Lorenzo Lavia: ho desiderato essere padre

Lorenzo Lavia: ho desiderato essere padre

Tra paternità e vita da attore, incontriamo oggi per questa intervista Lorenzo Lavia, in scena a Maggio con “Gratitudini”.

Lorenzo Lavia dal 7 all’11 maggio sarà in scena con lo spettacolo “Gratitudini”, insieme a Lucia Vasini, Paolo Triestino e Valentina Bartolo al Teatro Parioli Costanzo di Roma. Un uomo innamorato sempre più del suo mestiere e della sua famiglia, dopo aver tanto desiderato la paternità, oggi vive per loro…

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Lorenzo Lavia. Il 7 maggio sarai in scena al Teatro Parioli Costanzo con lo spettacolo “Gratitudini”, ad opera di Delphine De Vigan, per la regia di Paolo Triestino. Quali anticipazioni a riguardo?
Lo spettacolo prende ispirazione proprio dal romanzo di Delphine De Vigan e parla di una donna anziana che di mestiere faceva la correttrice di bozze presso un giornale parigino importante, purtroppo non specificato, e che con il passare del tempo comincia ad avere un piccolo problema di memoria, di sostituzione delle parole. Non più in grado di vivere da sola, sarà chiusa in una casa di cura per poi avere la fortuna di incontrare Jerome, un ortofonista che, come possibile, cercherà di aiutarla a rallentare la malattia…

Come vivi le tavole del palcoscenico, essndo nato in questo ambiente, e come affronti di volta in volta il tutto?
È un po’ come ricominciare da zero, di spettacolo in spettacolo, alzando sempre più l’asticella. Anche durante le repliche, che di volta in volta aiutano a capire come andare avanti, cosa migliorare e come dosare le energie, tarando il tutto, al di là della preparazione del personaggio, con le sue mille sfaccettature.

Quali sensazioni sono, invece, legate al pubblico e, conseguentemente, ad una critica eventuale da parte loro?
La critica è una costante nel nostro lavoro e, ti dirò, sono portato a recitare per la mia persona e per puro piacere, perché questo atto mi rende davvero felice. Se questa felicità è percepita, anche in un ruolo drammatico, posso considerarmi soddisfatto.

Cosa ti è rimasto maggiormente nel cuore di quelli che sono stati i tuoi inizi?
Ero un ragazzino, un altro Lorenzo! Pensavo più a me stesso, a divertirmi, a giocare e mi è rimasto ben poco, se non la passione nel recitare. Oggi ho dei figli, un desiderio appagato, e sono felice di poter continuare a vivere le tournée, mangiare a tarda sera, guidare di notte per andare da un posto all’altro, così come cenare all’autogrill mangiando un panino perché magari non ho trovato nessun locale aperto. Questa è vita per me!

Lorenzo Lavia

Quali consapevolezze hai raggiunto con il passare degli anni?
Una consapevolezza maggiore come attore, specie con la tecnica acquisita grazie al teatro, senza avere più alcuna ansia nel prendere la scena. Cerco di dare il massimo, con l’onestà che mi caratterizza, senza tradire lo spettatore con alcuno escamotage.

Cosa manca a questo tuo percorso?
Manca tutto! Non ho interpretato tanti ruoli e molti altri sarò troppo vecchio per farli. Non basterà una vita per impersonare tutto ciò che vorrei. Adesso, ad esempio, prenderò parte ad una serie per Mediaset in cui avrò un ruolo da cattivo, cosa che non mi appartiene affatto, ma che mi viene particolarmente bene, forse proprio a causa di una rabbia mai espressa.

Che periodo stai vivendo?
Sto raggiungendo i miei figli al mare, insieme alla loro mamma. Di base faccio il genitore e lavoro per comprare loro i giocattoli, dal momento in cui li ho desiderati tanto.

Accennavi ad un nuovo progetto Mediaset a cui prenderai parte. Cosa dire a riguardo?
Comincerò a girare una serie Mediaset, “Colpa dei sensi”, per la regia di Ricky Tognazzi e Simona Izzo. A breve sarò con loro nelle Marche in un ruolo molto bello, di cui potremo parlare con piacere in futuro.

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