Delitti sulla Costa degli Etruschi, di Carla Magnani
Intervista alla scrittrice Carla Magnani, sul suo nuovo romanzo che prende il titolo di “Delitti sulla Costa degli Etruschi”.
“Delitti sulla Costa degli Etruschi”, il nuovo romanzo di Carla Magnani (Bertoni Editore), segna il debutto dell’autrice toscana trapiantata in Lombardia nel genere giallo.
Un serial killer silenzioso semina il panico tra le atmosfere suggestive della costa tirrenica e di San Vincenzo. La sua arma è tanto rara quanto inquietante: frecce costruite secondo antiche tecniche Sioux, divenute simbolo di una malvagità che sembra senza tempo.
A raccogliere la sfida è Gesualdo Forleo, capitano dei Carabinieri sul punto di lasciare il servizio, uomo comune e tormentato. Il suo dono—una memoria prodigiosa—è insieme risorsa e condanna, soprattutto quando il caso lo costringe a fare i conti con un passato personale ingombrante.
Accanto a lui, una psicologa dell’Unità per l’Analisi del Crimine Violento porterà competenze e inquietudini proprie, trasformando l’indagine in un percorso che va ben oltre la caccia all’assassino. Ne parliamo con l’autrice per la rubrica Libri e Scrittori.
Carla Magnani, ben ritrovata sul quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo”. Come è nato Gesualdo Forleo, capitano dei Carabinieri e personaggio che non ha molto in comune con quelli abituati a fronteggiare le avversità della vità e uscirne vincenti?
Ho voluto questo personaggio appartenente all’Arma perché spesso a questa non vengono riconosciuti i giusti meriti e inoltre ho cercato di rendere Forleo vicino all’uomo comune, combattuto tra incertezze, sensi di colpa, limiti, ma sempre e comunque alla ricerca della verità sia nei casi affrontati che in sé stesso.
Ad affiancare Forleo c’è una squadra coesa, con ognuno pronto a dare il proprio contributo nelle indagini. Ti sei ispirata a qualcuno in particolare?
Sono personaggi di pura fantasia. Ho immaginato una piccola caserma dove si trovano a collaborare, fianco a fianco, elementi diversi per età, provenienza, carattere e storie personali. Un micro mondo unito nel combattere la criminalità e dove un forte senso del dovere sovrasta quello delle inevitabili sconfitte.
Per caratterizzare un personaggio lo hai fatto parlare in dialetto toscano. Ti è stato difficile?
Il maresciallo maggiore Arturo Poletti è l’unico originario della zona dove avvengono i delitti e il ‘vernacolo’, ovvero la parlata livornese che lui utilizza, grazie alla sua ironia, ben si presta ad alleggerire le tensioni vissute all’interno della caserma. Sono nata a Piombino e mi sono familiari la c aspirata, i verbi pronunciati omettendo la parte finale, il non che diventa un e il colorito che assumono certe espressioni. Il loro uso è stato un voluto avvicinamento alle mie origini e un tentativo di immergere il lettore in quel contesto.
Per concludere, hai scritto buttando giù una scaletta dettagliata o ti sei lasciata guidare dalla storia?
Sono partita da un’idea di massima, ho annotato alcuni passaggi e, durante la scrittura, mi sono ritrovata a lasciare che la storia prendesse strade inaspettate. Considero tutto ciò stimolante: vivo quel qualcosa di inatteso che i personaggi stessi mi propongono come testimonianza del loro desiderio di esprimersi in totale libertà, quindi perché non assecondarlo?
Delitti sulla Costa degli Etruschi, di Carla Magnani è tra i libri più letti oggi su Amazon.