Franca Valeri

L’inimitabile Franca Valeri compie 95 anni

Franca Valeri

La grande attrice Franca Valeri compie 95 anni ed una carriera inimitabile. Reduce dall’ultima prova sul palco del Teatro Argentina lo scorso giugno, non ha nessuna intenzione di smettere di fare l’attrice: “Io recito da una vita intera, stare a casa mi opprime… Allora sì che starei male”. Franca Maria Norsa, in arte Franca Valeri, nasce a Milano il 31 luglio 1920. Negli anni ’50 dopo aver maturato una passione per lo scrittore e poeta francese Paul Valery sceglie il nome Valeri.

La scelta di cambiare il proprio cognome arriva anche a causa di un flop a teatro con la tragedia “Caterina di Dio”. Romana d’adozione, vanta una carriera eccezionale: attrice, sceneggiatrice, regista e autrice. Approdata in teatro quasi per caso, dopo aver rivelato le sue doti satiriche nei salotti mondani e intellettuali milanesi, dove dà vita a personaggi ispirati al costume contemporaneo, fatto di frivolezze e ipocrisie, fedeli specchi di un ambiente borghese. Cresce nella trasmissione radiofonica “Il rosso e il nero”, dalla quale tra l’altro nasce una generazione di attori della cosiddetta “commedia all’italiana”. È qui che Franca Valeri per la prima volta fa conoscere al grande pubblico il personaggio della “Signorina Cesira”, che passando successivamente dalla radio alla televisione, diventa la “Signorina Snob”, nevrotica signora milanese, ritratto delle ipocrisie della borghesia contemporanea. Il suo esordio teatrale risale al 1951, quando il “Teatro dei Gobbi”da lei fondato con Alberto Bonucci e Vittorio Caprioli, diventato poi suo marito, recita negli spettacoli “Carnet de notes n.1” e “Carnet de notes n.2”, che proponevano senza ausilio di scene e costumi, una serie di sketch satirici sulla società contemporanea. Nello stesso anno recita nel suo primo film “Luci del varietà” (1951), di Alberto Lattuada e Federico Fellini  al suo esordio come regista. A questo seguono molte altre pellicole, tra le quali ricordiamo “Il segno di Venere” (1955), di Dino Risi , “Il bigamo” (1955) di Luciano Emmer, “Il vedovo” (1959), di Dino Risi , “Parigi o cara” (1962), di Vittorio Caprioli e “Io, io, io… e gli altri” (1965) di Alessandro Blasetti. Sempre con il “Teatro dei Gobbi” debutta in televisione nel 1954, dove si consacra il già citato personaggio della “Signorina Snob”. Più tardi fa la sua comparsa la “A Sora Cecioni” (nel programma “La regina ed io”, 1960), popolana romana perennemente al telefono con “mammà” e caratterizzata da bigodini giganti: il personaggio riscuote un successo enorme. Franca Valeri partecipa poi a numerose serate di “Le divine” (1959), “Studio Uno” (1966) e ai varietà, “Sabato sera” (1967), “Le donne balorde” (1970), “Sì, vendetta” (1974), “Vino, whisky e chewing-gum” (1974), “A modo mio” (1976), “Studio 80” (1980), “Giochiamo al variété” (1980), “Cipria” (1982). Legata alla Scala, dove ha maturato la sua passione per l’opera lirica, Franca Valeri si è anche cimentata come regista di melodrammi. Nel 1993, dopo una lunga assenza dai teleschermi, ha partecipato alla trasmissione “Magazine 3” su Raitre. Nel 1995 è stata co-protagonista con Gino Bramieri della sit-com di Canale 5 “Norma e Felice” e, un anno più tardi con la fiction “Caro maestro”. Nel 2000 è stata protagonista accanto a Nino Manfredi di “Linda, il brigadiere e…”, fiction di successo di Raiuno, e del film tv “Come quando fuori piove”, diretto da Mario Monicelli. Nel 2001 è tra i protagonisti di “Compagni di scuola” (RaiDue). È inoltre autrice di commedie di grande successo, come: “Lina e il cavaliere”, “Meno storie”, “Tosca e le altre due” e “Le Catacombe”. Parlando di due suoi illustri colleghi e amici ha dichiarato: “Considero Vittorio De Sica un maestro, un grandissimo del cinema, un uomo affascinante, un grande amico e maestro di recitazione. Gli sono stata vicino e ho visto che riusciva a far recitare, come si dice, anche i sassi: aveva una grande capacità di comunicare. Alberto Sordi è stato il mio grande compagno di lavoro, abbiamo fatto sette film insieme ed eravamo una coppia particolarmente ben assortita perché eravamo agli opposti come genere, come natura. Era molto rispettoso nei miei confronti, non era un prevaricatore, né un improvvisatore di quelli che ti pestano i piedi: mi sono sempre trovata molto bene con lui.“. Quello che caratterizza in modo inequivocabile lo stile di Franca Valeri sono l’uso intelligente e raffinato dell’ironia, e la capacità dei suoi personaggi di riuscire a far riflettere su quelli che sono i vizi e le virtù della società, peculiarità di cui pochissimi altri, Alberto Sordi su tutti sono stati capaci.

Su Giovanni Cardone

Saggista, storico dell’arte e critico d’arte, docente di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea presso istituzioni universitarie e di alta formazione.