Neri per caso, ma artisti per formazione
I Neri per caso, sono molto più di un “semplice” gruppo musicale , sono dei maestri della voce e del canto a cappella in Italia.
Parliamo dei “Neri per caso”, nati come formazione musicale nel 1991, a Salerno. Tanto studio e tanta gavetta nelle loro vite che, nel 1995 vede il loro trionfo sul palco di Sanremo nella sezione Nuove Proposte, con il brano eseguito esclusivamente con le loro voci, Le ragazze.
Personalmente ricordo benissimo quel festival, era presentato da Pippo Baudo, maestro e conduttore che ha segnato un’epoca, imitato da tanti a cui molti del settore, hanno fatto riferimento.
Altrettanto bene, da ragazza, ricordo la loro partecipazione. La cui cosa che balzò sotto i miei occhi fu la loro discesa dalla scalinata, sei ragazzi abbigliati di nero, con sei microfoni posizionati, quasi a semicerchio.
Quando iniziarono a cantare, con l’avvio di Ciro ( l’orecchio assoluto del gruppo), sia io che mia mamma, da cui ho ereditato la passione, l’amore e il rispetto per la musica e il canto, restammo stupefatte.
Quel genere mi era noto, ma in Italia loro sono stati i primi e soli a portare uno stile musicale che non era sconosciuto in altre parti del mondo.
Chi sono i Neri Per Caso?
Sono sei ragazzi, oggi uomini, Ciro, Mimì, Massimo, Mario, Gonzalo e Daniel Blaquier ( quest’ultimo è entrato a far parte del gruppo nel 2015, al posto di Diego, fratello di Ciro e cugino di Mimì e Gonzalo).
Originariamente il loro nome era Crecason, un acronimo delle iniziali dei loro cognomi, con il suffisso “ son” ispirato ai Jackson 5.
Il loro nome definitivo, nacque, per così dire “ Per caso”, dall’editore Claudio Mattone che vedendoli tutti vestiti di nero, chiese se fosse il loro abbigliamento abituale. Loro risposero che era erano vestiti di nero casualmente.
Da qui, in breve, la storia del loro nome. Queste cose ed altre ancora, le so, ma non da ora, da mò, come direbbero i napoletani.
All’epoca ( 1994, quando li vidi per la prima volta a Sanremo nella categoria Giovani con la loro versione del brano Donne di Zucchero.
Divenni una fan iscritta nel loro NPC official Fans club. Li ho seguiti da allora e li seguo tuttora, e li ho pure inseguiti, in modo figurativo, faticando ad incontrarli.
Quando fecero un tour con Renato Zero, c’era l’occasione per conoscerli e intervistarli, ma sempre per dirla alla maniera di Totò, “ tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” e per strane combinazioni del destino, non li ho potuti incontrare.
Poi due anni fa, avevo avuto il modo di incontrarli, ma anche in quel caso la zampa del destino si era frapposta. Insomma, per ora l’occasione me la sono creata io e alla fine come dicono a Napoli “Cercasi, s’addà truvà!”, prima o poi ci si incontrerà.
Quanto ho consumato i loro CD, quanto ho fatto risuonare in casa le loro canzoni. Roba che persino i vicini, quando, quelle rare volte, non le ascoltavano dal mio stereo, me le richiedevano.
Per non dimenticare quanto da “poetica” adolescente, ho consumato le loro foto e di due in particolare… ma per ora ‘lassamo perde” .
Il loro primo album Le ragazze, fu senza dubbio originale, ma sono tanti i brani che ho amato che citarli tutti, forse non mi basterebbero i caratteri concessi!
Potrei citare: Mai più sola; Improvvisando; Perché di notte; Anna sul calendario; I brani dell’album … And so this is Christmas; Quello che vuoi; Sarà; Se non è amore; e poi Donne con i duetti al femminile da Alessandra Amoroso a Ornella Vanoni.
Ma ho amato anche il cd Neri per Caso 2.0, 15 tracce una più coinvolgente dell’altra. E infine il loro omaggio ai Beatles con We love the Beatles.
Insomma, per chi ama la Musica loro, per quel che mi riguarda sono degli artisti unici nel panorama musicale italiano .
Sono felice che da alcuni anni, la loro genialità vocale l’abbia evidenziata La Gialappa’s con il loro omonimo programma, in cui loro lo impreziosiscono
Se qualcuno mi chiedesse : Credi che avrebbero meritato di più?
Risponderei che, non lo “credo” lo penso modestamente.
Trent’anni e più insieme, trent’anni di canzoni, sorrisi, pensieri, gioie, soddisfazioni, magari qualche nervosismo, comprensibile tra chi si vuole bene e si rispetta.
Insomma una famiglia allargata di musicisti, amici, fratelli e cugini che si arricchiscono vicendevolmente con le loro differenze non solo di gusti musicali ma anche stilistiche, d’arte e di visioni.
Tutto questo e molto più rende piacevole degli artisti, li rende popolari e li fa amare dal pubblico.
Questo il mio personale “grazie” a voi Neri per caso, nelle persone di, in ordine alfabetico: Ciro, Daniel, Gonzalo, Mario, Massimo e Mimì.
Perché concludendo con una frase di Totò (ebbene sì amo tanto pure lui) : “In mezzo a tanti fichi secchi, un po’ di poesia, ci sta sempre bene” (cit. dal film Totò un turco napoletano) .