Gina Amarante: svegliarsi al mattino e fare ciò che piace
Nulla di più bello di quanto dichiarato nel titolo, secondo l’attrice Gina Amarante che si racconta in questa intervista.
Su Amazon Prime con Trentatrè, un progetto che la vede tra i suoi coprotagonisti, incontriamo Gina Amarante, giovane e più che promettente attrice, tra i nomi di spicco, tra l’altro, della soap “Un Posto al Sole” e attualmente in tour con “Streghe da marciapiede“.
Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Gina Amarante. Cosa puoi dirci su “Trentatré”, visibile su Amazon Prime, su come ha preso forma il tutto?
È stata un’esperienza bellissima! Ho conosciuto Lorenzo Cammisa quasi per caso, qualche anno fa tramite un amico comune, Antonio De Rosa, che mi ha parlato di questo suo progetto. All’epoca, ricordo, incontrai per la prima volta anche Miriam Candurro, una sorella televisiva sul set di “Un Posto al Sole”.
Cosa ti ha portato questa esperienza?
È un film fatto di grandi emozioni, realizzato in piena libertà emotiva, costruendo un personaggio, confrontandoci sulle idee avute. Un film verità, a mio avviso, come se si ascoltassero tre amici al bar. Qualcosa di naturale, di molto reale, realizzato senza alcuna aspettativa.
Torniamo a parlare della soap “Un Posto al Sole”, e quindi al duplice ruolo delle gemelle Cirillo, cosa ti lega ancora a loro?
Mi sto divertendo tantissimo! Proprio poco fa ho avuto un nuovo blocco, nuove sceneggiature, e ti dirò che mi diverte sempre più impersonarle. All’inizio l’idea di dare volto e voce a dei personaggi che erano di un’altra attrice un po’ mi spaventata ma ho deciso di renderle subito mie, includendole nella mia vita. Ci sono spesso delle scene che le portano ad incontrarsi ma, al contempo, spesso accade che vivano tanto altro, una vita a sé. Il bello della soap è che non devi dire addio a nulla dopo cinque o sei mesi di set ma puoi portare con te il personaggio. Qualcosa di importante, formativo, dal punto di vista professionale. Ti svegli al mattino e fai ciò che ti piace. Più palestra di così…
E il tutto accade a Napoli, e tu sei nata li vicino, a Pompei…
Si, accade a Napoli! Al mattino abbiamo spesso convocazione alle cinque, siamo stanchi, ma essere sulla terrazza di Palazzo Palladini fa passare ogni cosa. Non da meno le tematiche legate al sociale. Uno dei due ruoli che interpreto lavora in radio, luogo in cui lanciamo dei messaggi positivi, spesso legati anche al sociale, lo stesso vale per l’essere in onda al passo con i tempi, che si tratti di Pasqua, Natale o altro.

Non ultimo il teatro, l’impegno con “Streghe da marciapiede”, che ti vede al fianco proprio di Miriam Candurro, Luisa Amatucci, Antonella Prisco e Peppe Romano, con la regia di Stefano Amatucci…
Ho fatto tanto teatro ma questa volta non accadeva da un po’ di tempo. Il fatto di dover vivere il qui e ora ti porta tanta responsabilità, come l’avere di fianco dei colleghi di avventura fantastici. Credo che l’energia e l’ansia da prestazione siano necessarie per la riuscita di tutto, denotando la persona che sono, e dopo venti repliche vedo tutto in maniera diversa anche se mi scappa sempre da dire “ma chi ce l’ha fatto fare, potevamo stare a casa con una coperta addosso a guardare una serie tv” (ride). Alla fine, però, sono felicissima di ciò che faccio e sono tra le prime a voler sempre ripetere il tutto prima di essere in scena. Ritengo di essere fortunata, visti i periodi affrontati prima d’ora, perché ‘piena’ grazie al lavoro che svolgo negli ultimi tempi.
Una grande intuizione quella di Stefano Amatucci…
Assolutamente! Ci siamo guardate, ci siamo trovate, ed ora siamo inseparabili. Prima di cominciare questa avventura avevo molto più rapporto con Miriam ma ora è tutto diverso. Viviamo uno ‘spartito’ sul palco, una grande sinergia, che ci porta a regalare giustizia al compimento di questo spettacolo ‘corale’.
Un’esperienza che ripeteresti volentieri?
Certamente! Siamo legatissime a questo spettacolo ma siamo anche pronte a chiedere a Stefano di realizzare altro.
Sei serena in questo periodo, appagata da ciò che vivi?
Si! Sono una persona molto frenetica, incapace di restare ferma. Se mi arrivassero altre proposte le affronterei volentieri. Fatico a dissociarmi da questo lavoro, una passione enorme, motivo per cui non lascerei mai, sacrificando anche il mio sonno. Sono davvero felice in questo periodo.

Qualche anno fa sei stata tra le protagoniste del nostro magazine. Quanto sei cambiata dai primi passi mossi nello spettacolo?
Credo di essere maturata tantissimo, specie dal punto di vista relazionale. Sono una persona molto empatica, seppure abbia i miei tempi per capire le persone, per legarmi. Qualcosa di non molto favorevole nel mio lavoro. Negli anni ho di certo migliorato questo mio aspetto, uscendone ‘vincitrice’.