Violenza contro le Donne, il giorno dopo
Dopo la giornata mondiale per combattere la violenza contro le donne, ecco i dati Istat sulle chiamate ricevute al 1522.
La violenza contro le donne è una delle violazioni più gravi dei diritti umani, eppure, troppo spesso, è stata minimizzata, giustificata o addirittura taciuta. D’altronde, si tratta di un tema che negli anni a venire è stato sempre più ricorrente, rendendolo quasi ormai all’ordine del giorno e per molte donne una realtà quotidiana. Per promuovere iniziative e attività volte a combattere questo è nata la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, indetta il 25 novembre dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
In occasione di quest’ultima, l’Istat ha reso disponibili report di analisi in merito al tema della violenza sulle donne che si riferiscono al terzo trimestre del 2024. Si tratta dei dati relativi alle chiamate, telefoniche e via chat, ricevute dal numero 1522, sia da utenti che da vittime di violenza che cercano supporto. I motivi per cui si chiama riguardano principalmente informazioni sul tipo di servizio offerto dalla help-line, chiarimenti sugli strumenti normativi a tutela delle vittime di violenza e informazioni sui centri antiviolenza.
Violenza contro le donne: i dati parlano
Rispetto ai trimestri precedenti, l’andamento del terzo trimestre del 2024 continua a mostrare una crescita, con un incremento del 37,3% delle chiamate valide rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a 15.349 chiamate in termini assoluti. In particolare, lo stalking risulta essere crescente rispetto ai trimestri precedenti, con una percentuale del +97%, così come anche le chiamate fuori target con il +36,6%.
La tipologia di violenza principale risulta sempre essere quella fisica seguita da quella psicologica, ma anche minacce e violenze di tipo persecutorio. Oltre la metà delle vittime, inoltre, ha subito violenza per anni, mentre il contesto in cui avviene risulta essere invariato, indicando la casa come scenario principale. Infatti, ciò spiega la prevalenza delle figure del partner o ex-partner come principali autori della violenza: il 50% delle vittime segnala il partner attuale come autore, il 21% l’ex partner, lo 0,5% un partner occasionale, e l’11% i familiari.
Un ultimo dato che si protrae in questo trimestre del 2024, è il fenomeno dell’under-reporting, ovvero il 73% delle vittime che si rivolgono al servizio non denuncia la violenza subita alle autorità competenti. I principali motivi di questa mancata denuncia sono ancora la paura e il timore delle reazioni dell’autore, che coinvolgono il 37,5% dei casi.