi io e mia cugina Benedetta, mia coetanea, ogni volta organizzavamo spettacolini interminabili con canti, balletti e scene recitate.. Per la gioia dei nostri genitori!! Queste Son state le prime volte che ho sognato di fare l’attrice.. Il coraggio di farlo come professione,però l’ho avuto tardi.. A 25 anni! Ma ho creduto nel mio sogno di bimba e ho investito la mia vita.

 Cosa consiglieresti ad una giovane ragazza che come te vuole fare questo mestiere?

 Se mi chiedono un consiglio la mia risposta è di studiare, trovare una buona scuola di recitazione, guardare la gente senza pregiudizio, in modo che se un giorno devi interpretare un ruolo diverso da te stesso, puoi prendere spunto nella gestualità,psicologia di chi ci circonda ed è diverso da noi. Poi di esser più completi possibile,studiare canto, ballo, movimento e studiare bene le lingue sopratutto l’inglese! L’aspetto fisico è sicuramente importante, la fotogenia se si vuole fare Cinema è essenziale,ma il carisma e’ innato,ed è ciò che ti rende unico … A volte te lo da l’esperienza,la curiosità di conoscere,apertura mentale,viaggiare,la lettura..
A cosa rinunceresti per amore della recitazione? 

Rinuncerei a tutto tranne che a me stessa,alla mia famiglia,amore,amici e sopratutto non rinuncerei mai,ai miei valori e principi. In tutto, non mi sono  mai piaciute le scorciatoie, quindi preferisco aspettare,prepararmi e migliorarmi e sperare in una buona stella nel mio futuro,qualinque questo sia!
  Sappiamo che quasi sicuramente ci sarà una quarta stagione de Le Tre Rose di Eva. A questo punto della storia, come vorresti che si evolvesse la storia di Laura? 

Nelle serie di successo,molto del merito e’ degli sceneggiatori. Michele Abbattantuono capo-sceneggiatore dello script “Le tre rose di Eva”,è molto bravo e mi sorprende sempre,con i vari colpi di scena. Lascio a lui la e a tutta la squadra di sceneggiatori da lui coordinati,la possibilità di sorprendermi nuovamente.Mi arrendo,sono più bravi loro!!!
Grazie Elisabetta!
Auguro a tutti i lettori e alla redazione della Gazzetta dello Spettacolo tanto bene e Be positive! La positività attira positività!

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