Marco Capozi. Foto di Sergio Cippo
Marco Capozi. Foto di Sergio Cippo

Marco Capozi del Banco del Mutuo Soccorso si racconta

Con l’attesa anteprima del 2 settembre a Verona, parte ufficialmente il tour del BMS, reduce dal successone del più recente cd “Transiberiana”.

Il Banco del Mutuo Soccorso partirà a breve con il suo tour, anteprima il 2 settembre a Verona al Teatro Romano, e Marco Capozi non potrebbe esserne più felice. Il bravo bassista romano, infatti, ammette di aver realizzato un sogno entrando nel line up dello storico gruppo di prog rock noto in tutto il mondo. Un inizio come autodidatta, quindi gli studi di musica e basso elettrico e poi le collaborazioni con i britannici Breathless, Antonello Venditti, Gazebo, Mal, Bobby Solo, Edoardo Vianello e tanti altri, per poi approdare nel 2005 alla formazione prog rock Il Balletto di Bronzo, con cui si esibisce anche all’estero partecipando alle registrazioni del dvd “Live In Rome”.

Marco Capozi. Foto di Sergio Cippo
Marco Capozi. Foto di Sergio Cippo

Con il BMS Marco salirà sul palcoscenico l’1 novembre Velletri – Roma (data zero al Teatro Artemisio), 7 novembre Brescia (Teatro Display), 8 novembre Milano (Teatro Dal Verme), 16 novembre Torino (Teatro Colosseo), 14 dicembre Martina Franca – Taranto (Teatro Verdi), 11 gennaio 2020 Chiasso (Cinema Teatro Chiasso), 31 gennaio Roma (Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli), doppia data il 1 e 2 febbraio Campobasso (Teatro Savoia), 5 febbraio Genova (Teatro Politeama), 27 marzo Avezzano (Teatro dei Marsi), 31 marzo Bologna (Teatro Duse). E prima che l’attesissimo tour della band, oggi composta oltre che da Marco Capozi anche dal chitarrista Filippo Marcheggiani, dal chitarrista ritmico Nicola Di Già, dal batterista Fabio Moresco, dal cantante Tony D’Alessio e dal tastierista e membro fondatore del gruppo Vittorio Nocenzi), Capozi dedicherà con il collega Nicola Di Già, una serata alla memoria di Franco Califano, della cui band ha fatto parte in passato. Insieme a Di Già e con Luca Santini, Kris Martano e Francesco Latini, Capozi suonerà infatti a Roma, il prossimo 14 settembre – Isola Passamonti in occasione del compleanno di Franco Califano. Abbiamo chiesto al bravo musicista quali sono le sue sensazioni a pochi giorni dall’avvio della tournée del Banco del Mutuo Soccorso…

Dopo la data in anteprima del 2 settembre a Verona il Banco del Mutuo Soccorso ha annunciato un intero tour invernale. Personalmente Marco Capozi preferisci l’approccio live o il lavoro in studio?

In studio avviene la parte creativa in cui metti del tuo in un lavoro condiviso insieme ad altre persone e che ti permette anche sperimentazioni più audaci a livello di timbro. Ti consente di usare due o tre strumenti diversi all’interno di un brano, cose che dal vivo non avresti la possibilità di fare non potendo passare da uno strumento all’altro. Certo che poi suonare tutti dal vivo, interagire, avere l’interplay con i musicisti con i quali mi onoro di suonare all’interno del BMS mi da una grande emozione. Io poi sono un’appassionato di musica, non faccio questo mestiere perché mi è capitato ma perché seguo una passione che avevo fin da bambino. Inoltre bisogna sottolineare che suonando il basso on stage non lo senti soltanto dall’amplificatore o dall’impianto esterno, lo senti anche dai sub, senti il pavimento che trema, è davvero una bella sensazione.

Anche quella per il prog è una tua passione visto che prima del Banco hai fatto parte de Il Balletto di Bronzo, altra band storica del prog italiano. Quando è avvenuto il tuo incontro con queste band e con il prog in generale?

Intanto devo dire che prima di entrare in entrambe le formazioni io ho dovuto sostenere dei provini, non ero l’unico per quel posto. A livello di playing, riferendomi al prog, devo dire che mi rimangono molto congeniali i tempi dispari, li suono naturalmente come suono il 4/4 quindi non so se mi sono avvicinato al prog proprio perché c’erano questi tempi dispari che mi attraevano oppure perché avendo ascoltato tanto questo tipo di musica ho fatto questo stile naturalmente mio. E’ possibile che la naturalezza con la quale io eseguo questi tempi dispari sia stata, come dire, a livello inconscio una sorta di imprinting che viene dai ripetuti ascolti che ho fatto in gioventù. Sono sempre stato attratto da un certo tipo di sonorità, dalle suites lunghe, dagli album concept, una serie di stilemi del genere che anche presi singolarmente per me valevano la pena di un ascolto. Trovarli tutti insieme per me erano vincenti.

