Romanzo Caporale scritto da Annibale Gagliani (scrittore nato a Mesagne nel brindisino), narra la vicenda di un giovane e speranzoso migrante proveniente dal Kenya, il quale pensa di avere la possibilità di vivere una vita più che dignitosa nel bel paese. Ma scopriremo a malincuore, pagina dopo pagina, che non sarà così.
Il protagonista è orfano di madre: “Mamma Nina morì consegnandomi alla luce del Terzo Mondo, vedendo svanire il luccichio dei miei occhi azzurri …tra le braccia di mio padre”. Il giovane, migrante nasce e cresce in una delle degradanti baraccopoli ai margini della capitale Keniota. Quello che ama maggiormente nella sua infanzia è la scuola: “Facevamo lezione sotto degli alberi al fresco…Tra i miei compagni non c’era nessun’altro che avesse fame di conoscenza come me”. È una vita non facile quella del ragazzo, studente-lavoratore. Durante il giorno, per necessità e obbligo, deve aiutare il padre nei campi; e ci dice che il lavoro del contadino in Kenya “non lo augurerebbe neanche al suo peggior nemico”. Dopo la lunga giornata di lavoro c’è infine la scuola.
Ed è proprio nella scuola della missione, sotto lo sguardo amorevole di un prete salentino, Don D, e della sua insegnate d’inglese Margaret, che trova tranquillità. Non solo lavoro e libri; nell’infanzia del protagonista c’è anche il gioco. La caccia alle lucciole è il suo passatempo preferito: adora inseguirle per le vie del sobborgo keniota, con i suoi compagni. L’infanzia viene però stravolta e violata dalla guerra civile, nella quale moriranno sia il padre che la giovane insegnate: “In Africa – dice il protagonista – si muore di fame, ci si mangia l’un l’altro per la fame, ma non si bada a spese per uccidere con armi occidentali”. Il giovane protagonista viene salvato da questa devastazione da un medico di Emergency, il quale, prima di rientrare in Italia, gli regalerà un libro, che sarà la pietra angolare sulla quale si verrà a strutturare la sua coscienza e il suo carattere, e che avrebbe ridisegnato per sempre la sua esistenza: Il presidente ribelle di Thomas Sankara.
Tra i suoi affetti l’unico sopravvissuto è Don D, che gli insegnerà l’italiano. Ormai maggiorenne, agricoltore di sogni contro le intemperie, dovrà prendere a malincuore una decisione crudele. Scappare dal suo paese e prendere la “Via del Mare” per cercare altrove una nuova vita. Il giovane sbarcherà in Italia e finirà in schiavitù a lavorare nei campi agricoli, vivendo in condizioni disumane. Romanzo Caporale di Annibale Gagliani è un libro d’inchiesta e di denuncia sociale, seppur scritto con enfasi poetica.