Jennifer Mischiati. Foto di Marcello Norberth
Jennifer Mischiati. Foto di Marcello Norberth

Jennifer Mischiati: la mia Sofy salverà il mondo

Oggi incontriamo l’attrice Jennifer Mischiati, protagonista del kolossal di fantascienza interamente girato in Italia “Creators – The Past” di Piergiuseppe Zaia, in uscita giovedì 8 Ottobre 2020.

Jennifer Mischiati. Foto di Marcello Norberth
Jennifer Mischiati. Foto di Marcello Norberth

Il che vanta un cast stellare (William Shatner, Bruce Payne e Gerard Depardieu).

Jennifer interpreta Sofy, una ragazza addotta, collo di clessidra tra due dimensioni, che cercherà di trovare la Lens della Terra (uno strumento che racchiude i segreti del pianeta) e portarla in salvo. Ma ascoltiamo dalle sue parole, il racconto di questa esperienza.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo a Jennifer Mischiati. Hai cominciato come modella a 13 anni, poi a 18 hai iniziato a recitare: dove?

Il mio inizio come attrice mi piace considerarlo un po’ come un segno del destino. Sono sempre stata troppo timida per immaginare di fare l’attrice, nel 2004 però è arrivata inaspettatamente l’opportunità. Era l’anno in cui partecipai a Miss Italia, vinsi il titolo di Miss Roma ed il premio in palio quell’anno era un anno pagato alla scuola di teatro di Garinei. Dal momento in cui misi piede sul palco sentii finalmente di aver trovato il mio posto nel mondo. Dopo quello feci un anno di accademia di arte drammatica a Roma presso la Link Academy e poi partii per Los Angeles dove frequentai e mi diplomai tra i migliori del mio corso, la American Musical and Dramatic Academy (AMDA).

Il tuo primo lavoro era a teatro o al cinema o in TV?

Il mio primo lavoro in assoluto nel settore fu sul set cinematografico di “The tourist” come stand in di Angelina Jolie: fu un’esperienza da cui imparai tantissimo!

Jennifer Mischiati. Foto di Marcello Norberth

Recitare era quello che sognavi?

Direi proprio di sì, ma piuttosto lo definirei il sogno segreto che non osavo confessare a nessuno.

Il ruolo che ti è rimasto nel cuore?

Non vorrei sembrare ruffiana, ma Sofy l’ho amato da subito e ho “lottato” per prendermelo.

Sei la protagonista di un film di fantascienza, che però parla anche di realtà: un pianeta che sta andando alla deriva, la lotta tra un ordine vecchio e un ordine nuovo… Sembra profetico, visto che la pandemia ci sta spingendo a un cambio di prospettive e di aspettative. Tu che ne pensi?

Non avrei saputo descriverne le analogie meglio di così… macro temi attualissimi! Sono molto preoccupata in realtà per la situazione attuale e non mi riferisco solo alla pandemia, che per forza di cose ci ha obbligati a modificare il nostro stile di vita, a rivalutare e a soppesare diversamente molti aspetti delle nostre vite, o alla situazione politica mondiale, e a questa crescente cultura dell’odio, ma trovo ancora più preoccupante la situazione ambientale di un mondo che sta andando verso la saturazione completa. Il cambiamento climatico penso sia qualcosa di ancora tristemente sottovalutato.

Jennifer Mischiati. Foto di Marcello Norberth
Jennifer Mischiati. Foto di Marcello Norberth

Quanta Sofy c’è in te? Sei combattiva, coraggiosa, determinata?

C’è moltissimo di Sofy in me, forse è anche per questo che l’ho amata così tanto e mi è rimasta così tanto nel cuore. Sono una donna “diversa”, convinta che la realtà sia molto di più di ciò che si veda. Coraggiosa, diretta, con grandi ideali, pronta a lottare per le cose in cui crede e per le ingiustizie.

In primavera tornerai a teatro: quale è la differenza tra recitare per il cinema e recitare per il teatro?

Per certi versi sono due sport molto diversi. La parte meravigliosa del teatro è il rapporto con il pubblico e lo scambio vivo e ricco che si instaura. Il pubblico vive con te, respira con te. Lavori su uno stesso testo tutte le sere, dall’inizio alla fine… “Buona la prima”, e in quelle medesime parole esplori ogni giorno nuove sfumature. Nel cinema ogni giorno lavori un tassello diverso di un grande puzzle, esplorando il dettaglio in ogni sua faccia e sfumatura. Personalmente, seppure il teatro sia il mio primo amore che non si scorda mai, il cinema è il grande amore della mia vita.

Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere la tua strada?

Di seguire i propri sogni sempre, e di continuare a lottare anche quando sembrerà impossibile, anche quando tutto e tutti sembreranno cercare di convincervi che non ce la farete, di lasciare perdere. E, infine, di impegnarsi e lavorare duramente, con umiltà e grande rispetto verso tutti coloro che ci accompagnano in questo cammino.

Cosa vuoi fare “da grande”?

La mia strada, purtroppo o per fortuna, l’ho trovata quel famoso giorno in cui ho messo piedi su quel palco e da allora ho deciso che sarebbe stata l’unica cosa che avrei mai voluto fare per il resto della mia vita.

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