Vittoria Puccini: importante essere tutti connessi, pronti a sostenersi
Abbiamo incontrato Vittoria Puccini, che ci ha accompagnato nella sua carriera parlandoci del nuovo film “Incanto”:
“Incanto”, il film di prossima uscita nella sale ad opera di Pier Paolo Paganelli, ci regala un’inedita interpretazione di Vittoria Puccini in una chiave sì insolita, ma più che apprezzata, per chi stima da sempre l’attrice fiorentina. Un genere fantasy, così si potrebbe definire, un desiderio realizzato, per l’artista. Un incontro felice, quello avuto con lei, di ritorno da un’anteprima bolognese…
L’intervista a Vittoria Puccini
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Vittoria Puccini. “Incanto”, a breve nelle sale, ti vedrà protagonista di una pellicola dalle tinte fantasy nei panni di Felicia, un’arrivista, una governante senza scrupolo alcuno. Quali sensazioni sono legate a questo ruolo così diverso dai precedenti, quale riscontro in queste anteprime a ‘stretto’ contatto con il pubblico?
Ci sono state delle anteprime a Bari, a Bologna, a Benevento e anche a Firenze e, al momento, la risposta del pubblico è positiva. “Incanto” piace ai bambini così come agli adulti e sono stati in tanti a dirmi che questo film li ha fatti stare davvero bene, lasciandogli addosso una sensazione positiva, specie in tempi così difficili. È un film che fa bene al cuore e che di base contiene un suo messaggio più che positivo che ci riporta anche all’importanza della dimensione del sogno, alla gentilezza, all’empatia, a quanto sia importante accogliere l’altro senza aver alcuna paura rispetto a ciò che è diverso da noi. Messaggi, questi, a mio avviso molto importanti da far arrivare ai giovani, a tutti.

È davvero essenziale poter lanciare dei messaggi positivi e, a tal proposito, quale, tra i tanti, vorresti poter ‘regalare’ ai nostri lettori, nonché tuoi sostenitori, dal momento in cui molti di noi sono cresciuti con i progetti che hai realizzato in passato, da “Elisa di Rivombrosa” a molti altri ‘prodotti’ televisivi e non solo?
Ciò che mi auguro, specie per le nuove generazioni, è che ci sia sempre una grande partecipazione rispetto a tutto ciò che accade, non solo vicino a noi ma anche nel mondo intero, senza chiuderci all’interno del proprio individualismo. È importante poter avere sempre uno sguardo aperto verso l’esterno, qualcosa che, in generale, può fare la differenza. Avere empatia nei riguardi degli altri è fondamentale e, per noi attori, equivale ad un esercizio che affrontiamo tutti i giorni vestendo, nel vero senso della parola, i panni degli altri, a prescindere dal fatto che si tratti di un personaggio positivo o negativo. Riuscire ad effettuare questo esercizio anche nella vita è importante perché ci porta a capire che in qualche modo siamo tutti connessi e che ogni cosa che accade deve riguardarci, anche se va al di fuori di quella che è la nostra vita, di ciò che ci riguarda da ‘vicino’.
Cosa ti ha regalato questo percorso artistico costellato di ruoli sempre diversi tra loro e cosa porti con te dei tuoi inizi?
Tutto ciò che ho fatto, così come le persone con cui ho lavorato, attori e registi, mi hanno regalato qualcosa e hanno contributo a farmi crescere, portandomi a vivere esperienze sicuramente formative, che mi hanno arricchita anche da un punto di vista professionale e umano. Ogni set diventa famiglia, ti emoziona, ti porta a vivere dei rapporti molto stretti, profondi, con le persone con cui si collabora, anche perché si tratta di un lavoro di squadra ed è fondamentale poter stare bene, tutti insieme. Un esercizio, tra l’altro, non da poco il sapersi affidare agli altri e, allo stesso tempo, poter fare da punto di riferimento per tutti loro. Per tornare alla tua domanda, ogni lavoro mi ha portato qualcosa di importante e degli inizi, chiaramente, adesso posso dire di aver compreso tante cose, acquisendo anche una maggiore consapevolezza di me stessa. Posso dirti di aver sempre vissuto il mio lavoro come qualcosa di reale, sin dal primo film. È meraviglioso, è un mestiere che amo tantissimo, ma è un lavoro e non si può non avere un approccio professionale, una propria disciplina, nonchè una buona dose di studio, cercando di mettersi sempre in discussione, provando sempre più a migliorare.
Vorrei chiederti se c’è ancora un ruolo che non hai avuto modo di ‘toccare’, qualcosa da poter concretizzare?
Tanti! Ogni ruolo è diverso ma al momento non saprei dirti. Il ruolo da cattiva, con la Felicia di “Incanto”, è stato realizzato come sogno e adesso dovrò pensare a quale altro concretizzare. Spero di poter essere sempre più stupita dai personaggi che andrò a leggere, incuriosita, con lo stimolo giusto per poter affrontare qualsiasi cosa entrando in contatto con femminilità diverse, dando di volta in volta ai personaggi delle sfumature differenti dai ruoli precedentemente interpretati. Questo è l’augurio che mi faccio oggi!
Lo scorso febbraio ero alla prima a Roma di “Follemente”, il film rivelazione di Paolo Genovese che ha smosso animi e cuori. Cosa ti ha portato quell’ennesima esperienza cinematografica?
Un’idea sicuramente forte, un film che parla a tutti, “Follemente”, un tipo di atteggiamento in cui molti possono ritrovarsi, con la possibilità di sentire realmente che dentro di noi ci sono più voci a cui dare ‘ascolto’, alcune più in armonia, altre meno, perché magari sono in lotta tra di loro. Quel progetto era caratterizzato da tanta forza ed ha rappresentato un’esperienza bellissima! Lavorare con Paolo, che è una persona meravigliosa nonché un regista fantastico, ha rappresentato una forte emozione, un piacere e pregio enorme, ed ho inoltre avuto la fortuna di condividere il set con delle colleghe e colleghi fantastici ma, chiaramente, ho lavorato per lo più con Claudia Pandolfi, Maria Chiara Giannetta ed Emanuela Fanelli, le mie ‘compagne di testa’. Con tutti loro si è creata una sintonia molto forte e anche la promozione è stata potente, tanto da essere ancora oggi ben coesi, felici nel rivederci. Promuovere un film con questo tipo di energia è davvero bellissimo!
In ultima battuta vorrei chiederti che periodo stai vivendo e cosa puoi anticiparci, nei limiti del possibile, sul tuo futuro artistico?
Sto vivendo un periodo sicuramente positivo e, per quanto riguarda il mio futuro artistico, posso dirti che a breve inizierò a girare due film per il cinema e, successivamente, sarò anche sul set di una serie.