Francesco Fiumarella
Francesco Fiumarella

Francesco Fiumarella racconta il Premio Crocitti

Incontriamo Francesco Fiumarella, autore e direttore del “Premio Vincenzo Crocitti International“.

L’edizione targata 2022, sarà un’edizione speciale perché si festeggeranno i 10 anni del premio, dedicato all’attore Vincenzo Crocitti, scomparso troppo prematuramente nel 2010. Inoltre con Francesco, abbiamo approfondito il tema della meritocrazia e di quanto siamo importanti, per qualsiasi artista: costanza, dedizione e umiltà. Non solo nel lavoro, ma anche nella vita di ognuno di noi.

Francesco Fiumarella ben trovato su “La Gazzetta dello spettacolo”. Partiamo subito da una domanda banale, ma a mio avviso essenziale: il “Premio Vincenzo Crocitti international” premia gli artisti soprattutto per la persona che sono realmente e poi per l’arte che rappresentano. Puoi spiegarci bene questo concetto?

Un caro saluto a te e a tutti i lettori de “La Gazzetta dello Spettacolo”. Noi, del “Premio Vincenzo Crocitti International”, cerchiamo in base alle candidature ricevute, di valutare soprattutto il talento artistico con la speranza che oltre quello possa esserci grande umanità, umiltà e sensibilità a chi è insignito del riconoscimento. Logicamente in qualità di autore e direttore, insieme al comitato direttivo ed organizzativo non avendo la “sfera di cristallo“ e non conoscendo personalmente chi si propone per le selezioni, non possiamo avere la certezza assoluta della correttezza dei comportamenti, di ognuno  nel tempo e del rispetto della filosofia del Premio, basata proprio sui principi che ho precedentemente descritto. Come molti sanno, se successivamente veniamo a sapere che determinate caratteristiche di coloro che abbiamo premiato vengono meno (come ad esempio: l’umiltà), il premio loro attribuito scadrà di valore. Quindi, che sia coppa o attestato o similare,  rimarrà un semplice oggetto  privo del valore globale e significato che il nostro premio intende dare al momento delle premiazioni ufficiali. 

Ormai sono anni che ti impegni nella battaglia dedicata alla meritocrazia, soprattutto in ambito artistico. Hai mai avuto momenti in cui hai pensato di smettere, pensando di non riuscire in questo tuo intento? Percorso, come sappiamo, tortuoso e difficile da percorrere…

È vero sono molti anni che lotto per poter dar voce al talento meritocratico, non ho mai pensato di smettere di impegnarmi nel dare il mio modesto contributo, pur rendendomi conto, che il sistema artistico è veramente molto complesso con sistemi di opportunità ridotte per molti: il più delle volte, nulle per chi meriterebbe realmente di emergere nel settore. È solo un’opinione, ma penso che fin quando si prediligerà di dar spazio solo ai raccomandati (“amici degli amici”), fin quando esisteranno solo le lobbies artistiche, le manovre commerciali basate su business e tutto ciò che predilige più immagine e apparenza rispetto al vero talento, la vedo un impresa ardua.

Personalmente cambierei molti meccanismi di selezioni artistiche. Noto che in Italia, alcuni che dovrebbero ingaggiare o proporre talenti non sono così tanto esperti: si denota soprattutto da ciò che vediamo qualitativamente sia sul piccolo schermo che in alcuni progetti cinematografici e fiction televisive. La qualità in Italia, rispetto ad altri paesi, é molto ridotta. Chi di dovere, dovrebbe realmente dare più opportunità lavorative ai professionisti veri. Inoltre, trovo assurdo che artisti di qualsiasi settore, debbano essere valutati non tanto per le proprie capacità, ma per la quantità di followers che hanno sui loro profili social. Purtroppo accade anche questo.

Credo, soprattutto che sia ora di cambiare molti volti, ormai siamo da tempo abituati a vedere i “soliti“… I professionisti sono stanchi di arrivare eterni secondi: devo avere le stesse opportunità chi nel passato é riuscito a realizzarsi lavorativamente.

Sono anche stanco di vedere programmi televisivi basati sulla ricerca di talenti, ove il più delle volte vengono illusi. E questo si evince proprio dal ridotto quantitativo di nuovi professionisti del settore. Posso però, aggiungere, che da un po’ di tempo a questa parte, sembra che ci sia più attenzione generale su questi temi. E ciò mi rende contento perché se, con il mio lavoro dedicato alla meritocrazia ho potuto “smuovere gli animi” e suscitare maggior interesse, ben venga. Importante è fare, tutti, per migliorare le cose.

Francesco Fiumarella crede, che l’impegno, la costanza e l’umiltà siano qualità fondamentali per essere apprezzati, sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori?

Senza impegno costante, studio e dedizione non si va da nessuna parte. Forse si può cominciare ma per poter “durare” nel tempo, facendo cose apprezzabili, occorre lavorare sodo. Il pubblico sa distinguere e alla fin fine è ciò che conta. L’umiltà per me è importante, si, molto. In ogni settore e situazione. A volte quando il successo bussa alla porta, molti si trovano in questo turbinio che affascina e fa credere che è solo quello che conta: ma un famoso detto ci insegna: “Chi più velocemente in alto sale, altrettanto velocemente cade”. Nel mondo dello spettacolo le “meteore” sono purtroppo tante.

Essere umili consente di mantenere i piedi per terra, non dimenticare da dove si è partiti e grati al Cielo di ciò che di bello, utile, prezioso si è potuto raggiungere. Oggi come oggi cosa non facile!

Che cosa si augura Francesco Fiumarella per il prossimo futuro? Che cosa vorresti vedere, da qui, ai prossimi 10 anni? Sia per il premio che per gli artisti che sono premiati. 

Mi auguro che il “Premio Vincenzo Crocitti International” possa continuare ad espandersi per onorare la memoria del caro Vincenzo, facendolo conoscere ai giovani di domani e al contempo per consolidare le finalità fondanti di questo progetto e quindi far emergere la cultura e l’arte in ogni ambito.
Per gli artisti insigniti del “VINCE”,  auspico tanta prosperità e di poterli vedere nel tempo (anche fra 20, 50 anni), vincitori dei massimi riconoscimenti esistenti per la loro arte (l’Oscar; il Pulitzer ; il Nobel e qualsiasi riconoscimento prestigioso.) La cosa che mi farà enormemente piacere sarà, se coloro che proseguiranno in una bella carriera,  ricorderanno sempre e menzioneranno di aver ricevuto anche il “Premio Vincenzo Crocitti International”.

Il “Premio Crocitti”, è ormai un riconoscimento prestigioso e ambizioso. Puoi anticiparci qualcosa riguardo alla prossima edizione 2022?

Grazie infinite per i complimenti: sì, in effetti il premio è diventato anno dopo anno, sempre più apprezzato. Un vero piacere per me e per tutti i collaboratori che ogni anno, si impegnano in questo straordinario percorso. Il 2022 è il primo decennio del PREMIO, quindi, una ricorrenza importante. Stiamo lavorando affinché possa essere una bellissima  occasione per festeggiare. Grazie a quanti credono, seguono ed apprezzano il “VINCE”.

Su Sara Morandi

Insegnante per vocazione, giornalista per passione. Amo il teatro perché incarna le emozioni viventi delle nostre anime. Ho sempre scritto di spettacolo e questo mi ha reso felice e mi rende tuttora. Divoro libri e il mio sogno sarebbe quello di scrivere un romanzo.