“La bellezza salverà il mondo” diceva Fëdor Dostoevskij, oggi La Gazzetta dello Spettacolo intervista Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia, concorso che celebra la bellezza italiana.
Benvenuta Patrizia Mirigliani. Il concorso di bellezza, nato nel 1939, festeggia quest’anno le 80 candeline. In tutti questi anni come sono cambiati i canoni estetici delle varie miss vincitrici?
“Si può dire che le trasformazioni avvengono una volta ogni 10-15 anni, seppur in modo graduale: si è passati dalla maggiorata a una bellezza acqua e sapone, alla donna grissino, per poi tornare a una bellezza più in carne. L’album fotografico di Miss Italia è un archivio importante per ripercorrere e interpretare l’evoluzione del gusto.
Dal 1946, quando il concorso ha assunto il nome di Miss Italia, a vincere sono le bellezze mediterranee, prosperose e dalle curve generose. Tanto che nel 1950 Sofia Loren arriva quarta perché giudicata ‘una spilungona troppo magra’. Si passa poi al periodo della ‘ragazza della porta accanto’, acqua e sapone. Negli anni ’60 prevale ancora il prototipo della maggiorata. Gli anni ’70 invece sono ricordati come il primo decennio della bellezza globalizzata: le ragazze fanno tutte sport e tutte si dedicano alla cura del corpo, in un certo senso uniformandosi nel proprio stile personale.
Pian piano, sul finire degli anni ’80 si afferma il modello della donna grissino, dal ventre piatto. Miss Italia 1988, Nadia Bengala, viene incitata da Silvana Pampanini a «mangiare un po’ di più». Le misure 90-60-90 vengono presto abolite per non portare le ragazze al digiuno pur di partecipare al concorso. Negli anni Duemila, all’interno del concorso, si assiste a un’ulteriore novità circa la bellezza. Rispetto ai decenni precedenti, a vincere sono ragazze molto diverse l’una dall’altra. Questo perché selezioniamo personalità e non semplici corpi”.
Miss Italia in questi anni si è distinta per le lotte a favore delle donne. Quali sono stati i maggiori successi del concorso?
“La storia di Miss Italia, dal 1939 ad oggi, è il racconto della bellezza nazionale ed anche una presenza costante di iniziative a tutela delle ragazze e contro ogni forma di violenza, come la prevenzione dell’anoressia (e l’apertura delle porte alle ragazze curvy) e come quella di considerare Pina Siracusa, Rosaria Aprea e Gessica Notaro, ragazze che hanno subito atti di violenza brutale, come le nostre “Miss Coraggio”, le nostre madrine.
Tra le iniziative cito la Campagna contro il femminicidio iniziata nel 2013 (“Non regalateci più dolore”), l’anno dopo l’adesione alla lotta intrapresa da Codacons contro lo stalking e la prevenzione dei tumori al seno. Insieme a “Equilibra” partecipiamo infine al progetto “Esseredonna”, un’iniziativa che si pone l’obiettivo di fare cultura in modo nuovo a favore e a tutela delle donne nel rispetto e nell’amore, in famiglia, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in ogni angolo della società civile. Ma non passa giorno senza un atto di solidarietà da parte del concorso e dalle singole miss.”
In Italia, donne come lei che occupano un ruolo di prestigio, devono ancora fare i conti con un certo retaggio culturale maschilista?
“Vorrei rispondere negativamente, mostrando ciò che le donne, nonostante palesi ingiustizie, hanno realizzato in tutti i campi, compreso quello della Bellezza. Tuttavia è davanti agli occhi di tutti il modo diverso in cui il concorso è stato trattato nella gestione di mio padre Enzo – e ne sono ben felice – e sotto la direzione di una donna, la sottoscritta. Fortunatamente Miss Italia si appresta a festeggiare i suoi 80 anni in piena forma, apprezzata e seguita da tutti.
Parlando ancora di donne, siamo da poco entrati nel nuovo anno. La ricerca medica prosegue, non vedremo ancora sconfitto il cancro, ma la prevenzione aiuta. Lei che vent’anni fa ha vinto la battaglia contro un tumore al seno, cosa consiglia alle donne e come questa esperienza l’ha cambiata?
“Per molti, la malattia è ancora un tabù. Nel mio caso, invece, condividere quell’esperienza dolorosa con altre persone, mi ha aiutato ad affrontarla. Ho capito di non essere invincibile, che il cancro può colpire chiunque e soprattutto, che non fa sconti a nessuno. Oggi mi sento una sopravvissuta. Certamente mi ha cambiato, mi ha reso più forte. In un certo senso, è stata un’opportunità perché quando sei di fronte alla morte, apprezzi molto di più la vita. Oggi sono una donna diversa, migliore e alle altre donne, alle mie ragazze, dico che la prevenzione è l’arma migliore contro il cancro.
Qual è l’insegnamento di suo padre che ricorda con più affetto ?
“Certamente l’unione della famiglia. Anche se spesso, per il suo lavoro, era lontano, noi siamo state sempre al primo posto nel suo cuore. Parlo di mia mamma, scomparsa di recente, di me e di mia sorella Rosaria. E a resistere, davanti alle difficoltà. Se oggi sono una donna resiliente lo devo a mio padre”.
Qualche anticipazione di quello che sarà Miss Italia nel 2019? Si parla di un possibile ritorno in Rai.
“Per il momento ci prepariamo a celebrare 80 di vita e di successi del concorso e delle miss e sono state aperte le iscrizioni delle candidate alla nuova edizione”.