Barbara d’Urso: in teatro sento il respiro del pubblico
Regina del palco nella sua Napoli con “Taxi a due piazze”, abbiamo incontrato Barbara d’Urso per farci raccontare le sue sensazioni.
Barbara d’Urso, poliedrica professionista che ci ha abituato alla sua presenza sul piccolo schermo con grande passione. Nel suo curriculum, oltre al cinema, la televisione, la musica, troviamo anche il teatro ed il suo essere protagonista in “Taxi a due piazze”, che l’ha vista sul palco del Teatro Diana di Napoli, davanti al “suo” pubblico che come di consueto… ha apprezzato “col cuore“!
Ecco cosa ci ha raccontato dopo la prima nella sua amata città!
Benvenuta sul quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo” a Barbara d’Urso. “Taxi a due piazze” a teatro, tante soddisfazioni di pubblico. Come ti sei approcciata al ruolo della tassista bigama e come hai lavorato per renderlo credibile e divertente?
Grazie a voi. Il testo di per se era già divertente quando interpretato dal grandissimo Johnny Dorelli, e poi la “riscrittura” in versione femminile mi è piaciuta molto. L’idea di una donna che ha due mariti al posto di un marito che ha due donne è già di per se comica. Dal mio canto ho cercato di renderla credibile, ma essendo di base una commedia degli equivoci, è tutto un rincorrersi di bugie e di cose che vanno scoperte man mano.

Modernità teatrale questa della bigamia femminile, abituati in questa società più a sentir parlare di quella maschile…
Ci sono testi stupendi di equivoci al femminile. A me diverte molto questa interpretazione, anche perché io proprio, non sarei mai capace di avere un storia in contemporanea con due uomini, ma sicuramente non giudico nessuno… ecco da attrice cerco di interpretare un ruolo molto divertente, abbastanza complicato in quanto basta sbagliare l’attacco di una battuta e come un domino può crollare tutto l’equivoco ed il resto del cast intorno.
La commedia è stata riadattata per una versione tutta al femminile. Quali sfumature nuove hai trovato nel personaggio rispetto alla versione maschile?
Con la regista Chiara Noschese, abbiamo dovuto essere molto attenti al “come affrontare l’argomento omosessualità”, perché in scena c’è l’amica della protagonista che si finge lesbica e tutto questo andava fatto con molta grazia e delicatezza, non dimenticandoci che è sempre una commedia…
Il pubblico della tua Napoli: come pensi che abbia accolto questa tua performance teatrale? Hai ricevuto feedback particolari o inaspettati?
Non lo so perché il pubblico era strepitoso alla prima… e di solito non sono così generosi. Applausi a scena aperta, in tanti mi hanno atteso fuori con regali, libri da firmare… è stato tutto meraviglioso!
A bruciapelo ti chiedo: teatro e televisione?
Beh per me sono due cose estremamente diverse ma che convergono in quello che può essere uno stesso pubblico. Sicuramente il teatro è diverso perché dal vivo riesci a sentire i respiri delle persone che sono li a guardarti. E’ tutto molto immediato, invece quando sei in studio ti rendi sempre conto che ci sono le persone dietro le telecamere e per comprendere veramente quello che fai arrivare al pubblico, c’è la necessità di aspettare.
Dove si vede Barbara d’Urso nei prossimi 10 anni?
A fare il lavoro che faccio ed ho sempre fatto.
Ringraziamo Barbara d’Urso per la sua disponibilità ed il Teatro Diana di Napoli.