Davide Iacopini

Davide Iacopini, eccolo tra Squadra Antimafia e Non uccidere

Davide Iacopini e le due fiction di successo

Si divide tra un set e l’altro, l’attore Davide Iacopini. Ora è in TV con la fiction Squadra Antimafia, dove arriva alla Duomo come personaggio intrigante e misterioso. Presto sarà sul set della nuova stagione di Non uccidere, la fiction innovativa trasmessa su Rai Tre lo scorso inverno, e che lo vedeva accanto all’attrice Miriam Leone. Mesi impegnativi per l’attore, che noi de La Gazzetta dello Spettacolo incontriamo per fare un bilancio di questi ultimi mesi, tra fiction, passioni e pensieri.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Davide Iacopini. In queste settimane sei in tv con la nuova stagione di Squadra Antimafia. Parlaci del tuo personaggio…

Il mio personaggio si chiama Giano Settembrini, arriva dall’antidroga e viene scelto per fare parte della nuova Duomo perché nonostante l’età è molto esperto, un uomo d’azione e un ottimo investigatore, uno di quelli che portano risultati. Il suo problema sta nel suo passato, gira voce che non fosse un poliziotto pulito. Le voci corrono e arrivano anche alla Duomo, quindi dovrà faticare per guadagnarsi la fiducia dei nuovi colleghi. E visto che qualche puntata è già andata in onda… Anche il cattivo di turno (Ennio Fantastichini) sa del suo passato e lo ricatta per costringerlo ad aiutarlo nei suoi piani.

Giano assomiglia a Davide Iacopini? In cosa credi di essere diverso da lui?

Direi che abbiamo solo una cosa in comune, il fatto di parlare poco. Tendo a ragionare molto sulle cose prima di dire come la penso, Giano fa lo stesso. Per il resto siamo molto diversi, per esempio Giano è un mago delle armi mentre a me fanno schifo anche come oggetti.

Quale è il messaggio che speri colga il pubblico del tuo personaggio e di questa nuova stagione?

Quella di Settembrini è una classica storia di redenzione, o perlomeno di un forte tentativo di ottenerla, spero che si possa intravedere la fatica che costa il cercare la fiducia di chi ti sta vicino. Per quanto riguarda la serie in generale, stiamo parlando di un grande fumetto, che non penso voglia mandare messaggi particolari, anche se parte da una base sana e fondamentale come solo la lotta alla mafia può essere.

Che esperienza è stata per te questa vissuta in Sicilia?

Bellissima, sono stati 9 mesi di sudore e divertimento, condivisi con una troupe che mi ha fatto sentire subito a casa e in lavori così lunghi quest è un fattore fondamentale.

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E con il cast? Come ti sei trovato?

Ho trovato degli amici, senza dubbio. La qualità attoriale è molto alta, basti pensare ai “cattivi” Ennio Fantastichini e Paolo Pierobon, semplicemente dei grandi attori, da cui si può imparare ogni giorno.

Un altro successo per te, è stata sicuramente la fiction Non uccidere, dove hai recitato accanto a Miriam Leone. Una serie tv innovativa per l’Italia, non trovi?

Innovativa e coraggiosa per un pubblico come quello italiano, abituato a serie più tradizionali. Credo che la riconferma per una seconda stagione sia un ottimo segnale dato dalla Rai, che decide di portare avanti un progetto di alta qualità, difficilmente destinato ai risultati di serie più “classiche” ma che può dare una mano agli spettatori a capire cos’altro si può fare.

Che esperienza è stata per te?

Molto bella anche questa, per quanto completamente diversa da Squadra Antimafia, i ritmi sono più rilassati, anche perché l’assenza di grandi scene d’azione ti permette di poter sbagliare un po’ di più, non ci sono scene che devono andare bene al primo ciak come può capitare quando usi auto, armi e decine di stunt-man.

So che tornerai a girare la seconda stagione di Non uccidere. Cosa vuoi e speri che possa accadere al tuo personaggio?

La storia, come quelle di molte serie simili, è fortemente incentrata sulla protagonista e la nostra protagonista ha una storia famigliare molto complessa, spero che quest’anno si possa andare più a fondo su quest’aspetto perché le relazioni tra di noi sono scritte in maniera fantastica e più sfaccettature ci saranno da raccontare più sarò contento…

Ma parliamo di te, Davide Iacopini. Chi sei e quali sono le tue passioni?

Tante, troppe…Sono molto curioso per natura e appena trovo qualcosa che mi interessa mi ci butto completamente, che sia uno sport o un autore di romanzi. Per esempio ora ci sono l’arrampicata e Murakami…Poi ci sono le cose che restano, come andare al cinema il più possibile, fare la pasta a mano con la macchina della mia bisnonna, andare in bicicletta.

Un ruolo che vorresti ottenere e che hai sempre desiderato?

Non ce n’è uno in particolare, di sicuro voglio tornare il prima possibile a teatro, è lì che sono partito e per quanto mi piaccia stare davanti alla macchina da presa sento il bisogno fisico di tornare a calcare il palco.

Progetti futuri e sogni nel cassetto…

Rischia di essere un anno piuttosto caotico, Squadra Antimafia, Non uccidere, più un altro paio di cose molto interessanti e molto seguite di cui per scaramanzia non dico ancora nulla, dita incrociate!

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