Matranga e Minafò - Si inzuppa il biscottino
Matranga e Minafò - Si inzuppa il biscottino

Matranga e Minafò: “il biscottino” tormentone dell’estate

Per il nostro “A tu per tu” di oggi, incontriamo Matranga e Minafò, duo di cabaret che nasce nel 2005 in un villaggio vacanze, si consolida a Palermo nelle reti locali con programmi di denuncia sociale.

Matranga e Minafò

Quest’anno la loro satira, oltre al pubblico di Made in Sud in onda su Rai 2 in prima serata, arriva anche nei locali di tutta la penisola, con la canzone diventata in pochissimo un tormentone: S’inzuppa il biscottino!

Benvenuti Matranga e Minafò su La Gazzetta dello Spettacolo. Quest’anno a Made in Sud avete portato sicuramente uno degli intermezzi comici tra i più interessanti per la risata veloce. Riscontri a fine trasmissione in vista di questa estate?

Made in Sud quest’anno è stata una grande vetrina che forse non ci aspettavamo, anche perché il pezzo dei cugini in discoteca lo avevamo portato già nel 2016 e lo abbiamo riproposto quest’anno perché attraverso i social girava… e propro grazie ai social abbiamo capito come far conciliare per bene i due mass-media che sono TV e social.

Il riscontro si vede anche dal fatto che abbiamo il calendario pieno e stiamo cominciando a rifiutare serate per scrivere del nuovo e valutare e programmare nuovi progetti.

Come descrivere in un aggettivo il rapporto tra Matranga e Minafò, prima di essere un duo sul palcoscenico? E perchè proprio questo aggettivo?

Pazzi: principalmente perché siamo completamente diversi. Io, Emanuele, sono un tipo più pigro, Tony è stacanovista; io più underground, lui più fighetto o comunque diverso dall’underground.

Questa penso sia questo il punto di forza del nostro duo: essere “l’articolo IL” significa essere differenti in ogni cosa, ed è proprio così che si riesce ad essere compensativi soprattutto sul palco. Questo è il rapporto pazzo di due persone che si sono incontrate nel lontano 2005 che amano cose diverse ma si divertono nella stessa pazzia.

Una lunga gavetta alle spalle, prima del successo nazionale con la prima serata RAI. Queli sono stati gli ostacoli più duri da superare sia in duo, che singolarmente?

In due gli ostacoli diventano tanti… forse di più. Può essere ostacolo anche l’avere caratteri ed obiettivi diversi, il che può capitare. Il duo comico cresce man mano che cresce l’uomo dentro le persone. Abbiamo anche una differenza di età, il che può essere una difficoltà. Magari all’inizio non ci ha aiutato questa differenza, ma oggi non è più un problema.

Le difficoltà che ho avuto io (si racconta Emanuele Minafò) all’inizio sono state sicuramente economiche, in quanto non era facile per me tutte le settimane trovare i soldi per andare a Napoli, prendere l’hotel o mangiare fuori.

Infatti mi sono fatto prestare tanti soldi dal mio socio, da amici e da mio padre… ma li ho ridati tutti (ndr ride). Comunque in quei momenti capisci quanto è dura la vita, anche se ti fa vivere.
Per Tony, nei primi momenti penso che la difficoltà sia stata la sua presenza scenica da presentatore, questo portava difficoltà nel compensarci, ma poi ci siamo riusciti a pieno.

Gianni l’attore e Suki… possiamo dire che Matranga e Minafò ormai sono a pieno titolo dei Talent Scout?

Sicilia Cabaret con Matranga e Minafò
Sicilia Cabaret con Matranga e Minafò

Si siamo talent scout e con orgoglio, perché noi abbiamo cominciato con un teatro sul nostro territorio, prendendo tante persone (anche persone che avevano solo voglia di fare senza mai averci provato). Oggi abbiamo una squadra che si chiama Sicilia Cabaret, che va in onda su tante emittenti siciliane e che sta approdando in RAI per la seconda volta (in onda tra Luglio e Agosto).

Una squadra di comici siciliani, dove abbiamo riconosciuto i migliori e deciso di fare quello che in pochi fanno: condividere il nostro pane con tutti. E’ importante accendere i riflettori su una terra come la Sicilia, che ha tanti artisti pronti a dare il meglio di se stessi e noi siamo contenti di averli portati in TV su un’emittenza nazionale.
Tarpare le ali ad uno che “si chiama Gianni, si proprio Gianni”, che fa morire dal ridere… ma anche no!

