Veronica Milaneschi

Veronica Milaneschi: la recitazione è cura per la mia anima

Incontriamo l’attrice Veronica Milaneschi, che potremo vedere a Roma nel suo nuovo spettacolo “Believe It!”.

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Un nuovo ruolo per l’attrice Veronica Milaneschi, attualmente impegnata nello spettacolo “Believe It!”, in scena dal 16 al 26 ottobre al Teatro Roma. Un’attrice dedita al suo mestiere, a sua figlia e alla famiglia, certa che la recitazione sia per lei una vera cura per l’anima…

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Veronica Milaneschi. Dal 16 al 26 ottobre sarai in scena al Teatro Roma ne “Believe it!”, ad opera di Roberta Skerl, con la regia di Vanessa Gasbarri. Cosa puoi dirci a riguardo, come ti sei avvicendata a ricoprire questo ruolo?
«Con tutta me stessa, come sempre, usando gli strumenti che ho accumulato studiando e lavorando, nel corso degli anni. Non ho un unico metodo di approccio ai personaggi. Comincio, solitamente, soffermandomi per lo più sulla scrittura e, ti dirò, questo testo è scritto davvero bene da Roberta Skerl. Il personaggio di Sara è quasi tutto lì, come lo racconta lei. Quando la scrittura è buona, il lavoro dell’attore diventa facile da realizzare. Ciò che ne viene dopo, è legato al capire come lavorare sul personaggio tirando fuori anche aspetti di me stessa. È ciò che ho provato a fare su questo personaggio, Sara, indagandone anche i contrasti, le differenze. In poche parole, sto vivendo un viaggio bellissimo!».

Una prima volta in scena?
«Lo spettacolo è stato in scena per tre settimane durante la scorsa stagione teatrale, ed ha ricevuto degli ottimi feedback. C’è chi lo ha definito un vero e proprio specchio, un modo per guardare dentro sé stessi».

Veronica Milaneschi

In scena una coppia ormai consumata dal quotidiano, dalle vicissitudini della vita, ben rappresentata da te e dal collega Alessandro Salvatori. Se di amore si parla, cosa rappresenta per te lo stare ‘insieme’?
«In Sicilia si dice “Amuri è amuri, unn’è brodu di ciciri”, ossia lamore è una minestra di ceci. Questa frase fa uscire la parte più cinica che nutro verso l’amore. La mia parte emotiva, che poi è quella che troverete nel personaggio di Sara, vi dice, invece, che l’amore è tutto ciò che c’è nella vita per andare avanti. Quando siamo innamorati l’amore ‘ti pompa’, ti dà quel fluido luminoso che ti attraversa le vene e si mescola con il tuo sangue. Stare insieme, invece, è un’altra cosa: presuppone momenti in cui questa luce non c’è, soprattutto in una relazione che va avanti da molti anni, come quella tra Elia e Sara. Loro si trovano ad affrontare molte situazioni di vita quotidiana difficili e in qualche modo perdono la messa a fuoco del loro amore. Per quanto mi riguarda, mi fa sentire più al sicuro inciampare e sapere di trovare qualcuno, piuttosto che inciampare e sapere che sei da solo. Nelle relazioni ci vuole molto impegno e bisogna essere disposti a mettercelo, questo impegno. Ritengo di essere fortunata perché nella mia vita ho delle persone per cui vale la pena impegnarsi».

Quale insegnamento possiamo fare nostro dopo aver assistito a questa pièce?
«Non ci insegna niente! Non sopporto gli spettacoli che vogliono insegnare qualcosa. Può magari lasciarci dei questiti: siamo disposti a capirci? Siamo disposti a capire l’altro? Siamo disposti ad abbassare le difese e cominciare a guardarci non con gli occhi ma con il nostro terzo occhio? Spesso siamo troppo concentrati su una cosa sola e non vediamo tutto quello che abbiamo intorno, non abbiamo la visione d’insieme. Ed è questo che credo voglia comunicare Roberta Skerl con la sua drammaturgia. La regia delicata, aggraziata e piena di verve è di Vanessa Gasbarri».

Cosa rappresenta per te la recitazione, questo bellissimo mestiere?
«Rappresenta la vita, la linfa vitale. Provo gioia quando recito. Anche stare con mia figlia mi crea molta gioia ma quello che mi dà la recitazione è insuperabile. Non è facile continuare a fare questo mestiere, con tante difficoltà senza mai veramente sbarcare il lunario, ma niente è equiparabile alla gioia di stare sul palco: momenti sensazionali, un benessere diffuso che pervade il corpo e l’anima. La recitazione è la cura della mia anima».

Quali sogni accompagnano questo tuo percorso, quali nuove esperienze vorresti poter vivere?
«I sogni sono ancora tanti ma li tengo segreti. Faccio fatica a dirli ad alta voce. Procedo con determinazione nel lavoro e tendo a fare esperienze che mi fanno crescere sempre di più».

Anticipazioni legate al tuo futuro artistico?
«Questo novembre avrò la possibilità di essere parte di un film che si avvale della regia di Andrea Muzzi. Un ruolo comico, qualcosa che mi piace particolarmente. Oltre a “Believe It!”, a gennaio sarò in scena con “Amleto in salsa piccante”, al Teatro Roma. A fine stagione, poi, ci sarà “Re-Fusi”, sempre ad opera di Roberta Skerl, con la regia di Vanessa Gasbarri, al Teatro Sette. Infine, al Teatro Del Lido di Ostia, farò uno spettacolo per bambini, a titolo gratuito, in cui vestirò i panni di un clown, “BLOND&BASS”. A Natale ci sarà “Magic Songs”».

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