Obliquità. Elogio della slealtà è il titolo dell’ultimo libro del giornalista e scrittore italiano Silvio Aparo.

Obliquità. Elogio della slealtà, di Silvio Aparo

Obliquità. Elogio della slealtà è il titolo dell’ultimo libro del giornalista e scrittore siciliano di nascita e milanese d’adozione Silvio Aparo, pubblicato con Novalogos per la Collana Varia (Filosofia).

Nato a Siracusa nel 1971, ha cominciato a muovere i primi passi professionali a Milano, presso la redazione del quotidiano “La Voce”. Dal 2004 al 2011 è stato Corrispondente per il quotidiano “Giornale di Sicilia”. Ha cominciato a erigere minuscoli sistemi filosofici fin dai tempi dall’Università che non ha mai pubblicato per scelta. Dal 2015 si è occupato dello sviluppo di nuovi modelli editoriali. Attualmente insegna e noi lo incontriamo per la nostra rubrica “Libri e Scrittori“.

Il libro è disponibile di seguito:

Silvio Aparo, benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo. Come nasce questo libro?

Una mattina, dopo aver squadernato il dizionario mi sono soffermato sulla parola “obliquo”. Scorretto, sleale, non lineare, questo era quanto vi trovavo scritto. Lì per lì la cosa è caduta nel dimenticatoio. Ma poi, dopo qualche giorno, qualcosa è scattato. Alcune piccole intuizioni hanno aperto una serie di riflessioni importanti.

Se la posizione del cuore è obliqua, se l’asse della terra è obliquo, se l’intera storia dell’arte è governata dalla potenza della diagonale, perché dovremmo avere a che fare con cose scorrette, sleali, non lineari?

E se davvero fossero tali, allora la slealtà non sarebbe poi così male!

Ecco, questo è stato il vero punto di partenza di questo breve saggio.

Si sono pubblicati diversi saggi sul “Pensiero Obliquo”: in qualche modo ti hanno influenzato?

Sono state tante le letture che hanno contribuito a influenzare il mio pensiero. Dalle opere di economisti come Kay e Lindblom, a quelle di neuroscienziati come Damasio o Searle, dai grandi filosofi del passato come Democrito a quelli del presente. Cattedrali del pensiero erette a sfidare il caos.

Cito testualmente: “L’Obliquità è la via verso la ribellione, la slealtà nei confronti di un sistema in disfacimento”. Cosa significa esattamente?

La slealtà rappresenta il tentativo di riprendere la giusta direzione in un mondo di per sé già sleale. La realtà che ci circonda, congestionata dal denaro e dagli interessi di pochi, pronta a chiedere lealtà e correttezza, produce solamente diseguaglianze. Tutta la natura è imperfetta. L’evoluzione è la prova che sono e saranno sempre i continui tentativi di aggiustamento a rendere possibile la vita. Niente e nessuno nasce risolto. Persino il big bang scaturisce da un atto di ribellione. Ogni cosa ci invita alla slealtà, intesa come volontà di cambiamento per una migliore compatibilità con la vita stessa.

La visione chiara di cosa ci circonda da sempre arriva con l’avanzare dell’età anagrafica o con altri mezzi?

Il processo di conoscenza non avviene sempre allo stesso modo. A volte le migliori intuizioni avvengono in giovane età, altre volte sopraggiungono quando sembra troppo tardi. Non esiste un percorso replicabile e seriale sempre e comunque valido per ciascuno. Per quanto mi riguarda associo i momenti migliori del pensiero ai grandi cambiamenti di vita, indipendentemente dall’età anagrafica.

In chiusura, ci sono progetti in cantiere per Silvio Aparo?

Sto lavorando a un nuovo saggio, e stavolta affondo mani e mente nel misterioso rapporto di “causa ed effetto” in cui siamo costantemente e necessariamente immersi. L’unica via che si apre per fuggire verso la comprensione è data dalla “predizione”, ovvero dalla capacità che abbiamo di anticipare gli eventi intorno a noi. Sarà una riflessione poetica e filosofica sulla prossimità. Altro non posso rivelare…

Su Francesca Ghezzani

Giornalista, addetto stampa, autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici. In passato ha collaborato con istituti in qualità di docente di comunicazione ed eventi.

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