Le Parole d’Amianto di Manuel

Le Parole d’Amianto di Manuel

Incontriamo un talento emergente, quello di Manuel Ciancarelli, che ci racconta del suo nuovo singolo “Parole d’Amianto”.

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Dopo il successo di AmoreAssenza, Manuel Ciancarelli, in arte semplicemente Manuel, torna con un nuovo singolo dal titolo evocativo: Parole d’Amianto.

Un brano intenso, autentico, che racconta la fragilità e la forza di chi sceglie di rialzarsi.

Il 4 Ottobre l’artista ha ricevuto nella sua città natale il Premio “Benevento per la Musica” durante il Social Film Festival ArTelesia, in una serata presentata da Adriana Volpe e con la consegna ufficiale da parte dell’ideatore del Festival, Francesco Tomasiello.

Abbiamo incontrato Manuel per parlare del suo nuovo singolo, dei suoi progetti e delle emozioni di questo importante riconoscimento.

Manuel, benvenuto sul quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo”. Partiamo proprio da “Parole d’Amianto”. Cosa rappresenta per te questo brano?
Parole d’Amianto segna una svolta nel mio percorso artistico e personale. Dopo ‘AmoreAssenza’, che mi ha dato molte soddisfazioni, avevo bisogno di cambiare e trovare nuove sonorità che mi rappresentassero davvero. Questo brano è nato da un momento di riflessione profonda: parla di me, del mio vissuto, della mia voglia di seguire sempre il mio istinto, anche quando non è facile.

Stavolta sei anche tra gli autori del brano.
Sì, ho voluto essere parte attiva del processo creativo. Il brano è scritto da me insieme a Giovanni D’Iapico, Giancarlo Prandelli e Dəva, ed è stato prodotto negli studi GNERecords di Brescia dal Maestro Prandelli, un grande professionista che ha lavorato con artisti come Mina, Laura Pausini, Blanco e Guè Pequeno. È stato bellissimo costruire insieme un sound moderno ma pieno di emozione.

Il titolo, “Parole d’Amianto”, è una metafora molto forte. Cosa vuoi comunicare con questo messaggio?
È un titolo che mi rappresenta molto. L’amianto è un materiale che sembra innocuo, ma è tossico. Allo stesso modo, certe parole possono ferire, lasciare segni invisibili ma profondi. Volevo raccontare proprio questo: la capacità di non farsi distruggere, di trasformare il dolore in forza. È una canzone per chi cade e si rialza, per chi sceglie di restare se stesso nonostante tutto.

Negli ultimi anni la tua crescita artistica è stata notevole. Ti abbiamo visto anche in TV e in tour.
Sì, la musica per me è sempre stata una necessità. Non è stato facile: vengo da Benevento, una città bellissima ma non sempre generosa con chi vuole fare arte. Ho iniziato giovanissimo, ho partecipato a diversi concorsi e ho fatto tanta gavetta. Poi, trasferendomi prima a Roma e poi a Milano, ho avuto nuove opportunità. Ho partecipato a programmi come lo spin-off di ‘Viva Rai2’ di Fiorello e a Radio2 Happy Family, e ho portato i miei brani live in tutta Italia con un tour sold-out, con grande affetto da parte del pubblico.

Oggi sei anche impegnato in un progetto benefico importante: il tour “OnStage”.
Sì, ed è una cosa che mi rende molto orgoglioso. Insieme al mio manager, Christian De Fazio, abbiamo incontrato Margherita, la mamma di Nadia Toffa, e da lì è nato un rapporto bellissimo. Dopo aver partecipato al ‘Brescia For Charity’, Christian ha ideato il progetto ‘OnStage’, che oggi è un tour nazionale con una finalità benefica a favore della Fondazione Onlus Nadia Toffa. È un modo per unire musica e solidarietà, e per me è un onore farne parte.

Pochi giorni fa, il 4 ottobre, hai ricevuto il Premio Benevento per la Musica. Cosa hai provato?
È stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita. Tornare nella mia città e ricevere un riconoscimento così importante, consegnato da Francesco Tomasiello e annunciato da Adriana Volpe, è stato emozionante. La motivazione del premio mi ha commosso, perché parlava di come, partendo dal cuore del Sannio, io sia riuscito a portare la mia musica a livello nazionale. Non è stato un percorso facile, ma sentire l’affetto della mia città mi ha ripagato di tutto.

La motivazione diceva: “Con la sua voce intensa e il suo percorso artistico in continua crescita, Manuel rappresenta un esempio di eccellenza musicale che, partendo dal cuore del Sannio, ha saputo conquistare il panorama nazionale”. Ti rispecchi in queste parole?
Assolutamente sì, e ne sono onorato. Io ho fatto il percorso al contrario: molti partono da casa per emergere altrove, io ho dovuto affermarmi fuori per essere riconosciuto nella mia terra. Ma credo che in fondo l’importante sia non arrendersi mai, perché i sogni, se ci credi davvero, si realizzano.

Durante la serata di gala hai anche cantato due brani…
Sì, ho presentato il mio inedito ‘Parole d’Amianto’ e ho chiuso la serata con ‘Set Fire to the Rain’ di Adele. È stato un momento magico: cantare davanti al mio pubblico, con il premio tra le mani, è stato come chiudere un cerchio e aprirne uno nuovo.

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