L’esordio di questa nuova edizione di Made in Sud è stato il vostro essere “profondo Sud” di altre regioni. Quanto c’è di sociale nella vostra comicità?

Noi cerchiamo sempre di metterci il sociale. Questo nei primi momenti della carriera non puoi farlo. Quando sei un “piccolo comico” devi solo pensare a fare ridere, ma questo lo capisci dopo tempo.

Quando i tempi sono maturi e la gente ti da fiducia e tu vuoi lanciare un messaggio, la gente ti ascolta. Questo perché paradossalmente, la gente si fida più di un comico che di un politico… siamo in Italia no?
Il comico, che è la persona che regala felicità, da più fiducia alle persone.
E’ importante e giusto che ogni comico metta del sociale per far capire realmente quali sono i problemi e quanto è importante parlarne.

Noi quest’anno abbiamo fatto dei pezzi sulla nostra Sicilia e siamo riusciti a portare nuovi attori e parlare del territorio.

Nel pezzo che abbiamo fatto per Falcone, Borsellino, Padre Puglisi e Peppino Impastato è stata una bellissima scena vedere Napoli che si alza in piedi. A Palermo sarebbe stato palese, a Napoli è stata una emozione che non avevamo calcolato e che è una delle cose più belle vissute.

Parliamo del nuovo tormentone dell’estate: S’inzuppa il biscottino. Si vocifera che è tutto nato per andare ad a fare “acchiappo” in discoteca… ma noi vogliamo la vera motivazione della nascita questo brano.

Matranga e Minafò - Si inzuppa il biscottino
Matranga e Minafò – Si inzuppa il biscottino

Fare una canzone sul biscottino è una delle cose che ci faceva più ridere, ma è nato principalmente perché la gente ci spingeva a farlo. Siccome a Palermo la canzone precedente non spingeva come volevamo noi, come pezzo d’acchiappo, abbiamo cambiato il nostro “A Palermo” con il “S’inzuppa il biscottino”, che poi ha spopolato soprattutto tra i teenager.

Ci mandano video anche di vecchietti e di bambini piccolissimi. La musica è una di quelle cose che arriva molto prima di qualsiasi altra cosa e… ci voleva una bella canzone tamarra da ballare quest’estate.

Alla fine ci stiamo divertendo a fare questa cosa e non è facile. Abbiamo capito che fare i cantanti ed i musicisti è una cosa molto difficile. Meno male che è stata apprezzata… lo percepiamo dal quasi mezzo milione di views in pochi giorni su YouTube. E’ una cosa che forse aspettavano tutti e l’abbiamo fatta.

Vi aspettavate tanto successo anche in termini di condivisioni?

Ce l’aspettavamo perché ce lo chiedevano tutti. Dopo aver scritto sui social “facciamo una canzone?”, ci hanno tutti supportato e chiesto “quando esce?”. YouTube è meno commerciale di Facebook e quindi arrivare a certi numeri ci fa piacere. Tra l’altro tutte le radio la stanno mandando ed è stata masterizzata dalla stessa persona che ha masterizzato “Andiamo a comandare” ed altri progetti di Fedez a Milano.

Abbiamo fatto questo progetto per bene in modo che possa viaggiare. Poi ti chiamano tipo: “Ciao siamo una discoteca di Torino e vorremmo S’inzuppa il biscottino. Ma quanto prendete? – Noi facciamo lo spettacolo – Ma a noi non interessa”. E noi ci ridiamo su.

Cosa c’è nel futuro di Matranga e Minafò artistico?

Sicuramente torneremo in RAI con Sicilia Cabaret per la seconda volta in seconda serata, anche se ancora non abbiamo la data (tra fine luglio ed agosto). Siamo felici perché è una nostra creatura dalla testa ai piedi. A settembre probabilmente gireremo qualcosa… che vedrete nel 2020.
Poi c’è un’applicazione di Quiz Live dove siamo noi i presentatori… e come il Quiz è stato il nostro primo sketch torna di nuovo nella nostra carriera. Poi ci sono altri progetti, ma meglio non esporsi troppo.

Su Francesco Russo

Francesco Russo, giornalista e direttore del quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", comunicatore digitale ed ufficio stampa di eventi e VIP.

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