Cristiano d'Alterio in scena con Francesca Bruni per Maria Antonietta - L'ultima regina di Francia
Cristiano d'Alterio in scena con Francesca Bruni per Maria Antonietta - L'ultima regina di Francia

Cristiano D’Alterio: Fersen su molti aspetti mi somiglia

Ci troviamo oggi con un attore, Cristiano D’Alterio, che ha appena concluso un importante spettacolo teatrale sul nella Capitale e precisamente al Teatro Ambra Garbatella.

Lo spettacolo è “Maria Antonietta – L’ultima regina di Francia” e per la prima volta, l’ultima Regina di Francia ha abitato anche il teatro. Ha debuttato in prima assoluta questo spettacolo scritto e diretto da Francesca Bruni ed incentrato su una delle donne più affascinanti della Storia.

Le tinte sono classiche con personaggi in costume d’epoca settecentesca. Scenografie ammalianti e un folto cast hanno ricreato le suggestioni, le atmosfere e le situazioni più affascinanti di quell’epoca lontana, della storia e della Storia della regina e della donna che durante i suoi brevi anni di vita è stata arciduchessa, delfina, regina, icona della moda, vedova del deposto re e martire. Una personalità che ha segnato un’epoca e che ancora oggi influenza il nostro stile e i nostri costumi. Cristiano D’Alterio è l’amante e l’amore della regina: il personaggio che interpreta è il conte di Fersen.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo a Cristiano D’Alterio, ci descrivi quali sono le caratteristiche del tuo personaggio?

Ciao e grazie per questo spazio. Il personaggio che interpretavo, ossia il conte di Fersen, è un personaggio dalle molteplici sfaccettature. Autorevole, in quanto un colonnello dell’esercito reale ma al tempo stesso anche fragile, quando c’è di mezzo la sua amata, ossia Maria Antonietta.

La difficoltà, sia a livello professionale che umano, è stata proprio questa, offrire al pubblico una molteplicità di emozioni e farlo poi con poche apparizioni perché, seppur tra i protagonisti dello spettacolo, ero presente in poche scene.

Gli aspetti che senti più tuoi?

Quando si interpreta un personaggio, si ricercano sempre dei punti in comune, perchè sono spesso la base di partenza per dargli un’identità.

Con Fersen, credo di avere in comune la passionalità, quel darsi alla persona che si desidera ma in generale quel vivere senza riserve e senza porsi troppe domande su quanto sia giusto o sbagliato abbandonarsi a determinati impulsi.
Ritengo che l’amore o comunque le passioni in generale, sono sempre un’arma a doppio taglio ed è quindi impossibile viverle con cautela … Bisogna accettare il rischio, perché in fin dei conti, è proprio la consapevolezza di quel rischio, che ci dà la misura di quanto sia grande quella passione.

Avevi già interpretato ruoli simili sul palco?

Un ruolo simile ma messo in scena in maniera del tutto differente, mi era capitato 3 o 4 anni fa, nello spettacolo “ Il sogno di Clio “ ; in effetti c’è più di un particolare che accomuna i due personaggi … Tra l’altro entrambi militari ed entrambi amanti.

Emozioni serata dopo serata ?

La sera della prima, è stata una serata particolare … Al di là di tutte le emozioni che si legano alla prima di uno spettacolo, questa volta in più c’era la componente post covid … Ritornare in scena dopo circa 2 anni,
mi ha regalato delle suggestioni difficili da descrivere.
Poi abbiamo fatto circa 20 giorni di repliche e questo ci ha permesso di godere a pieno di questo ritorno in scena: ciò si è rivelato un valore aggiunto anche dal punto di vista interpretativo in quanto sera dopo sera il personaggio diventava sempre più reale, più intimo, più familiare … Anche per la complicità e l’intesa che via via cresceva con i colleghi sul palco.

Come ti sei trovato con la protagonista e con il resto degli attori del cast ?

Bene e sinceramente credo sia difficile trovarsi male con Francesca Bruni. Lo dico perché prima di essere una brava attrice, è una bella persona e questa è una straordinaria base di partenza per tutto nella vita.

Non è stato facile essere all’altezza delle sue aspettative e detto tra noi, non so se alla fine ho superato l’esame hahah
Francesca era anche regista ed autrice del progetto e quindi aveva chiarissimo in mente ogni frazione di secondo, ogni sfumatura dello spettacolo e dei personaggi … Tutto questo, inevitabilmente, l’ha portata ad essere particolarmente esigente ma così facendo, ha reso quest’esperienza ancor più stimolante e formativa.

Con gli altri attori del cast sinceramente ho interagito poco in scena, la maggior parte dei miei interventi erano solo con Francesca, che interpretava appunto Maria Antonietta. Al di là di questo però, posso dire di aver avuto la fortuna di far parte di un cast con tutti attori degni di nota.

Prossimi progetti?

E’ un momento di valutazioni. Quello che posso dirvi è che sulla piattaforma di CHILI, è approdato un cortometraggio che ho scritto, prodotto ed interpretato lo scorso anno dal titolo “ Tratto da una storia vera“, per la regia di I. Maltagliati. Chi volesse andarlo a vedere deve sapere che sia la registrazione sulla piattaforma che il corto, sono gratuiti.

Grazie ancora a La Gazzetta dello Spettacolo per questa bella chiacchierata e a presto.

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