Blu Yoshimi: recitare senza dimenticare il punto di vista dei cattivi
Reincontriamo l’attrice Blu Yoshimi per la sua presenza nel film “Ho visto un re”, che ci racconta il ruolo dei “cattivi”.
“Ho visto un re”, il film di Giorgia Farina, vede l’attrice Blu Yoshimi nuovamente impegnata al cinema, dallo scorso 30 aprile. Un nuovo ruolo, un’interpretazione che le ha regalato tanto, con un cast che ha avuto modo di apprezzare sempre più. Un’esperienza da portare nel cuore…
L’intervista a Blu Yoshimi
Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Blu Yoshimi. Dal 30 aprile il film di cui sei parte, “Ho visto un re”, è nelle sale. Ti andrebbe di raccontarci come si è sviluppata questa tua esperienza ad opera di Giorgia Farina?
Questo film mi ha regalato la possibilità di poter fare qualcosa di diverso. Interpreto una giovane fascista, qualcosa di molto lontano dal mio essere e che, a suo modo, mi ha consentito di andare oltre, portandomi a capire questa persona, anche grazie a Giorgia, alle letture consigliate. Una donna che nasconde anche una grande sofferenza, perché vedova in giovane età, con delle piccole strade che le verranno precluse, e con un grande dolore da capire, uno specchio realistico della nostra realtà.
Un film che urla o, per meglio dire lancia una voce, contro il razzismo…
Esattamente! Anche se il messaggio dovrebbe essere ormai ben chiaro a tutti.
Cosa ti ha lasciato ‘addosso’ questa esperienza?
Prima d’ora non avevo mai fatto un saluto romano o sputato su una persona. Tutto ciò ha rappresentato un vero e proprio andare oltre il fondamento di alcune cose. Situazioni sbagliate, certo, che mi hanno comunque insegnato qualcosa perché vivere il tutto dalla parte del cattivo, ad ogni modo, alcune volte serve.
Cosa dire dei tuoi compagni di avventura?
Adoro i bambini e saperli recitare mi rende grande gioia. Sono stata attrice bambina anch’io, quindi posso benissimo comprendere l’emozione del primo film di Marco Fiore. Ho trovato bravissimo Edoardo Pesce, così come Sara Serraiocco, con cui ho avuto piacere di lavorare per l’ammirazione che provo per lei, e lo stesso vale per Lino Musella, con cui avrei voluto condividere molte più scene. Posso dirti che ho osservato tanto su questo set ed ho appreso molte cose. Non ultimi Gabriel Gougsa, con cui si è creato un buon rapporto, e Giulio Forges Davanzati, un amico di vecchia data con cui ho avuto il piacere di lavorare per la prima volta, finalmente.

Da poco è terminato il tour di “Ciarlatani”, lo spettacolo capitanato da Silvio Orlando. Cosa dire a riguardo?
Il tour è da poco terminato, si, ma riprenderemo ad ottobre. Mi ha regalato tanta fatica, ma ne parlo in maniera positiva perché poter vivere questa esperienza mi ha reso davvero tanto a livello anche umano. Qualcosa di mitico, che sembra essere parte di un passato legato a grandi attori e a discipline importanti, e sono davvero felice di aver potuto affrontare tutto adesso. Mi rivedo molto in quel ruolo, nella ricerca di un posto nel mondo, nel rapporto con i genitori. Un viaggio emotivo davvero intenso! Per non parlare di Silvio, della scuola che si affronta quotidianamente con lui…
Come vivi il rapporto con il pubblico?
Se non ci fosse non esisteremmo neanche noi! La loro presenza è fondamentale ed è un continuo equilibrio tra l’esserci, il fare le cose per loro, e lo stare in intimità sempre in loro presenza.
Torniamo a “Kostas”, la serie Rai che ha raccolto molti consensi e che tornerà con una seconda stagione…
Stiamo aspettando la seconda stagione e, ti dirò, sono molto felice dell’affetto raccolto specie nel sud Italia nel periodo della tournée. Ti riconoscono, ti salutano con affetto, e ciò ti fa rendere conto del potere che puoi avere sulle persone entrando in piena regola nella loro intimità. Mi commuove pensare che durante le loro cene sono lì a fargli ‘compagnia’…
Guardiamo al tuo futuro…
C’è ancora il teatro nel mio futuro e poi sarà la strada che percorrerò a dirmi altro… Di certo posso dirti che ho tanta voglia di lavorare e di crescere sempre più come attrice.