D come Davide. Storie di plurali al singolare, di Davide Rocco Colacrai
D come Davide. Storie di plurali al singolare, di Davide Rocco Colacrai

D come Davide. Storie di plurali al singolare, di Davide Rocco Colacrai

In libreria la nuova silloge del pluripremiato poeta Davide Rocco Colacrai, un autore con dieci sillogi all’attivo, di cui quattro pubblicate con “Le Mezzelane” Casa Editrice.

Una mente in coscienza e un’anima magica convivono in Davide Rocco Colacrai. Nelle sue “Storie di plurali al singolare” le poesie sono come tante confessioni, i versi, da personali, si trasformano in una storia che parla il linguaggio universale del cuore, un luogo comune nel quale riconoscersi.

Il libro è disponibile di seguito:

Ecco che lo incontriamo per la nostra rubrica “Libri e Scrittori“.

Salve Davide Rocco Colacrai, benvenuto su “La Gazzetta dello Spettacolo”. Ci può raccontare meglio questo titolo, del Suo nuovo libro: “D come Davide-Storie di plurali al singolare”?

Innanzitutto, grazie per ospitare me, e con me il mio nuovo libro di poesia. Il suo titolo ha, per certi versi, un duplice significato che, sono certo, chi leggerà i miei versi, potrà cogliere poesia dopo poesia. In generale, proprio per non anticipare troppo, posso dire che vi si trovano storie, o meglio personaggi che raccontano la loro storia, e spesso e volentieri non sono personaggi conosciuti. Ogni storia la possiamo considerare anche una forma di confessione fatta dal me-uomo a chi legge. Pertanto in ogni poesia è possibile cogliere un pezzo di me, e quindi pezzo dopo pezzo realizzare una specie di universo che contiene il messaggio di cui, in qualità di poeta, mi faccio portatore.

Siamo tutti “plurali”, ricchi di pregi e difetti, ma alla fine siamo tutti al “singolare”?

Possiamo considerarci entità a sé stanti, un io-mondo, immersi in una tela che consideriamo il nostro noi-mondo. Questi due piani si presuppongono e sono l’uno la conseguenza dell’altro, in un senso e nell’altro. E non può essere altrimenti. Pertanto è vero quando dici che siamo ricchi di pregi e difetti, o meglio ognuno di noi è portatore, singolarmente, di una bellezza che, in simbiosi con quelle altrui, va a dipingere il nostro mondo e lo veste.

Davide Rocco Colacrai a chi dedica questo libro e quale potrebbe essere il target adatto a questo genere di libro?

Questo libro in particolare è dedicato a diverse persone, che, in un modo o nell’altro, hanno permesso la sua nascita. Pochi sanno che per arrivare alla bozza finale di un libro prima, e alla realizzazione dopo, ci sono numerose fasi e un periodo, più è meno lungo, d’attesa. È importante quindi scegliere le persone da cui ci si lascia circondare nel percorso che porta alla copia fisica del libro. Per quanto riguarda la seconda domanda, mi piace pensare al mio libro come ad una raccolta di poesia che, per certi versi, potremmo definire “pop”, quindi adatto a chi vuole vincere il pregiudizio che esiste nei confronti della poesia e ha la pazienza di lasciare il libro sul comodino, in attesa che canti liberamente. 

Su Sara Morandi

Insegnante per vocazione, giornalista per passione. Amo il teatro perché incarna le emozioni viventi delle nostre anime. Ho sempre scritto di spettacolo e questo mi ha reso felice e mi rende tuttora. Divoro libri e il mio sogno sarebbe quello di scrivere un romanzo.

Lascia un commento