Prosegue anche per questa 62esima edizione la collaborazione tra Trento Film Festival e Trentino Film Commission. Il percorso, ormai consolidato, è iniziato nove anni fa con il workshop “Raccontare l’Avventura” e oggi prosegue con la sezione “Orizzonti Vicini” – e in particolare con il film americano del regista trentino Andrea Pallaoro, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2013 -, nonché con l’incontro del 29 aprile con i produttori dei territori alpini e con l’anteprima, proprio alla chiusura del Festival, di due produzioni sostenute da Trentino Film Commission: “Trento Symphonia” e la “Montagna Silenziosa”.
Euregio & Cinema: la collaborazione tra i Festival di Bolzano, Innsbruck e Trento
Trentino Film Commission in collaborazione con L’Euregio, BLS Film Fund & Commission dell’Alto Adige, Creative Europe desk Italia – Torino, organizzano un incontro rivolto ai produttori dei territori. L’incontro sarà aperto dalla direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta e prevede una riflessione sul ruolo delle Film Commission dell’arco alpino nella produzione cinematografica, televisiva e di documentario. Intervengono le Film Commission Genova-Liguria, Piemonte, Valle D’Aosta, Trentino, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Seguirà una presentazione del sottoprogramma MEDIA di Europa Creativa (2014– 2020) a cura di Silvia Sandrone (CED Torino) con focus sulle opportuinità finanziarie, di formazione e di networking per i produttori, offerte dal nuovo programma.
Dal 26 aprile al 4 maggio, Multisala Cinema Modena e Supercinema Vittoria
“Orizzonti Vicini”
La sezione organizzata in collaborazione con Trentino Film Commission e dedicata ai registi, ai film e alle storie del Trentino-Alto Adige, quest’anno comprende tra le anteprime “Medeas”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2013, del regista Andrea Pallaoro, nato e cresciuto a Trento ma formatosi e attivo negli Stati Uniti, che farà anche parte della giuria internazionale della 62esima edizione. La proiezione per la prima volta in città di questo film, ribadisce il senso della sezione “Orizzonti vicini” del Trento Film Festival: non spazio confinato, ma occasione per stabilire quanti più contatti tra identità locale e territorio, e sguardi ed esperienze che li superano e arricchiscono.
Quest’anno in particolar modo, la selezione racconta esperienze di viaggio e migrazione da e verso la regione: in “Una memoria di ferro” Tommaso Pasquini ricorda l’esodo verso le miniere della Lorena in Francia, mentre in “It Pays to Stay Sharp” dell’inglese Jon Spaull si evoca un’altra destinazione, l’Inghilterra dove alla fine del XIX secolo si trasferirono decine di arrotini originari di Carisolo, in provincia di Trento, creando aziende familiari oggi leader sul mercato.
Il caso di Pallaoro ci insegna che a viaggiare sono anche i registi, per formarsi all’estero, come ha fatto l’altoatesino Ronny Trocker realizzando il sorprendente cortometraggio “Gli immacolati”, nell’ambito dei suoi studi alla scuola di cinema e arte Le Fresnoy, in Francia, e la norvegese Ane Helga Lykka, che invece ha scelto la scuola di cinema Zelig di Bolzano, dove ha prodotto il commovente documentario “Anderswo” sulla Casa della Solidarietà di Bressanone e i suoi ospiti.
Dalla Zelig arriva un altro lavoro, “Fragmente | Alto fragile”, dedicato al conflitto causato dal legame con il proprio territorio, le sue abitudini e limiti, esplorati attraverso i versi del poeta altoatesino Norbert C. Kaser; non a caso il film di Ben Thum viene proiettato insieme a un lavoro diverso ma su temi simili: il progetto documentario “Sacrificio” di Riccardo Tamburini, sulla messa in scena dello spettacolo teatrale omonimo, tratto dal romanzo del trentino Giacomo Sartori, che tra i temi centrali ha l’identità e il disagio giovanile.
Cento anni fa, tra le stesse montagne i giovani erano schierati lungo l’impervio fronte della Grande Guerra, che torniamo a visitare in due film: il recupero di strutture e testimonianze del conflitto, che tornano alla luce a causa del ritiro delle nevi, è documentato in “Punta Linke – La memoria” di Paolo Chiodarelli, e “Stelvio”, crocevia della pace di Alessandro Melazzini, che getta un ponte tra la memoria della Prima guerra mondiale e la popolarità che la località ha conosciuto successivamente.
