Daniele Falasca - Triade
Daniele Falasca - Triade

Daniele Falasca: Vi presento Triade

Abbiamo il piacere di intervistare Daniele Falasca, compositore e fisarmonicista, che ha da poco pubblicato il suo nuovo singolo, “Triade”. Il titolo, al contempo, riporta al nome del disco. Un brano importante, che funge da apertura a questo nuovo progetto, in cui vi è intrisa tutta la magia legata alla sua famiglia, in un bellissimo tango.

Accogliamo lieti questa intervista con Falasca, presentandovi i suoi nuovi progetti e raccontandovi il suo vissuto musicale.

Grazie per aver accolto il nostro invito, Daniele Falasca. Come stai? 

Sto bene, grazie per avermi accolto su La Gazzetta dello Spettacolo.

Nipote d’arte, come ha avuto vita, esattamente, il tuo amore per la musica e per il canto?

La musica mi accompagna sin da quando ero nella pancia di mia madre. Mio nonno era un bravissimo musicista, un grande ascoltatore di vinili. La fisarmonica, lo strumento che suonava, mi riporta a dei ricordi importanti, dolci, gentili. Purtroppo è mancato che ero soltanto un bambino, ma non ho mai dimenticato quelle sensazioni, quelle note.

“Triade” è il tuo ultimo lavoro discografico da cui è tratto l’omonimo singolo. Cosa puoi dirci su questo progetto e sul singolo, appunto?

“Triade” è il mio decimo album, con esattezza. Un lavoro importante, a cui tengo molto, che funge da titolo anche all’omonimo singolo. Un brano scritto per primo e che, a suo modo, mi ha dato il là per poter creare questo nuovo album. Un tango vivace che vuole rappresentare l’amore, l’unione, l’allegria che viviamo in famiglia. Siamo in tre, insieme a mia figlia, ed è per questo che ho scelto questo titolo.

Parli di improvvisazione, in questo tuo decimo lavoro. Da cosa nasce questa esigenza? 

Nasce dalla voglia di improvvisare, appunto, lasciando spazio alle mie, di idee. Diversamente, suonare con altri artisti, ti impedisce, per rispetto, di “rompere” quelli che sono i loro schemi. Mi piace, dunque, poter avere la possibilità di fare qualcosa di mio, così come il mio voler riprendere gli studi. Questo disco mi ha permesso, dunque, di improvvisare molto. Sono felice di questa scelta.

Vincenzo Di Sabatino e Linda Valori figurano nel tuo nuovo progetto discografico. Cosa puoi dirci di questa collaborazione? 

Si tratta di una collaborazione spontanea. Con Di Sabatino vi è una forte amicizia. Spesso ci vediamo, a casa sua, discorriamo di musica, di grandi pianisti. L’ho voluto al mio fianco, in questo progetto, per eseguire in due un qualcosa che volevo arrangiare in maniera differente. Sono stato felice di ospitarlo, alla veneranda età di ottantadue anni. Linda è tra le insegnanti della mia scuola di musica. Una scuola che gestisco da ben sedici anni. La sua è una voce particolare, bellissima, capace di rendere originale una melodia, stravolgendola. Era ciò che volevo. Ho ottenuto il massimo da questi due artisti, da questo importante disco.

Tanti i nomi a cui hai avuto modo di affiancarti, negli anni: Aida Cooper, Rossana Casale, Il Volo, Tullio De Piscopo, Danilo Rea, Massimo Moriconi, Fabrizio Bosso e molti altri. Che ricordo porti di quelle esperienze, di quel periodo?

Ho un bellissimo ricordo di Fabrizio Bosso, così come de Il Volo e di tutti gli altri artisti con cui ho avuto modo di collaborare, di suonare. Con loro, prettamente, ricordo di aver suonato al Teatro Greco di Taormina. Una forte emozione, ricordi indelebili. Tanta musica e, al contempo, tanta improvvisazione. Ogni collaborazione porta con sé attimi che mi hanno portato a maturare, ad essere il professionista curioso che sono oggi. Faccio tesoro di tutto ciò che vivo, orgogliosamente.

Con quale altro artista, invece, ti piacerebbe poter collaborare, un domani? 

Non saprei scegliere, nello specifico. A breve suonerò con Massimo Moriconi e sarei, quindi, felice di poter realizzare altro con lui, così come con Danilo Rea. Tra gli artisti del passato, invece, avrei voluto poter suonare con Lucio Dalla, così come con Claudio Baglioni, oggi, e con De Gregori. Artisti noti, importanti, che hanno reso unica la nostra musica italiana.

Possiamo aspettarci di saperti in tour, a breve? 

Sicuramente. Di certa vi è la data di Bergamo, il 16, così come l’8 agosto in Abruzzo, dalle mie parti. Il 15 agosto, invece, suonerò sul lungomare di Roseto, il luogo in cui sono nato, con ospite Linda Valori. Realizzeremo delle cover brillanti, personalizzate. Altro in aggiornamento, a breve.

Daniele Falasca puoi anticiparci altro sul tuo futuro artistico?

Sicuramente continuerò a scrivere, a fissare le mie melodie in studio. Inoltre, non mi dispiacerebbe entrare in conservatorio per insegnare, per tramandare il mio sapere, che sia legato al pianoforte o alla fisarmonica. Adoro insegnare, portare avanti questa passione, così come la mia musica.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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