Germano Lanzoni. Foto di Fabrizio Piscopo
Germano Lanzoni. Foto di Fabrizio Piscopo

Germano Lanzoni conquista il Teatro Nuovo di Milano

Dopo il sold out della scorsa stagione Germano Lanzoni (che abbiamo intervistato per voi qualche tempo fa), torna con “Ci aggiorniamo! Dipendenze croniche di massa” e una tournée che parte dal Teatro Nuovo di Milano e tocca per la prima volta città fuori dalla “sua” Lombardia.

Germano Lanzoni. Foto di Fabrizio Piscopo
Germano Lanzoni. Foto di Fabrizio Piscopo

Lo spettacolo scritto dallo stesso Lanzoni e da Walter Leonardi, musiche originali di Orazio Attanasio e Germano Lanzoni, proseguirà dopo la data meneghina Torino, Bologna e Roma, per riportare in scena e far conoscere la tradizione del teatro canzone.

Lanzoni attore, comico, speaker, autore, docente, formatore, consulente, produttore e chi più ne ha più ne metta…durante lo spettacolo è solo sulla scena, unicamente in compagnia della chitarra del maestro Orazio Attanasio e racconta l’uomo contemporaneo alle prese con le “dipendenze” che accompagnano, anche senza volerlo, le nostre scelte quotidiane. La smania del successo e del guadagno, il divertimento obbligatorio, la droga del sesso con le spassose distinzioni del caso tra la visione dell’uomo e della donna che quando si concede ragionando col corpo vuole il tuo cervello e la tua anima…la dipendenza dalla frenesia cittadina, la mania del cibo sano “viviamo da malati per morire sani”; l’attaccamento morboso ai social e ad internet, perché tutti vogliamo essere eternamente in “vetrina”…. e tanto altro.

Ispirandosi alla tradizione comica degli anni 60/70 (da Walter Valdi a Giorgio Gaber) Germano Lanzoni conduce il pubblico con ironia e sarcasmo nel suo mondo obbligandolo ad analizzarsi e a ridere anche e soprattutto di se stesso, senza cattiveria ma solo con una buona dose di umorismo. Non mancano momenti di racconto personali tra cui la parentesi particolarmente toccante sulle sue figlie e quella relativa al padre grazie al quale ha amato Milano e i suoi district, quando ancora si chiamavano quartieri, il divertente racconto dell’attico in cui ha vissuto a Brusuglio di Cormano, gli aneddoti da cortile e l’immancabile promessa paterna: “Quando torni ti do il resto…” che è comunque un upgrade rispetto al padre che le prendeva in anticipo…

Germano Lanzoni in scena
Germano Lanzoni in scena

Immancabili ovviamente i riferimenti agli stereotipi della più diffusa “milanesità” ripresi anche ne “Il Milanese Imbruttito” il famoso personaggio e fenomeno social di cui da qualche anno è diventato il volto e ruolo che gli è valso la notorietà a livello nazionale trasformandolo nell’archetipo del milanese per eccellenza e che Lanzoni stesso afferma sia ispirato al “dogui”.

Lanzoni su questa scia continua con aneddoti esilaranti sulla storia della fondazione di Milano e la “scrofa semi lanuta”, l’incubo cittadino del parcheggio e dell’area C e con la descrizione di Milano e la sua divisione in zone tra cui la terra di mezzo popolata da hobbit, draghi, kebab: “Oltre la circonvalla il solleone”.

Le battute sul milanese tipo si susseguono una dietro l’altra tra l’entusiasmando del pubblico…
L’Imbruttito si sa ti saluta sempre con “Uè bomber/Uè grande” perché non si ricorderà mai il tuo nome, si sveglia prima della sveglia perché è sempre sul pezzo e appena sveglio controlla il telefono: chiamate, mail “non si sa mai che 2 K siano arrivati sul conto durante la notte”, se da casa all’ufficio ci vogliono 42 minuti non deve essere un minuto di più, e alla domanda postagli prima di uscire: “A che ora torni?” pensa inesorabilmente “Ma Che domanda è? Lì fuori è una jungle!”

