Antonio Conte. Foto di Giuseppe D'Anna
Antonio Conte. Foto di Giuseppe D'Anna

Antonio Conte: Un Posto al Sole è una grande famiglia

Nuovi colpi di scena a Palazzo Palladini: arrivano Antonio Conte, Peppe Romano e Antonio Fiore, rispettivamente il papà di Speranza ed i due fratelli.

All’ombra del Vesuvio, ne vedremo delle belle, da questa settimana. Ci soffermiamo, in questa occasione, su Antonio Conte, nei panni di un burbero e “arretrato” papà. Scopriamo insieme qualcosa in più sul vissuto di questo bravo attore, su come è approdato ad “Un Posto al Sole” e molto altro.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Antonio Conte. Come procede il tuo vissuto?

Buongiorno a tutti voi de “La gazzetta dello spettacolo” e grazie per l’ospitata. E’ un periodo molto buono della mia vita. La famiglia, per fortuna, va a gonfie vele e il lato professionale è in piena ripresa. Sono impegnato in una lunga tournée teatrale e poi sto vivendo questa fantastica avventura con “Un posto al sole”.

Cosa si prova ad essere nei panni del burbero Espedito Altieri?

Espedito mi diverte moltissimo. Mi ritengo fortunato a esser stato scelto per questo personaggio. E’ lontano anni luce dal mio carattere, dal mio essere. Perciò per me diventa una prova importante. Per un attore è fantastico.

Si dice che “Un Posto al Sole” sia una grande famiglia per tutti coloro che vi prendono parte. Cosa puoi dirci a riguardo?

E’ una immensa famiglia. Una di quelle di una volta, vigorose, sane, forti. Una famiglia che ti ama, ti coccola, ti protegge.

Maria Sole Di Maio, S. Cavallo, Antonella Prisco, Germano Bellavia, Antonio Conte, A. Fiore e P. Romano. Foto di Giuseppe D'Anna
Maria Sole Di Maio, S. Cavallo, Antonella Prisco, Germano Bellavia, Antonio Conte, A. Fiore e P. Romano. Foto di Giuseppe D’Anna

Come sono invece i rapporti con i colleghi presenti sul set?

Ho ritrovato vecchi amici come il grande Riccardo Polizzy Carbonelli, che mi ha subito esternato tutta la sua gioia nel sapermi parte del cast. Stesso discorso per lo straordinario Patrizio Rispo, con cui ho anche lavorato in teatro. E poi ci sono i nuovi colleghi, Germano Bellavia, Antonella Prisco, Mariasole Di Maio e Samuele Cavallo assolutamente fantastici. Mi hanno accolto come se facessi parte della famiglia da sempre. Si è instaurato subito un grande rapporto professionale e umano. Come del resto con tutti i nuovi colleghi con cui ho avuto il piacere di lavorare. Da Fabio Sabbioni, collega di vecchia data e dalla reciproca stima, alla Ritondo, angelo custode insostituibile, ai registi Nappi e Pirozzi e alle maestranze tutte.

Napoli, da anni, funge da vera e propria “casa” per le storie legate alla Soap Opera. Cosa ti ha lasciato addosso?

Adoro vivere a Napoli. Città per certi versi difficile ma che si fa perdonare tutto. La disponibilità e l’affetto dei napoletani sono unici. Ho passato lunghi periodi a Napoli. La prima volta a teatro fu nel 1982 al San Ferdinando. Nel 1983 registrai in RAI lo sceneggiato “Il processo Matteotti”. E poi, negli anni, sono tornato tantissime altre volte con il teatro: al Cilea, al Diana, all’Augusteo al Totò. Quando ho fatto compagnia con Biagio Izzo ho abitato, per due anni, a Piazzetta Olivella a Montesanto. Ho visitato la cappella San Severo, la Napoli sotterranea, tutti e due i percorsi, il vecchio anfiteatro romano, le catacombe di San Gaudosio, ho visto la mitica “scolatura”. E poi c’è il mare, e per me che sono nato a Taranto, è un amico insostituibile.

Chi è Antonio Conte nella vita di tutti i giorni?

Nella vita di tutti i giorni Antonio è un marito e un padre molto presente. Quando non sono in tournée, dedico tutto il mio tempo alla mia fantastica famiglia. Ho una moglie adorabile e due gemelli semplicemente deliziosi. Accudisco i miei gatti e mi occupo della casa e del giardino. Spesso organizziamo cene con quanti più amici possibili e, nella bella stagione, grandi barbecue, in giardino. Sono un uomo felice. Conduco una vita straordinariamente normale.

Cosa prevede il tuo futuro artistico?

Il futuro artistico prevede la ripresa, nella stagione 22/23, di “Amore sono un po’ incinta”, di Marco Cavallaro. Uno spettacolo divertentissimo con cui sono attualmente in tournée. E poi mi auguro che il mio futuro preveda una lunga vita per Espedito. Sarò sempre grato a tutti coloro che tengono in piedi “Un posto al sole” per avermi offerto questa opportunità. Un abbraccio a tutti i lettori e alla prossima. Vostro Antonio Conte

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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