Stefano Piccirillo. Foto di Alfio Battaglia
Stefano Piccirillo. Foto di Alfio Battaglia

Una volta, ancora una volta, di Stefano Piccirillo

Siamo in compagnia di Stefano Piccirillo, conduttore e autore radiofonico da 35 anni, nonché scrittore, docente di comunicazione, giornalista e Direttore Eventi…

Stefano Piccirillo. Foto di Alfio Battaglia
Stefano Piccirillo. Foto di Alfio Battaglia

Stefano Piccirillo benvenuto, insomma sei “tanta roba” … ma oggi, però, ti incontriamo in veste di scrittore essendo uscito il tuo nuovo romanzo  “Una volta, ancora una volta”.  Vuoi parlarcene?

Una volta, ancora una volta è una storia d’amore diversa da tutte le altre. Stefano, speaker radiofonico riceve una lettera inviata via posta ordinaria ai tempi dei social da una persona che non vede da anni e incontrata in una discoteca in occasione di una sua serata come Dj in Toscana. Lei non si è più sposata e Stefano ha divorziato. I due si riincontrano dopo anni.

La prefazione è di Pippo Pelo.  Come è ricaduta su di lui la scelta di presentare la nuova “creatura” letteraria?

E’ stato naturale coinvolgere Pippo. Lui conosce me come pochi e il mio modo di intendere i sentimenti e le persone. Per me Pippo è un punto di riferimento come amico e collega.

Amore, radio e musica sono i temi principali del romanzo, ma  in che misura questi tre elementi hanno “inciso” nella tua vita?

Totale. L ‘Amore per le persone che fanno parte della mia vita e per quelle che hanno deciso di non farne più parte . L’Amore per la Radio è l’Amore per la mia stessa vita. Ringrazio Radio Kiss Kiss e tutti i miei colleghi e amici e dirigenti e l’Editore che ci permettono di vivere emozioni fantastiche. La mia vita è musica. E’ una canzone infinita.

C’è una frase di Coelho che cita:  “ Gli incontri … avvengono quando arriviamo a un limite, quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente.” Può essere il caso dei due protagonisti della storia?

Sono stato definito “troppo” da qualcuno o anche “non abbastanza” da qualcun altro. E’ stato fantastico in ambo i casi. “Essere me stesso è felicità, emozione, serenità, dolore, resilienza, mancanza”. Hai ragione, bisogna prima morire per rinascere emotivamente. Certe cose grazie a Dio non muoiono dentro di noi, quelle belle, l’amore puro e il bene. Quelle servono per perdonare e perdonarci e rinascere.

Una domanda più intima: quanto c’è di autobiografico in questo tuo nuovo romanzo?

E’ il mio primo romanzo completamente vissuto da scrittore. Inventato. Nei quattro libri precedenti c’e’ sempre stata una parte di me, piccola o grande. In “Una volta, ancora una volta” ho voluto rappresentare un modo di amare e ognuno che leggerà questa storia potrà farla sua o riconoscersi nella storia inventata da me. Indipendentemente dall’età. Di me c’è il mio mestiere e la mia voglia d’amare . Tutto il resto è inventato e creato e scritto durante il lockdown.

In conclusione ti chiedo tre buoni motivi per leggere “Una volta, ancora una volta”

II primo: Che ancora una volta ci si può innamorare, provare emozioni nuove con la stessa persona o con una persona nuova, che non c’è un tempo limite per amare, perdonare,divertirsi  ancora.

Secondo: Che la musica per la prima volta è la colonna sonora scritta che entra a sorpresa tra le parole dell’autore con i testi delle canzoni, da Annalisa a Burt Bucharach, rappresentando la prima colonna sonora scritta di un libro tra le parole di un romanzo

Terzo: La pausa caffé all’interno del libro. Mai successo che un autore fermi il romanzo e capitolo pausa caffé raccontando dei suoi amici veri e poi riprendere a scrivere e inventare. Poi il finale…

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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