Il Triciclo

Il Triciclo, un film su Fabio Nari

Il Triciclo, un documentario realistico e commovente per raccontare l’incredibile storia di un uomo, un atleta, uno sportivo come tanti con la passione per la bicicletta che improvvisamente si trova a dover affrontare suo malgrado un handicap fisico. E’ questa la storia che il regista Diego Bonuccelli ha voluto narrare nella sua ultima fatica, dal titolo Il Triciclo: l’inferno, il recupero, il riscatto, una storia vera e talvolta cruda che ha visto come protagonista il pietrasantino Fabio Nari. Il Documentario è finalmente terminato e dunque pronto per partecipare a Festival nazionali ed internazionali.

Il Triciclo

Vorremmo portare alla luce la storia di Fabio Nari, spiega il regista, poiché è davvero straordinaria ma soprattutto perchè è un esempio unico di quanto la positività possa trionfare nonostante gli avvenimenti negativi che spesso accadono nella vita. La disabilità non è un traguardo, bensì una griglia di partenza per vivere in pieno la propria esistenza. Insomma, conclude Bonuccelli, è una storia a tutto tondo, che può essere letta attraverso varie chiavi di lettura, primo fra tutti il superamento fisico e morale.

In poco più di un’ora di pellicola il regista, raccontando scene di vita vera vissute in prima persona da Fabio, come allenarsi, vestirsi, andare dal fisioterapista ecc, vuole trasmettere un messaggio di forza, rivincita e rinascita, una testimonianza che, anche in chiave pedagogica ed educativa, parla ai giovani, ai disabili e a tutti coloro che per vari motivi hanno dovuto lottare più degli altri.

A tale proposito sono molti gli sportivi che hanno voluto lasciare la loro testimonianza, amici di Fabio o semplicemente atleti che hanno vissuto il suo stesso destino. A partire dal Presidente del C.I.P. (Comitato Italiano Paralimpico) Luca Pancalli, che attraverso un caloroso saluto a Fabio esprime tutta la sua comprensione e ammirazione per un atleta che, come è accaduto anche a lui in prima persona, ha perso la propria abilità durante l’attività fisica, ma che proprio grazie allo sport ha potuto riappropriarsi della propria vita. Il Docufilm Il Triciclo su Fabio Nari vuole trasmettere un messaggio di speranza e positività, afferma Pancalli; la sua storia è sicuramente straordinaria ma comune a molti altri atleti che dimostrano quanto lo sport aiuti ad abbattere le barriere, diventando uno strumento di crescita anche culturale del paese. Davvero complimenti a chi ha voluto realizzare questo documentario Il Triciclo e a Fabio per i risultati ottenuti e per quelli che, sono sicuro, ancora otterrà.

Il pluri-campione di automobilismo Alex Zanardi, che così racconta la propria esperienza: sono consapevole di aver dato visibilità al mondo paralimpico, essendo una persona con una certa popolarità per i risultati ottenuti in precedenza. Per me questo è sicuramente motivo di orgoglio, le persone accendono la tv per seguire Zanardi e poi restano affascinate da tutto il fantastico gruppo di atleti che ne fanno parte. Gareggio contro dei veri e propri fuoriclasse, perché superare la disabilità non significa solo dialogare in maniera efficace con la sedia a rotelle, ma lasciare a casa tanti problemi, giocando al meglio le carte che rimangono.

La campionessa del mondo di equitazione Sara Morganti, medaglia d’oro CONI 2014 al valore atletico, ha vissuto un’esperienza simile a quella di Fabio, poiché all’età di diciannove anni le è stata diagnosticata la sclerosi multipla. In una toccante intervista sostiene che la vittoria di un campionato del mondo non è stata solo la vittoria di una competizione di altissimo livello, ma soprattutto la conferma che la strada che stavo percorrendo era quella giusta. L’equitazione per me è irrinunciabile: vincere è stato trionfare sulla malattia.

E infine la testimonianza di uno dei più forti sprinter al mondo, il campione del mondo di ciclismo Mario Cipollini, che Fabio ha conosciuto durante gli allentamenti sulle colline sopra Pietrasanta. Io e Fabio siamo sicuramente accomunati dalla grinta e dalla voglia di combattere, che è poi l’elemento fondante del vero ciclista, afferma Cipollini. E’ uno sport introspettivo e solitario, che ti lascia molto tempo solo con i tuoi pensieri e credo per questo che la competizione sia in primis con noi stessi. Sono convinto che per Fabio salire sulla bicicletta sia anche un modo per ritrovare una parte della sua vita, la sua indole precedente caratterizzata dalla passione per le due ruote e per la libertà.

La presentazione ufficiale sarà organizzata nel mese di settembre a Pietrasanta, città natale del protagonista.

Nel frattempo la casa di produzione Goodbird Films ringrazia gli Enti che hanno patrocinato l’iniziativa: C.O.N.I. Italia, Comitato Italiano Paralimpico, Federazione Ciclistica Italiana, C.I.P. Toscana, Istituto di medicina dello Sport di Firenze, Regione Toscana, Provincia di Lucca, i Comuni di Pietrasanta, Stazzema, Seravezza, Massarosa, Camaiore e Viareggio e tutti coloro che hanno preso parte alle riprese.

Su Cristina Vannuzzi Landini

Nata a Firenze e residente a Firenze e New York é esperta in comunicazione, ufficio stampa e merchandising.

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