Senso Comune in Galleria Toledo a Napoli

Tre vite, tre corpi, tre dimensioni emotive, un unico spazio. Lo spazio dove finisce tutto quello che il senso comune non tollera, tutto quello che ogni società rispettabile non vuole osservare e tiene ai margini. In un sottoscala di un palazzone di Scampia, lo zoom su queste vite ferme, bloccate in un presente dilatato dove non c’è futuro. Sabato 19 e domenica 20 ottobre alla Galleria Toledo di Napoli, il Teatro dei Venti di Modena, porterà in scena Senso Comune (finalista Premio Scenario 2011), uno spettacolo di grande interesse attuale, nato da un’esperienza sociale divenuta poi racconto teatrale. Lo scopo è portare sul palcoscenico quel magma emotivo che si scatena stando a contatto con la purezza incosciente di persone considerate lontane dal ‘buon senso’.

Dopo anni di lavoro in strutture penitenziarie e altre situazioni di emergenza sociale, con l’utilizzo del teatro come strumento di comunicazione tra il “dentro” e il “fuori” e con uno sguardo poetico, prende vita il progetto “Senso Comune”, per la regia di Stefano Tè e la drammaturgia di Giulio Costa.

Lo spettacolo s’ispira alle storie vere degli utenti del Centro di Salute Mentale di Modena, dei detenuti della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e dei ragazzi della Casa di Reclusione per Minori di Nisida (Napoli). Un teatro che non propone la recita dei disagiati, ma una messa in scena del disagio attraverso il lavoro di attori che da anni sono in relazione con loro, una finzione che guarda al reale con occhio critico e conoscenza, e non per mero diletto.

Attraverso laboratori ispirati ai temi affrontati nella triade di Umberto Boccioni, Gli stati d’animo (Quelli che restano, Quelli che vanno, Gli addii) sono nati materiali da studiare al pari di un’opera di Beckett o di una coreografia di Pina Bausch: partiture fisiche, testi e scene, ideate e sperimentate da persone che vivono quotidianamente il disagio, diventano così la base di lavoro degli attori e per lo spettacolo.

Su Redazione

Redazione Giornalistica

Lascia un commento