Tra passato e presente del territorio si muovono anche i film: “Heimat Südtirol – Il canonico Michael Gamper” di Renzo Carbonera, che rievoca la figura del sacerdote, nato nel 1885 a Prissiano, simbolo della lotta in difesa della cultura e dei diritti delle minoranze; “Voci e silenzio” di Juliane Biasi-Hendel, che documenta gli ultimi anni di attività del carcere cittadino di Trento e ci invita a visitare la struttura ormai abbandonata guidati da Gaetano Sarrubbo, ex direttore del penitenziario; “M 360° – Cater vari tla val di sonns” di Paolo Vinati, che esplora la varietà e ricchezza delle esperienze musicali in Val Badia, dove bande, cori tradizionali, ma anche gruppi rock giovanili ribadiscono il ruolo sociale, ricreativo e identitario dell’attività musicale; infine “Alpi 2.0” di Aurelio Laino, Simona Casonato ed Elena Negriolli, che affronta il dilemma dell’aggiornamento tecnologico dei rifugi di montagna, seguendo il tentativo di un giovane gestore di rendere la sua struttura energeticamente autosufficiente e connessa con il resto del mondo e la tradizione che vorrebbe questi luoghi immuni alla modernità.
Venerdì 25 aprile ore 17, Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, via Garibaldi 33, Trento
“Orizzonti Vicini”: incontro con gli autori
Sergio Fant, responsabile del programma cinematografico, in conversazione con i registi dei film che partecipano alla sezione dedicata alle produzioni del Trentino Alto Adige.
27-30 aprile, 1° maggio, in via Zanella, Trento
“Raccontare l’Avventura”
“Raccontare l’Avventura” è un workshop rivolto ai filmmakers che vogliono perfezionare le proprie conoscenze sulla scrittura e imparare a presentare un progetto di un film documentario, in collaborazione fra Trento Film Festival e Trentino Film Commission, ZeLIG scuola di documentario di Bolzano, Format – il Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento. Il workshop è organizzato in tre moduli con due laboratori a Trento e una fase intermedia di sviluppo on-line. Alcuni incontri si sono già tenuti il 15 e il 16 marzo, altri sono in programma il 27, il 28, il 29 e il 30 aprile durante il Trento Film Festival; dal 17 marzo al 26 aprile lo scrittura e lo sviluppo del progetto sulla piattaforma web, infine il 1° maggio 2014 è in programma l’evento conclusivo, un pitch pubblico di presentazione dei progetti a produttori e responsabili di reti televisive nell’ambito del Trento Film Festival. Sono 30 i partecipanti in questa edizione, ma solo 10 avranno l’occasione di presentare a produttori e broadcaster il loro progetto il 1° maggio.
Domenica 4 maggio ore 20.30, Supercinema Vittoria
“Serata finale”, con la consegna dei premi ufficiali della 62esima edizione
Due i film che faranno da cornice alla premiazione del concorso internazionale, entrambi prodotti con il sostegno della Trentino Film Commission.
“Trento Symphonia”, di Flatform, Italia, 2014, 20′
Dopo l’anteprima mondiale in concorso all’International Film Festival Rotterdam, sarà la prima italiana per “Trento Symphonia” del collettivo di artisti e filmmaker Flatform, attivo tra Milano e Berlino, le cui opere video sono state presentate in eventi come la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, e nei maggiori festival internazionali e musei di arte contemporanea. Le montagne del Trentino fanno da sfondo a una elaborata coreografia musicale che vede protagonista un’intera orchestra sinfonica, in un’affascinante paradosso visivo e temporale che unisce contemplazione e immaginazione.
“La montagna silenziosa”, di Ernst Gossner, Austria, 2014, 98′
Girato tra Trentino, Alto Adige e Austria, con il sostegno di Trentino Film Commission, Cine Tirol e BLS Film Fund & Commission dell’Alto Adige, il kolossal in costume racconta come gli eventi bellici della Prima guerra mondiale nei territori alpini abbiano diviso famiglie, trasformato vicini di casa in nemici e separato chi si amava. Nel cast, accanto ai giovani protagonisti William Moseley ed Eugenia Costantini, una splendida Claudia Cardinale.