Il prog rock negli anni ha visto susseguirsi bassisti davvero fenomenali, primi fra tutti Chris Squire degli Yes o Geddy Lee dei Rush. Tu a quali bassisti ti ispiri maggiormente?

Principalmente Mick Karn dei Japan, poi Nick Beggs, che tempo fa ha anche collaborato con Steve Hackett (ex Genesis) durante la sua penultima tournée.

Adesso con Steve Hackett c’è invece Jonas Reingold, un vero mostro di bravura…

Si’, certo, forse anche più funzionale sul palco riferendosi a Steve Hackett…

Quali sono invece in generale i miti del rock che seguivi da adolescente?

Più che il rock era una miscela tra glam e rock, a me piacevano molto i Roxy Music, Bryan Ferry, anche i suoi lavori solistici, David Bowie, vengo da quel filone più British che Usa.

Tornando al BMS, in attesa di questo tour che è alle porte, volevo chiederti se c’è u brano in particolare che in particolari ti emozioni eseguendolo dal vivo?

Abbiamo provato e riprovato i vari pezzi, anche includendo brani del più recente cd “Transiberiana”, e per come suona dal vivo è molto bello “L’Imprevisto”. Riesce a creare un’atmosfera che sul disco si coglie ma è più rarefatta rispetto all’impatto dell’esecuzione live. In termini di affetto direi poi “Canto di Primavera” perché la ricordo da bambino, quando l’ascoltavo alla radio. Era una melodia particolare e ritrovarmi a suonarlo con il gruppo che anni addietro sono andato a vedere live è bellissimo.

Deve davvero essere un sogno che si è realizzato per te…

Si’, a me non è sembrato vero ma anche durante tutta la fase delle audizioni. Incontrare Vittorio Nocenzi, ma anche Filippo Marcheggiani che ha celebrato le “nozze d’argento” con il Banco, ritrovarmi con queste persone che ho sempre stimato profondamente come artisti perché dire soltanto musicisti nel loro caso è addirittura riduttivo, per me è stato un sogno che si è realizzato.

Più tecnicamente tu costituisci la base ritmica del Banco insieme alla batteria di Fabio Moresco. Professionalmente parlando il vostro è davvero un rapporto stretto…

Si’ ma anche dal punto di vista umano e di grande amicizia. La cosa bella di questa band è che siamo chiaramente e profondamente legati a livello umano. Spero si colga quando ci esibiamo dal vivo. Senza volerla mettere sul serioso direi che il prog, soprattutto i brani del Banco, sono pieni di contenuto quindi se non c’è quella connessione intima tra i musicisti che lo devono rappresentare, è come se non si riuscisse ad esprimere pienamente il feeling che si aveva dentro. E’ molto bello questo legame che c’è tra noi.

Questo legame che sicuramente diventerà ancora più profondo con la tournée che state per intraprendere…

Sicuramente sono sensazioni ed emozioni che si cimentano con il vivere insieme, condividere la vita on the road che non e soltanto il palco. Sono cose che ci uniranno ancora di più.

Secondo te quali sono i punti di forza del cantante Tony D’Alessio?

Innanzitutto è una bellissima persona. Tony ha l’animo del bambino e con quell’animo e con profondo rispetto si è approcciato al repertorio del Banco. Poi diciamocelo, prendere il posto di Francesco Di Giacomo (il compianto cantante del BMS) è una bella responsabilità e un peso grande da portare sulla spalle. Tony ha avuto un avvicinamento naturale nei confronti di questa cosa, davvero da ammirare. Io lo ammiro molto per quello che ha fatto e per quello che fa. Poi la vocalità di Tony, l’espressività, il calore, lui è un ragazzo con tanto sentimento. Sono veramente contento di lavorare con lui.

Ultima domanda: con Nicola Di Già state per suonare dal vivo i brani del repertorio di Franco Califano…

Beh, io ho fatto parte della band di Califano venti anni fa. Con Nicola faremo questo omaggio lui, una serata in un locale di Roma in occasione del compleanno del “Maestro”. Eseguiremo tutti brani suoi, alcuni cantati da lui, altri che ha comunque scritto. Sarà il prossimo 14 settembre all’Isola Passamonti, ingresso gratuito. Quindi non a scopo di lucro, sarà soltanto un’iniziativa bella e pulita per ricordare Franco Califano.

Su Susanna Marinelli

Giornalista pubblicista, ha scritto tra le altre per le riviste Cioè, Debby, Ragazza Moderna, Vip, Eva 3000, Grand Hotel, Gossip, Tutto, Nuovissimo...Ha partecipato come ospite a varie trasmissioni tv tra cui La Vita in Diretta e in radio per Radio2Rai.

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