Premio Joyce 2018. Foto da Ufficio Stampa.
Premio Joyce 2018. Foto da Ufficio Stampa.

Premio Joyce 2018, vince La ragazza con la Leica

Il concorso letterario dedicato al grande autore irlandese, James Joyce, il Premio Joyce 2018, ha la sua opera vincitrice: La ragazza con la Leica della scrittrice Helena Janeczek.

Premio Joyce 2018. Foto da Ufficio Stampa.
Premio Joyce 2018. Foto da Ufficio Stampa.

La prima posizione è stata accordata a La ragazza con la Leica. È ormai ultra nota la notizia che Helena Janeczek sia la vincitrice del prestigioso Premio Strega 2018. Forse meno conosciuto è il fatto che il libro abbia trionfato anche al Premio Bagutta 2018. Comunque, la protagonista della sua opera è la ventisettenne Gerda Taro, prima fotoreporter caduta su un campo di battaglia – ossia durante la guerra civile spagnola, nel 1937 (il suo fidanzato e collega è Robert Capa). Romanzo caleidoscopico costruito sulle fonti originali, e del quale la Taro è il cuore pulsante: il suo battito tiene insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee degli anni Trenta.

Al secondo posto si è classificato Il Figlio del drago, del cantautore bolognese Mimmo Parisi. Questo libro deve la sua fortuna, probabilmente, alla passione che l’autore nutre da sempre per la scrittura di Edgar Allan Poe e per lo stile narrativo che mette insieme realtà, finzione e ironia: un agglomerato  che la penna di questo scrittore riesce a maneggiare con maestria e disinvoltura. Il libro, in una temperie storica nazionale e sovranazionale che aspira al cambiamento sociale, ha il suo fil rouge in una metafora applicata alla vita sociale espressa dalla popolazione di un piccolo centro italiano. Inventato, ma verosimile.

Terzo classificato è l’ottimo Il purgatorio dell’angelo, di Maurizio de Giovanni. L’opera apre al lettore promettendo un ambiente primaverile. Di libertà, dopo l’inverno rigido. È maggio, e la città si risveglia. Eppure il male non si concede pause. Su una lingua di tufo che si allunga nel mare di Posillipo viene trovato il cadavere di un anziano prete. Qualcuno lo ha barbaramente ucciso. È inspiegabile, perché padre Angelo, la vittima, era amato da tutti. «Il bacio del commissario Ricciardi è più forte d’un colpo di pistola».
Massimo Vincenzi, Tuttolibri

Il quarto libro che ha ricevuto molta attenzione è frutto della penna di  Nicholas Sparks, Ogni respiro. Il protagonista di quest’opera è Tru Walls, è nato e cresciuto in Africa, dove fa la guida nei safari. Si ritrova a Sunset Beach dopo aver ricevuto una lettera da un uomo che sostiene di essere suo padre, e spera finalmente di sciogliere il mistero che ha sempre circondato la sua vita. E quella della madre, perduta insieme ai suoi ricordi nell’incendio che l’ha portata via tanti anni fa. Hope Anderson è a un punto cruciale della vita: ha sempre immaginato un futuro diverso, ma è fidanzata da sei anni con un eterno bambino e non si aspetta più una proposta di matrimonio.

La quinta posizione è stata assegnata a Divorare il cielo, di Paolo Giordano. Lo scrittore pare, in questo libro, aver rimandato lo sguardo al tema che forse più di altri, lo rappresenta meglio, la freschezza dello sguardo post adolescenziale. A dieci anni da La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano torna a raccontare la giovinezza, poi l’azzardo di diventare adulti, in un romanzo potente e generoso. «Sorprende […] la capacità di dare forma a un mondo con un linguaggio così esatto. Nulla, nel romanzo, suona fuori tono: testimonianza di un’operazione di raffinamento e spoliazione, di riduzione all’essenziale.» – Davide Casati, La Lettura – Corriere della Sera

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