L’Imbruttito una volta uscito di casa prima di chiudere la porta, già chiama freneticamente l’ascensore dribbla sapientemente chiunque voglia prenderlo insieme a lui e finge rammarico per il vicino che non è salito in tempo; L’Imbruttito se prende lo “sposta-poveri” (i mezzi di trasporto pubblici) in metro è come in Matrix, gambe divaricate e ben piantate a terra, non tocca nulla e segue man mano con perizia il movimento del mezzo. Ha un outfit impeccabile, beve il caffè in 7 secondi netti, “Chi va piano…” risposta del pubblico: “Non è di Milano!” e mentre lo ordina è già con cash e bustina di zucchero in mano, spara parole in inglese random e ovviamente è perennemente stressato.

Germano Lanzoni davanti ad un murales che lo ritrae. Foto da Ufficio Stampa
Germano Lanzoni davanti ad un murales che lo ritrae. Foto da Ufficio Stampa

Ps: per lui il giargia-aeroporto (Malpensa) non esiste: esiste solo Linate.
Dal canto suo L’Imbruttita perderà puntualmente la pazienza quando la lavatrice una volta terminata la farà attendere qualche minuto prima di poter aprire lo sportello e pulirà sempre casa prima dell’arrivo della donna delle pulizie perché “chissà cosa pensa!?”

Nel mentre il pubblico su suggerimento del comico meneghino tuonerà un “Taaac” per ogni situazione in cui si riconoscerà appieno… e facendo riferimento al numero di giargiana in sala: “Sono al Nuovo o all’Arci? (parlando dei due noti teatri di Milano)… conclude con: “Non sono perfetto ma sono di Milano”.

Una consistente parte di pura improvvisazione e coinvolgimento del pubblico come si conviene alla scuola comica da cui Lanzoni proviene, si alterna a una vasta gamma di situazioni colorite tra cui il particolare racconto di un suo viaggio a Berlino, passando per qualche riferimento alla politica e al governo giallo-verde “Un governo completamente inaspettato e ci ho creduto,” ma da cui prende contemporaneamente subito le distanze specialmente dalla parte “verde”… facendo poi battute su Alberto da Giussano simbolo della Lega.

Lo show è una continua “altalena emozionale” risate fragorose e momenti di riflessione “vestiti” di grande ironia, segno di cultura e intelligenza, come nel caso della canzone sulla rivoluzione che intona: “La rivoluzione la vogliamo tutti quanti? Si! Ma senza troppi sbattimenti…” riferendosi probabilmente a un’Italia che parla di cambiamento da sempre ma che si perde in chiacchiere accampando scuse senza mai passare ai fatti.
La parte conclusiva dello spettacolo è invece dedicata all’aspetto spirituale, Lanzoni ci racconta la sua idea di un’eventuale nuova discesa sulla Terra dei profeti delle varie religioni con una proiezione molto personale e divertentissima riguardo il Cristianesimo: Gesù per il suo ritorno non sceglierebbe Roma ma Milano, “cavalcando” un fortuna-drago e incontrando anch’Egli, nonostante la sua divina ascensione difficoltà a trovare parcheggio.

Divide poi la rete in tre macroaree di interesse: informazioni, gattini e minchiate, fragorose risate alla richiesta di riscontro sull’utilizzo reale del web da parte del pubblico presente in sala…
La parte conclusiva della serata riconduce alla riflessione, ironizzando sui 4 miliardi di anni di evoluzione del pianeta per arrivare al centro commerciale. Lanzoni fa una carrellata di tutti i “NO” incassati da alcuni dei personaggi più celebri nella storia dell’uomo. Si spazia da Walter Disney con il no a Topolino, a Elvis e al suo rock’n’roll…sarebbe dovuto tornare a guidare gli autobus, dal no al telefono: c’erano postini a sufficienza in Inghilterra, al “Non combinerai nulla nella vita!” rivolto ad Einstein, dalla certezza che l’elettricità non avrebbe mai potuto sostituire il gas, al “Non guadagnerai mai nulla suonando!” rivolto a John Lennon, per finire con “Oggi niente di nuovo!” Luigi XVI, 14 luglio 1789… E il comico: “I diari vanno scritti la sera…”

Definendosi un giullare, Lanzoni parla del punto di vista sulla realtà che può essere profondamente differente a seconda di come si voglia viverla: soggiogati dall’ansia o ridendo dei problemi.
“E’ la volontà che cambia la realtà…” e conclude rivolgendosi al pubblico: “Nella vita la moneta più importante non è bitcoin e nemmeno l’euro o il dollaro ma il tempo…Grazie per avermi dedicato il vostro”
Non solo uno spettacolo ma un vero e proprio viaggio con un capitano d’eccezione…

Ladies and Gentlemen: Mister Germano Lanzoni.

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