Giacomo Casaula racconta l’Amore sintetico
Ascoltiamo “Amore sintetico”, il nuovo album di Giacomo Casaula che cerca di continuare il percorso già tracciato dal precedente album.
Giacomo Casaula ci racconta sul suo nuovo album: “Continuo il percorso di Nichilismi & Fashion-week, concentrandomi maggiormente sull’individuo e su come quest’ultimo possa venir fuori ed emergere, seguendo, a differenza del primo disco, una strada che dall’interno conduce verso l’esterno. Stavolta non sono le mode provenienti da fuori a condizionarlo ma liquidità sentimentali e rimpianti di sogni e mondi diversi che egli stesso produce e alimenta. Il macrotema è, come già precisato dal titolo, quello dell’amore, un amore spesso sfuggente, quasi mai concretizzatosi a pieno, che lascia delle scorie, che non si veste da sera, ma preferisce tessuti ‘sintetici’ e che a furia di sintesi tende a perdere contenuti e strutture“.
Amore sintetico
Il disco oscilla tra contemporaneità nuda e a volte cruda e tensione favolistica che quasi sfocia nella disillusione.
Come il singolo d’apertura (Viola), anche l’intero lavoro affonda musicalmente nel cantautorato anni ’ 70 con evidenti innesti contemporanei mantenendo tuttavia un impianto asciutto e minimalista.
Oltre ai testi scritti e cantati da Casaula, imprescindibili sono state le collaborazioni di Davide Trezza che ha composto la musica e di Stefano Torino che ha curato tutta la fase di pre-produzione e arrangiamenti.
Inoltre fondamentale il supporto dell’etichetta, il Trees Music Studio e la figura di Vincenzo Siani che ha curato il mix dell’intero lavoro.
Le tracce
Viola
Nasce da una rilettura de ‘Il barone rampante’ di Italo Calvino. Nella canzone, oltre a essere presenti elementi citazionistici tratti proprio dal romanzo, sussiste un ulteriore piano di ascolto. A differenza dell’opera calviniana, quando Viola crescerà avvertirà una sorta di nostalgia per quel ragazzo così fuori dal comune che aveva deciso di trascorrere la maggior parte della sua vita su un albero. L’elemento attuale è quello del dubbio, del rimpianto, non solo di un amore sfumato ma anche di una prospettiva di vita diversa, in cui al posto della concretezza a volte brutale del mondo circostante domina l’utopia incontrastata, il sogno di una società diversa, non ancorata all’etichetta, al perbenismo, alle consuetudini abitudinarie, a coloro ‘che sputano regole’.
Bonsai
Una canzone a sfondo contemporaneo di un amore cittadino in cui a dominare è la sensazione quasi tattile della malinconia e di un sentimento troppo ‘sintetico’ per il delirio e lo sfacelo quotidiano. Malgrado gli eventi (il mondo e l’arte che esplodono e implodono) proprio l’amore riuscirà a lasciare ancora una piccola traccia nel vissuto dei protagonisti.
Indie e De Gregori
Ripresa dal primo disco ‘Nichilismi & Fashion-week’, è una canzone amara ma anche fortemente ironica in cui le mode appaiono regine incontrastate e protagoniste assolute soprattutto nei confronti delle nuove leve (la canzone infatti è cantata con la prima persona plurale). Il riferimento è sia al cosiddetto mondo ‘indie-pop’ e al suo incontro-scontro con la musica d’autore del passato (simbolizzata da De Gregori), sia al risultato finale che questo duello produce, la sensazione di ritrovarsi da soli pur essendo in compagnia.
3 e 25
La fine di una storia d’amore costellata da numerosi elementi citazionistici della vita quotidiana e del rapporto in particolare (i filtri e le cartine delle sigarette fumate, gli account dei social che ballano vorticosamente, i vinili tornati a essere oggetto di culto). Menzione particolare merita l’impianto musicale che inizialmente ruvido va ad addolcirsi quasi con sonorità sudamericane tipiche della saudade.
Leggerezza cercasi
Calvino ritorna anche qui, perché ‘leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore’. Attraverso una serie di immagini quasi fotografiche che comprendono situazioni di vita comune si cerca ostinatamente la leggerezza e, proprio mentre la si rincorre, lei è invisibilmente al nostro fianco.
Piazzaffari
La canzone più ‘politica’ dell’album ma sempre ancorata a quella realtà sfuggente e sintetica su cui l’intero lavoro si interroga. Si cercano risposte nelle piazze per nuovi dubbi e disparità che il mondo della produttività a tutti i costi e del consumo impensante esaltano senza fine. Piazza Affari è l’emblema di tutto questo e paradossalmente le nuove come le vecchie generazioni annegano mantenendo il sorriso tra le labbra.
Ballata per Angelina
Un triangolo amoroso che ha come sfondo sonorità folk e un ambiente da spaghetti-western. La liquidità e la precarietà sentimentale sembrano seguire un percorso predeterminato che alla fine però, soprattutto attraverso il videoclip della canzone, riserverà non poche sorprese.
La Javanaise
Omaggio a Serge Gainsbourg con una delle sue canzoni più belle e che esprime a pieno il concetto e il sentimento di ‘Amore sintetico’. In fondo ‘noi ci siamo amati il tempo di una canzone’.