Al Teatro Augusteo di Napoli, da venerdì 5 a domenica 7 ottobre, sarà in scena lo spettacolo 1861 la brutale verità attraverso l’alternanza tra parti recitate e cantate, ripercorre la storia del periodo pre e post unitario, dalle condizioni economiche del Regno delle Due Sicilie alla spedizione dei Mille, dal brigantaggio alla repressione attuata dal Regno d’Italia appena sorto.
La rappresentazione 1861 la brutale verità è tratta dal libro “La brutale verità” di Michele Carilli, che ne cura la regia insieme a Lorenzo Praticò. Lo spettacolo ha la forma del teatro canzone, con una scena essenziale, occupata da pochi elementi e da strumenti musicali, tutti presenti dall’inizio alla fine, così come i quattro interpreti e musicisti.
Sullo sfondo si stagliano tre bandiere: quella del Regno delle Due Sicilie, quella italiana e quella dello Stato sabaudo. Le luci, volutamente tenui, creano un’atmosfera soffusa e si concentrano di volta in volta sugli interpreti, sottolineando i vari momenti con graduali passaggi cromatici.
Il narratore accompagna gli spettatori nel periodo storico pre e post unitario, dando voce a intellettuali e personaggi politici sulla base di documentati riferimenti storici. Alle sue spalle quattro elementi scenici che l’attore indossa a scena aperta per dar vita agli incarnati: l’uniforme di Francesco II al momento drammatico dell’epilogo del suo regno; la toga indossata da un uomo di legge per declamare alcuni passi della legge Pica; il cappello piumato del bersagliere Carlo Margolfo che partecipò all’eccidio di Pontelandolfo e Casalduni; la logora camicia indossata dal deportato della fortezza di Fenestrelle.
Il racconto del narratore si intreccia con quello dell’interprete femminile, che esegue brani della tradizione popolare come “Nebbia a la valle”, “Vitti na crozza”; e brani composti appositamente per la rappresentazione, come “Angelina” o “Nui”. Il ruolo della cantante è anche quello di illustrare la condizione femminile all’epoca dell’unità d’Italia e di far conoscere la figura della brigantessa; suo è anche un breve monologo nel quale impersona una popolana che simboleggia la devozione alla regina Sofia e alla famiglia reale.
Lo spettacolo si snoda in un intenso unico atto di 80 minuti, coinvolgendo emotivamente il pubblico in una “brutale verità” che scuote le coscienze.
Cast artistico: Lorenzo Praticò e Gabriele Profazio (attori); Mario Lo Cascio e Alessandro Calcaramo (musicisti); Marinella Rodà (cantante e attrice). Musiche dei Mattanza.