“Non rispondo al telefono: le ragazze mi chiamano chiedendomi quanto voglio per dire che le ho messe incinte. A volte mi verrebbe da rispondere: voglio 150 mila euro, ma poi penso che figura ci faccio?. I produttori della serie “Il Restauratore” (Albatross Entertainment e Rai Fiction, ndr) non sono uomini ma quaquaraquà: non ci hanno mai pagato”. E sull’amore: “va vissuto in tutte le sue forme.
Viva i gay ma niente baci in strada. Io salvato da Ben-Hur, se non avessi fatto l’attore sarei morto a 24 anni. Ma ad Hollywood gli attori sono birilli”. Così Lando Buzzanca ai microfoni de “I Radioattivi” su Radio Club 91 che racconta: “In accademia morivo di fame e per pagare il letto in cui dormivo era un bel problema ma incontrai un produttore del colossal Ben-Hur che mi prese subito perché ero l’espressione della fame e della miseria tanto ero secco. Ma solo cinque giorni di lavoro per 65 mila lire mi fecero sentire un pashà. Poi ebbi un contratto con la Paramount e mi hanno spedito ad Hollywood ma dopo due settimane non vedevo l’ora di scappare perché gli attori sono birilli: i produttori ti rifanno i denti e ti cancellano i difetti”.
E sull’omosessualità: “Perché non tener conto che due uomini e due donne si possano amare?
Non amo l’omosessualità ostentata che si vede per le strade, gli uomini che si baciano, ma l’amore tra due sessi uguali può esserci. Perché no? Non amo piuttosto lo spettacolo dell’omosessualità ma l’amore va vissuto in tutte le sue forme”.