Danni contro l’ambiente: in Italia si superano i 40.000
Ecomafie, reati ambientali, salute e tutela dell’ambiente: l’Italia è campione in negativo per i danni provocati.
In Italia i reati ambientali aumentano sempre di più e possono essere considerati all’ordine del giorno, tra quelli nocivi per l’ambiente.
Secondo l’ultimo rapporto Ecomafia 2025 di Legambiente, sono 40.590 i reati ambientali accertati nel 2024, +14.4% rispetto al 2023. Un numero che ormai aumenta a vista d’occhio, sulla base dei dati forniti dalle Forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto.
Il 45,6% dei reati si concentra nelle 4 regioni del Sud Italia a tradizionale presenza mafiosa, in ordine Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. Per quanto riguarda i delitti più gravi, previsti dal titolo VI-bis del Codice penale, nel 2024 al primo posto abbiamo l’inquinamento ambientale con 299 illeciti contestati, quelli complessivi sono stati 971, con un +61,3% rispetto al 2023 e 1.707 persone denunciate (+18,9%).
A livello provinciale Napoli con ben 2.313 reati, si conferma al primo posto, seguita da Bari, che sale dal terzo al secondo posto con 1.526 illeciti penali e da Salerno con 1.321 al terzo posto. La provincia di Roma è stabile in quarta posizione, 1.021, ed è terza nella classifica degli illeciti amministrativi, con 1.316 infrazioni.
Dati che si dimostrano sempre più preoccupanti, non solo per il crescente danno ambientali che viene fatto al territorio italiano. Anche per l’aumentare della pervasività delle mafie e quella della corruzione, che vanno a danneggiare non solo l’economia del paese, ma anche per il tessuto sociale e democratico, oltre a minare l’integrità e l’efficienza della spesa pubblica.