Si chiama “L’altro capo del filo” ed è il prossimo libro di Andrea Camilleri
Se a Roma si organizzano manifestazioni tipo La Tribù dei lettori, per cercare di trovare una risposta a quanti denunciano la fuga dalla lettura, il problema sembra non lambire uno scrittore come Andrea Camilleri. Infatti, l’interesse per la sua produzione letteraria pare non avere flessioni.
Ogni pubblicazione è un centro. Anche perché al suo arco ha buone frecce. Una di quelle più appuntite è rappresentato dal celeberrimo commissario Montalbano. Il personaggio è in attività dal lontano 1999, ma, nonostante la distanza temporale, continua a fare nuovi proseliti ad ogni nuova uscita. Questa volta, nel nuovo romanzo “L’altro capo del filo”, che in Italia sarà pubblicato il 26 maggio 2016, Salvo Montalbano, si muove nella cruda e attuale realtà di una Sicilia vista come la periferia di un mondo migliore di quello che viene lasciato alle spalle. È, quest’ultima, la visione che molti disperati in fuga hanno delle coste dell’isola che, vale la pena ricordarsene, funzionano come le coste dell’Europa. Insomma, in questo nuovo volume, Camilleri, cita ampiamente il fenomeno del dramma dei migranti.
Infatti, i personaggi che conosciamo da sempre, sono stati incorniciati in questa diaspora umana che scuote le coscienze degli europei. La penna dello scrittore, disegna un’intera cittadina, Vigàta, pullulante di persone che cercano di aiutare come possono i disperati che scendono dai barconi. Questo centesimo romanzo di Camilleri, è architettato all’insegna della socializzazione e dell’aiuto. Ovviamente, il commissario Montalbano è impegnato a dirigere l’accoglienza ai disperati che riempiono i barconi. A un certo punto, però, è costretto a interessarsi di un omicidio. Il fatto è che, Salvo, aveva promesso alla sua fidanzata di partecipare insieme a una festa: i 25 anni di matrimonio di una coppia amica. Occorreva un abito nuovo che, Montalbano, ordina nell’atelier di Vigàta. Purtroppo, è proprio la sarta incaricata di cucire il suo vestito nuovo che viene ammazzata.
Salvo trascorre, tra un impegno e l’altro coi migranti, intere ore a indagare nella sartoria dove è stata ammazzata Elena, la sarta. Amici, lavoranti, possibili nemici, eventuali amanti, tutto viene tenuto in conto dal commissario. Ma, niente, mentre indaga nessuna delle varie ipotesi che si palesano alla sua mente lo convincono. Poi e a un certo punto, i fili della vita di Elena conducono lo sguardo del commissario lontano, nel passato di quella donna giunta a Vigàta con solo la sua vita e la passione per la sartoria.