Stefano Bini
Stefano Bini

Stefano Bini: la felicità in pillole

Ritroviamo il sempre solare Stefano Bini, giornalista e presentatore, pronto a parlarci della sua nuova conduzione, “Le Strade del Benessere”.

Un uomo che ha saputo fare della felicità qualcosa di cui vivere, giorno dopo giorno..

Ben ritrovato sul quotidiano La Gazzetta dello Spettacolo a Stefano Bini. Come procede il tuo vissuto?

Grazie a voi di seguirmi sempre con tanto affetto e attenzione. Il mio vissuto procede con molta stanchezza e tanta soddisfazione. Dal 7 aprile alle 16:40 su Rai Premium partirà “Le Strade Del Benessere”, che racconterà per la prima volta al mondo le stazioni termali italiane. Mai un programma, a livello mondiale, era stato prodotto in serialità per raccontare le terme del proprio paese.

Di questo, devo ringraziare la Rai! Ancora, fino a giugno, sarò impegnato ogni lunedì su Rai Isoradio con “Aggiungi un posto in macchina” e poi sto preparando la seconda edizione di “Road To Meraviglie”, sempre per Rai Premium. Mi farete un’intervista anche per “Road To Meraviglie”, vero? (ride)

Attualmente alle prese con la conduzione de “Le strade del benessere”, su Rai Premium. Come si è sviluppato il tutto e quanta soddisfazione vi è nel ricoprire l’ennesima conduzione importante?

I miei ultimi due programmi televisivi, “Wild Food Maremma” su Food Network e “Road To Meraviglie”, su Rai Premium, hanno visto sempre una puntata dedicata alle terme e in entrambi ha riscosso un grandissimo successo di ascolti. Mi sono chiesto, insieme al team autorale e produttivo e poi con la Rai, se l’idea di costruire un intero programma sulle stazioni termali potesse funzionare. Da parte di tutti c’è stato un grande entusiasmo e così siamo partiti.

Mio padre ha lavorato per anni a Terme di Saturnia, per me un ritorno a casa e, al contempo, un rincorrere i miei sogni, quella carriera radiofonica e televisiva che è la mia ‘strada’ ma che non può farmi dimenticare tutte le sfumature del paese più bello del mondo. Sono appassionato di tutto ciò che ritengo essere patrimonio prezioso ed imperdibile della nostra penisola, dove storia, cultura, cibo, profumi e benessere si intrecciano per dare vita a quello che ci rende famosi nel mondo.

Credo che sia un dovere ed una responsabilità tramandare anche tutto ciò che non è strettamente culturale ma che ha tanto da offrire come le strutture termali, consegnando questo patrimonio alle generazioni future affinché lo valorizzino. Il mio ‘invito al viaggio tra le terme’ è per chiunque abbia la curiosità di conoscere meglio questa nostra ricchezza. Sai perché l’emozione è doppia nel condurre questi programmi? Perché sono una mia idea, di cui sono anche autore e conduttore. Ci metto letteralmente corpo e anima.

Quanto pensi sia fondamentale il benessere, dedicare del tempo alla propria persona?

Di questi tempi, è più importante che mai tra guerre, crisi sociale e demografica, impegni lavorativi massacranti e giornate pesanti. Questa domanda, mi dà lo spunto per lanciare un messaggio sulle stazioni termali italiane, ovvero che non devono essere più viste come un qualcosa di èlite perché ci sono strutture abbordabili davvero per tutti. Guardare per credere!

Da giornalista, Stefano, quale sensazionale notizia non hai ancora avuto modo di approfondire, di trascrivere?

Senza entrare nel dettaglio, mi piacerebbe scrivere di persone dello spettacolo italiano che hanno fatto la storia della televisione e che sono troppo spesso sottovalutate, in favore di raccomandazioni becere di personaggetti che non sanno fare niente e dicono nulla al telespettatore. Troppi conduttori e cantanti ancora giovani stanno in panchina in favore del nulla cosmico. Ti ho dato un argomento ma non faccio nomi, non mi voglio inimicare nessuno.

Chi è Stefano Bini oggi e quanta strada ancora c’è da fare per ‘la felicità’?

Oggi sono un ragazzo di 38 anni che si gode la propria felicità in singoli momenti, credo come ognuno di noi. Mi manca una famiglia ma il lavoro mi assorbe letteralmente quindici ore al giorno. Però sento che siamo sulla strada giusta, nel senso che se ho stabilità lavorativa riesco a dare il meglio di me con gli affetti come nello sport. Faccio molte rinunce ma non agli allenamenti di pallavolo del martedì e del giovedì allo Sporting Club di Milano2.

Sono il mio sfogo. In più, sono pure il capitano, devo tenere unita una squadra di agguerriti ‘svalvolati’. Compreso me, ovviamente! Non c’è una strada per la felicità: se ti comporti bene con il prossimo e lavorativamente fai vedere quanto vali, la felicità arriva in pillole ogni giorno.

Guardando al futuro, cosa bolle ancora in pentola?

Oltre ai tre programmi che ti ho annunciato, c’è un progetto che andrà in onda a fine anno su Rai Play. Ne stiamo parlando in queste settimane con la struttura, Rai Pubblicità e la produzione. Un progetto che vede protagonisti gli influencer, in una versione del tutto inedita.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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