Abbiamo incontrato Lucilla, l’amatissima star dei più piccoli, che con le sue canzoni e storie educative conquista i bambini… e non solo!
L’allegria ha un nome e, per milioni di bambini (e i loro genitori), quel nome è Lucilla. Con i suoi occhi scintillanti, le sue parrucche colorate e un repertorio di canzoni che incollano i più piccoli allo schermo, ha costruito un vero e proprio impero digitale, trasformando il tempo davanti al tablet in un’esperienza educativa e, soprattutto, divertentissima.
Non è solo una star di YouTube, ma un’amica virtuale che insegna le forme, i colori e il valore della gentilezza. L’abbiamo incontrata, smessi per un momento i panni da ballerina, per farci raccontare il dietro le quinte di questo incredibile successo: da dove trae l’ispirazione per i suoi brani fino alla responsabilità di essere un modello per la generazione di domani. Preparatevi a entrare nel suo mondo fatato. Iniziamo…
L’intervista a Lucilla
Benvenuta Lucilla sul quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo”, tu porti luce e allegria a migliaia di bambini ogni giorno. Ma qual è la scintilla che accende la tua luce interiore quando ti svegli al mattino?
«Grazie a voi. Io dico sempre che dal Sole arrivo sulla Terra per cantare e portare allegria a tutti i bimbi ed è quello che succede ogni volta che vedo i bambini cantare e ballare le mie canzoni durante i momenti di gioia. Ogni giorno, mi ricordo la gioia che mi danno, sopratutto perchè mi mandano tantissimi messaggi e disegni, oltre che video e foto… ed ogni volta è una grande soddisfazione. Questo mi trasmette il bello di lavorare con i bambini: il loro entusiasmo ed il loro essere così veri».
Hai un pubblico fatto di occhi curiosi e cuori puri: riesci a rimanere autentica, anche quando la telecamera si spegne?
«Io sono così, nel senso che ho unito le mie due più grandi passioni che sono: l’universo infantile e la musica. Quindi quando sono con i bambini… ma anche quando non ci sono (ndr ride). Sono proprio queste le cose che mi spingono ad andare avanti e che mi piacciono… e questo entusiasmo, cerco di averlo sempre!».

C’è un momento della tua infanzia che ti è rimasto nel cuore e che ti ha fatto capire quanto sia importante quello che fai?
«Non c’è un episodio in particolare! C’è sempre stato dentro me un piacere nell’interagire con i bambini… non ricordo quando ero piccola se c’è stato un momento particolare. Credo che i bambini abbiano un’intelligenza ed una sensibilità veramente spiccata. Vedono e capiscono delle cose molto profonde e per questo mi è sempre piaciuto. Esplorare il loro mondo mi fa pensare e mi piace anche immaginare questo loro “mondo magico”, in cui ci sono figure particolari di fantasia».
Molti ti vedono come una sorta di “amica magica”. Ti capita mai di sentire la responsabilità di essere un punto di riferimento per i più piccoli — e magari anche per i loro genitori?
«Si si, mi piace perchè credo che immaginare la fantasia, la musica, ci possa portare anche a riflettere su delle cose più serie, però sempre giocando e questo penso sia il mio punto di forza».
Il mondo dei bambini è fatto di fantasia e verità insieme. Qual è, secondo te, la chiave per parlare loro senza mai tradire quella fiducia così preziosa?
«Assolutamente: essere sempre veri è alla base! Giocando con la musica, con il ballo, con il divertimento si possono apprendere tantissime cose e credo che questa sia un po’ la giusta via. Essere veri nel senso che chiaramente, i bambini, con la loro sensibilità si accorgono di tutto, soprattutto se c’è qualcosa di strano o di “non vero” che non va».

Se potessi tornare bambina per un giorno, cosa faresti? E chi vorresti incontrare nel tuo mondo di sogni e colori? C’era una “Lucilla per Lucilla”?
«Io guardavo diversi cartoni animati e diversi programmi TV. Mi piaceva molto immaginare di essere in quei mondi li: guardavo la Melevisione, le WinX e questi sicuramente sono i mondi fantastici che porto poi fuori, mi sarebbe piaciuto entrare in quei mondi e vivere come fatina… che poi è quello che in fondo sto facendo (ndr ride)».
Oggi i bambini crescono in un mondo digitale molto veloce. Come riesci a mantenere viva la loro attenzione e, soprattutto, la loro meraviglia?
«Lavoro con AlmanKids, con cui facciamo le cose nel modo migliore possibile e tutti i messaggi che mandiamo attraverso i nostri video, sono fatti al meglio con dei grandi professionisti alle spalle. Il produttore Alberto Mantovani è un grande professionista della musica e quindi anche le canzoni sono fatte molto bene e questo fa si che arrivi al meglio a tutti. Non è un impegno pensato, il mantenere viva l’attenzione in maniera particolare, semplicemente lo facciamo cercando di fare tutto nel migliore dei modi possibile: questo credo sia il nostro segreto… che poi non è un segreto!».
Ci avviciniamo al “tour di Halloween”, argomento che può sembrare “pauroso” ai più piccini…
«Nello spettacolo di Halloween presentiamo tutti i mostri di questa festa, che come zombie e vampiri potrebbero far paura, ma noi cerchiamo di farli conoscere con la loro personalità in maniera simpatica e buffa. E’ così che i bambini capiscono che quando conosciamo bene qualcosa che ci fa paura, poi smette di farci paura… questo è il senso dello spettacolo fatto con balli, canti, luci, colori ed abiti di scena. E’ l’effetto meraviglia che cerchiamo di trasferire ai bambini».

Cosa succede dietro le quinte di “Lucilla”? C’è un rituale, un portafortuna o una piccola follia che ti accompagna prima di entrare in scena?
«Non ho particolari rituali se non concerntrarmi con le mie amiche del palco. Ci scaldiamo, ci concentriamo, ricordiamo sempre l’obiettivo dello spettacolo: ovvero fare del nostro meglio, arrivare ai bambini e si spera sempre che tutti siano contenti e vada bene aspettando la magia».
La Gazzetta dello Spettacolo Il quotidiano dello ShowBiz


