Incontriamo oggi Gennaro Marco Duello, giornalista della redazione Cultura e Spettacoli di Fanpage, ma soprattutto un lettore curioso e instancabile.
E il piacere di averlo ospite sul nostro quotidiano in vista del 1 giugno, data di uscita del suo primo romanzo dal titolo “Un male purissimo” per la casa editrice Rogiosi, e che ci facciamo raccontare dallo stesso autore.
Gennaro Marco Duello benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo. La prima domanda è d’obbligo: come stai?
Un po’ come i ragazzini che aspettano l’estate per divertirsi, scoprire qualcosa di più su se stessi. Mi sento così.
Arriverà a breve “Un male purissimo”, il tuo primo romanzo: che emozioni stai provando sapendo che anche in una piccola libreria di un piccolo paese d’Italia qualcuno potrebbe essere attratto dalla tua opera?
Come giornalista, sono abituato alla pressione di un giudizio. Sicuramente, un esordio letterario ha una connessione e una fruizione differente. Qualcosa di così intimo – per quanto, attenzione, il libro non è autobiografico – non l’ho mai scritto neanche nel più graffiante degli elzeviri o dei commenti.
Cosa ti ispira alla scrittura?
Ho sempre amato le storie. Le leggo, le guardo, le commento. Oggi è un lavoro, ma per me non lo è mai stato. È un richiamo assolutamente naturale. Quando scrivo, mi sento molto vicino a un qualche tipo di dio. Un dio minore, certo.
Una domanda per la quale ti chiedo una duplice risposta: Gennaro giornalista ed il suo rapporto con Napoli e Gennaro scrittore ed il suo rapporto con Napoli.
Napoli cambia sempre, così come cambia una persona. Non la puoi recintare, non la puoi nemmeno veramente analizzare, capire, contestualizzare. L’unico modo per fermare Napoli è in una fotografia, come quella che può essere la classica foto del Vesuvio. Eppure, anche in questo caso la foto, a seconda del momento, dell’ora del giorno, del posto da cui la catturi, si ritrova a cambiare di continuo e regalarti una sensazione ora inedita, ora già vista, ora fastidiosa, ora amorevole. Dove voglio arrivare? Da giornalista e da scrittore – a questo punto, dico: da napoletano – si viene a patti con tutto questo, con quella che è la reale natura della città. È ineluttabile. Napoli si accoglie. E basta. Lo ha capito bene chi è rimasto qua.
Quanta voglia c’è di girare Napoli, la Campania e l’Italia tutta per raccontare il tuo libro in presenza di persone dopo tante restrizioni?
Non vedo l’ora. Con Rogiosi siamo riusciti già a chiudere date importanti. Si parte da Napoli, ovviamente, tra la presentazione al NapoliCittàLibro OFF e la partecipazione al Festival del Giallo Città di Napoli. Saremo a Sulmona, il 28 luglio, nell’ambito della Giostra Cavalleresca che è un evento di grande tradizione. A settembre c’è il FLIP, il festival della letteratura indipendente di Pomigliano d’Arco, dove arriveranno nomi internazionali. Come inizio, non sembra male.
Gennaro Marco Duello domani si sveglia e farà…
…una giornata di impegni in redazione! Il che, a parte gli scherzi, è vero. È un momento sicuramente pieno e rotondo, tra la vita di redazione a Fanpage.it e quella di scrittore, che è partita solo adesso, mi sembra tutto ‘purissimo’ all’orizzonte.