Stefano Scaramuzzino: innamorato del teatro

Stefano Scaramuzzino: innamorato del teatro

Un salto al teatro con l’attore Stefano Scaramuzzino, che racconta la sua carriera ed il suo recente spettacolo “Una stanza al buio”.

Innamorato del teatro, del suo mestiere, Stefano Scaramuzzino, attore a tutto tondo, presto impegnato con altre tournée teatrali, dopo “Una stanza al buio” che lo ha visto protagonista insieme alla collega Giulia Morgani.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Stefano Scaramuzzino. Recentemente in teatro ne “Una stanza al buio”, a cui a breve seguiranno nuove date. Cosa puoi dirci a riguardo?
Sia io che Giulia Morgani, la mia compagna di scena, siamo stati preparati da Claudio Boccaccini, un regista molto abile a supportare noi attori. Una preparazione dura, si, ma al contempo facile grazie alle sue doti.

Quali sensazioni ti regalano di volta in volta le tavole del palcoscenico?
Ogni personaggio porta con sè una sua storia, qualcosa che portiamo dietro fino alla fine. Situazioni talvolta difficili da scrollarsi di dosso, come lo spettacolo che ha preceduto “Una stanza al buio”, caratterizzato da una violenza. Quest’ultimo spettacolo, invece, mi ha privilegiato anche per via della complicità che da anni mi lega a Giulia Morgani, la mia compagna di scena. La risposta finale, quindi, è “dipende”, semplicemente (ride).

Cosa ti regala, a suo modo, questo viaggio nella recitazione?
Una grande emozione! Il palco, rispetto al cinema, regala soddisfazioni molto più grandi, importanti.

Se di emozioni si parla, cosa ti regala il semplice sapere che in sala ti attende un pubblico pronto si ad applaudirti ma anche a giudicarti, se vogliamo?
Qualcosa di poco radiofonico! (Ride) Scherzi a parte, l’adrenalina del live è davvero tanta. Proprio con Giulia, prima dello stop dello spettacolo, parlavamo delle difficoltà del poter tornare indietro ad un minimo, eventuale, errore, qualora capitasse. L’adrenalina cresce sempre più…

Quale ruolo, tra i tanti, ti piacerebbe portare in scena?
Lo spettacolo più bello è quello che ancora non ho fatto! Lo diceva qualcuno. Stiamo perdendo l’abitudine ad una drammaturgia classica,  impegnata. Sono consapevole del fatto che la gente voglia divertirsi, stare bene, ma penso occorra anche altro.

Da quale regista vorresti poter essere diretto un domani?
Al momento sono soddisfatto del percorso intrapreso, dei registi che mi hanno diretto, Claudio Boccaccini su tutti. Con lui è sempre un continuo crescere.

Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico Stefano Scaramuzzino, nei limiti del possibile
A marzo e a maggio sarò nuovamente in scena al Teatro delle Muse. La prima commedia è di Giacomozzi, la seconda mia, nuovamente qualcosa di divertente, di leggero, e in più ci sarà un film, una grande opportunità a livello cinematografico. 

Lascia un commento