Intervista all’attore Sebastiano Somma, protagonista del nuovo film di Guarducci dal titolo “La partita delle emozioni”.
“La partita delle emozioni” per Sebastiano Somma, attualmente al cinema protagonista della pellicola del regista Fabrizio Guarducci. È con noi per raccontarci di questa esperienza che si rinnova con Guarducci e del periodo intenso che vive tra cinema, televisione e teatro…
Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Sebastiano Somma. “La partita delle emozioni” ti vede protagonista in questo periodo, per la regia di Fabrizio Guarducci. Cosa dire a riguardo su questo nuovo set?
«Si tratta dell’ennesimo progetto vissuto insieme a Guarducci e a Matteo Cichero, con cui ho già collaborato ne “Mare di grano” e in molto altro, anche a livello di scrittura, in un cinema bello, indipendente, capace di lanciare dei grandi messaggi. Adoro l’idea di essere parte di qualcosa di importante, come adoro l’essere ancora una volta al fianco di Fabrizio, capace di lanciare uno sguardo su questioni importanti, smuovendo animi, attese. Nella pellicola interpreto un professore, un uomo che porta i suoi alunni a smuovere, appunto, le proprie emozioni, attraverso un tema… un modo per scavare negli animi altrui… anche con l’ausilio di una vera e propria partita di pallavolo…».
Quali considerazioni dalle proiezioni recentemente vissute?
«Dalle visioni di Chianciano Terme e Chiusi, le due località che hanno visto nascere la partita delle emozioni, abbiamo raccolto delle sensazioni molto belle, con la speranza di far girare il film anche nelle scuole, desiderio di molti».
Cosa sta regalandoti questo percorso artistico e quali nuove consapevolezze?
«Spalanco da sempre le orecchie, muovendomi in più direzioni possibili, tra commedia e molto altro. Uno stimolo continuo, una naturale voglia di energia, di fare bene. Non amo dedicarmi a qualcosa che non crea emozione o qualcosa che sia incapace di portare sorrisi. Adesso, ad esempio, posso dirti che sono in scena con un musical teatrale, “Matilda Il Musical”, per un mese, circa. La regia è di Massimo Romeo Piparo ed interpreto il ruolo di en travesti, la Preside Trinciabue. Non da meno alcune incursiosi al cinema, come la collaborazione con Pupi Avati, prevista per il prossimo anno, e alcune partecipazioni a delle fiction, senza dimenticare il mio spettacolo “Lucio incontra Lucio”, in scena a fine gennaio, e “Il vecchio e il mare” un reading molto forte che mi vede in scena con mia figlia, Cartistia. Come vedi c’è tanto nel mio attuale percorso, con la consapevolezza che i giovani sono importanti, proprio come nel film, “La partita delle emozioni”».
A tal proposito, quali sensazioni sono legate al piacere di poter collaborare con tua figlia?
«Mia figlia è con me anche nel film. Ha una forte passione per questo lavoro, qualcosa che sta approfondendo, e ne sono felice perché dedica molta attenzione e dedizione a questo mestiere. Un mestiere che non ti regala nulla, è davvero complicato, ma il suo impegno le sarà di supporto».
La Gazzetta dello Spettacolo Il quotidiano dello ShowBiz


