Emanuel Caserio: è il mio periodo fortunato
Intervista ad Emanuel Caserio, che con i suoi molteplici impegni televisivi ci racconta “Il Paradiso delle Signore” ed “Inganno”.
“Inganno“, la nuova serie Netflix di cui vi abbiamo parlato di recente, vede l’attore Emanuel Caserio tra i suoi protagonisti, così come “Il Paradiso delle Signore”, amatissimo daily in cui presenzia da ben sette anni. Un uomo legato ai saldi valori di un tempo, al suo pubblico, alla recitazione e pronto a parlarci di sé, del lavoro che tanto ama…
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Emanuel Caserio. Da sette anni vesti i panni del buon Salvatore Amato ne “Il Paradiso delle Signore”, l’amatissimo daily di Rai 1. Cosa ti regala ancora oggi questa esperienza?
Sono parte della famiglia del Paradiso da ben sette anni, ormai e, ti dirò che, nonostante le varie puntate in onda, ho come la sensazione che adesso qualcosa stia davvero cambiando. Recentemente ho letto un meraviglioso articolo che parlava proprio del mio personaggio, delle buone sensazioni che trasmette, con un’ottima risposta da parte del pubblico. Come se Salvatore stesse ottenendo sempre più attenzione e ciò perché grazie a questo personaggio sto crescendo tanto, stiamo maturando insieme. Si tratta di un riscontro più che positivo per il mio lavoro. Il rischio che si ha prendendo parte ad una serie è che ci si possa ‘sedere’, sperimentando sempre meno, ma non è così… La troupe lavora benissimo, il set mi regala ancora tanto, la luce che mi accompagna ogni giorno è sempre nuova…
Il Paradiso, a mio avviso, con il suo fare di un tempo e i modi gentili, regala una visione differente della realtà, qualcosa che fondamentalmente manca a tutti…
È verissimo! Ciò accade sotto tanti punti di vista. Accade nella ricerca dei costumi, nei dettagli, nel gusto, nella gentilezza che lo caratterizza. Qualcosa, alla fine dei conti, che piace ai grandi, è vero, ma anche ai giovani proprio per via della ventata di bellezza che offre e che oggi stiamo quasi del tutto perdendo.
Piace soprattutto ai nostalgici…
A chi lo dici! Sono un malinconico nato. Mi trovi completamente d’accordo.
Avremmo davvero bisogno di tornare al bello che fu, accantonando quel troppo che ci allontana da tutto…
È vero! Avere la possibilità di vivere un set come Il Paradiso, nonostante sia tutto finto, mi porta in un mondo fatto di bellezza, privo di cattiveria e volgarità ed è terapeutico, mi porta a ‘ripulirmi’.

Come vivi il rapporto con il pubblico, con chi ti riconosce e ha piacere di poterti salutare?
Bene! Spesso le persone mi chiedono con discrezione, con delle scuse, di poter fare una foto insieme. Personalmente, è un piacere immenso poterli accontentare dal momento in cui ci vedono come se fossimo dei loro vicini di casa. Ti abbracciano forte, come se fossi un loro ‘nipote’, una persona cara, ed è lo stesso per me perché incontrarli mi porta quasi a riconoscerli, in automatico.
Quale ruolo non hai ancora vestito al momento?
Non ho ancora vestito i panni di un cattivo, uno vero. In “Inganno”, la nuova serie Netflix, interpreto un figlio in cerca di verità ma non è proprio un vero cattivo, sono un’antagonista buono, figlio della protagonista. Sogno di poter impersonare un cattivo che possa aiutarmi a sdoganare il ruolo da bravo ragazzo che rivesto da un po’.
Torniamo ad “Inganno”, la serie Netflix in onda dal 9 ottobre, a ciò che sta regalandoti…
Mi ha regalato la possibilità di dire altro, di fare altro, specie dopo un così lungo periodo in un daily, un progetto televisivo importante. Tra gli addetti ai lavori si crea una situazione legata al chiedersi “cosa potrà fare, cosa saprà fare?”. Questo nuovo personaggio, Stefano, ha rappresentato una vera scommessa. Un progetto, tra l’altro, al primo posto tra le cose più viste in Italia al momento, così come in Brasile, una grande vittoria per tutti noi che ne abbiamo preso parte. Sto vivendo un periodo fortunato!
Quali altri ruoli hai ‘appena’ vissuto?
Due settimane fa è uscito “Ari Cassamortari” con la regia di Claudio Amendola e con Caterina Guzzanti, Lucia Ocone, Gianmarco Tognazzi e non solo al suo interno. Un periodo davvero favorevole. Spero in questa continuità, nella possibilità di poter essere riconosciuto non solo come Emanuel del Paradiso…
Poco prima parlavamo di valori, di una società in continuo cambiamento ma, a tuo parere, cosa andrebbe rivisto?
L’individualità e la personalità di ognuno. Oggi siamo numeri, siamo simili e pronti a vivere di social. Finisce una relazione, noto il like di un’altra ragazza, e sostituisco la precedente. Bisogna tornare ad avere la voglia di costruire qualcosa di reale che vada oltre l’estetica, l’apparenza, la società. È come se tutto fosse diventato estremamente veloce che si parli di una serie, una situazione amorosa, un’amicizia. Mancano i valori! Il giorno in cui la tecnologia farà un passo indietro, l’essere umano farà un passo in avanti.

Cosa vorresti poter concretizzare in futuro per Emanuel Caserio?
Vorrei poter trovare la felicità! Penso troppo al domani, a ciò che ne sarà, alla morte, alle malattie, alla paura di restare senza lavoro. Mi auguro di poter trovare uno spiraglio di felicità che non derivi dall’esterno ma da un benessere personale, soltanto mio.
Timori e realtà che accomunano un po’ tutti e parlarne non è affatto sbagliato…
Verissimo! Pensiamo di dover apparire sempre in forma, con gli addominali scolpiti, uguali a tutti gli altri ma non funziona cosi. Personalmente, preferisco stare in un angoletto da solo ed essere avvicinato perché davvero una persona vuol parlare con me e non per altro.