Davide Paganini: sentirsi migliore, scavando nelle proprie emozioni

Davide Paganini: sentirsi migliore, scavando nelle proprie emozioni

Un percorso nella carriera di Davide Paganini, l’attore che si racconta sul suo trascorso e su “La ricetta della felicità”.

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“La ricetta della felicità”, la fiction Rai attualmente in onda diretta da Giacomo Campiotti, vede l’attore Davide Paganini tra i suoi protagonisti. Un artista che sostiene che sia importante scavarsi dentro, per poter portare in scena ruoli apparentemente semplici. Senza dimenticare di volgere uno sguardo alla regia, ai suoi prossimi progetti…

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Davide Paganini. Ti ritroviamo ne “La ricetta della felicità”, in questo periodo, la nuova fiction Rai ad opera del regista Giacomo Campiotti. Come ti sei preparato ad affrontare questo ennesimo ruolo?
È stato un set molto divertente, con una sceneggiatura che mi è piaciuta sin dal principio, così come il lavoro compiuto da Giacomo Campiotti. Un processo di realizzazione eccellente, con uno spazio da dedicare a tutti e un’attenzione su qualsiasi tipo di sfumatura. Un regista che stimo particolarmente, anche perché Giacomo arriva da un passato in scena, un forte vissuto teatrale, un vivere tutto live, in modo da poter sperimentare, da essere ‘libero’ dentro la storia. Le sue tante prove ci hanno supportato ancor più.

Tornando ai colleghi, ai tuoi compagni di avventura?
Sono stato benissimo! Ho parlato molto spesso con Andrea Roncato, ho ascoltato i suoi racconti ‘storici’, e sono stato benissimo anche con Lucia Mascino e Cristiana Capotondi. Ho avuto anche il piacere di incontrare Orietta Berti, una persona squisita, una nostra icona…

Cosa piace, a tuo avviso, di questa serie?
La capacità di tenere alta l’attenzione, specie riguardo al tema legato al thriller, qualcosa di non facile per un progetto targato Rai. Anche in questo si denota il talento del regista.

Cosa sta regalandoti questo viaggio nella recitazione?
Mi regala la conoscenza del set, un luogo che amo, e mi permette di entrare in una personale sfera emotiva, qualcosa di non sempre facile.

Un ruolo da interpretare in futuro, un progetto da regista?
Sarò dietro la macchina da presa, certo! Gireremo a Sestri Levante, a dicembre, e si intitolerà “L’ultima ora”. Al mio fianco, per l’occasione, Vincenzo Manna, in un progetto che parla dell’ultimo appuntamento di una coppia, e Silvia Benvenuto. Farò di tutto per portarlo nelle scuole, per sensibilizzare i ragazzi affinché possano comprendere al meglio cosa voglia dire la parola ‘femminicidio’.

Davide Paganini

Hai citato il teatro, un tuo forte e intenso vissuto artistico. Quali sensazioni ti legano ad esso e al pubblico, sempre presente in sala?
Un mio grande amore, il teatro! Mi piace lavorarci, esaminare le sue mille sfumature, le diverse scuole di pensiero, seppure siano parte di uno stesso contenitore. A novembre sarò in scena ne “L’ultima ora”, per poi tornare, a gennaio, con “L’Otello”, per la regia di Giorgio Pasotti. Il palcoscenico mi affascina da sempre e mi consente di essere continuamente in discussione. Lassù è impossibile ripetersi, scusarsi e ricominciare. Non ultima, l’idea di poter vestire dei personaggi che sulla carta sembrano ‘semplici’ ma, emotivamente, portano a doversi scavare dentro. Mi fa sentire migliore.

Quanto è cambiato, a tuo avviso, il modo di fare cinema e televisione?
È cambiato e tanto! La speranza è che si provi sempre a superarsi, trovando storie interessanti, proprio come sta accadendo negli ultimi tempi.

Tra i progetti più importanti, realizzato con la casa di produzione di tua proprietà, The Box Film, c’è anche la “Maratona di New York”, con al tuo fianco Massimiliano Caretta, e la regia di Luca Franco?

Si! Si tratta del primo film che ho prodotto, sceneggiato e interpretato, ed è tratto dall’opera teatrale di Edoardo Erba, “Maratona di New York”. Ha già vinto molti festival ed è un progetto a cui tengo particolarmente, proprio perché è il primo ad essere stato prodotto con la The Box Film.

Cosa concretizzare in futuro, quale proposta manca?
Di proposte mancanti ce ne sono tante! (Ride) Mi piacerebbe continuare a fare un cinema e una televisione di qualità, raccontando icone e storie interessanti, con messaggi profondi da lanciare e registi abili.

Chi è Davide, quali consapevolezze hai maturato?
È un ragazzino che cerca di diventare uomo.

Quali passioni ti caratterizzano?
Ne ho così tante… In questo momento, mentre parliamo al telefono, sto camminando su una bellissima spiaggia e respiro aria, respiro vita…

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